20-03-2021
Il simbolo di Cucinanuova, il gruppo di giovani chef italiani che s'è formato recentemente e del quale vi abbiamo parlato qui. Francesco Sodano ne è fondatore, Daniele Lippi membro: alcune settimane fa la prima uscita del gruppo, un quattro mani a Roma che ha visto come protagonisti proprio i due talenti, insieme
Sicuramente la tradizione ha costituito la base della nostra cucina, o meglio delle nostre cucine regionali, per secoli, direi per millenni. Sicuramente essa rappresenta passato, presente e magnifico, intramontabile, meraviglioso futuro delle nostre cuoche e dei nostri cuochi. Lasagne, parmigiane, pasta al forno, pastasciutta e risotti alla milanese, così come cacciucchi, sartù, maiale in gelatina e frico non smetteranno mai di riempire i nostri pensieri (e le nostre pance) in Italia e in giro per il mondo.
Ma da ormai un po’ di tempo sul palcoscenico della cucina italiana si è affacciato anche altro, molto altro. Diverso e interessante.
Ed è ben chiaro a tutti che non è con la tradizione che abbiamo conquistato le vette dell'alta cucina internazionale. Massimo Bottura ha spopolato non certo con spaghetti e riso al salto, e stessa cosa si può dire anche per Enrico Crippa, o Norbert Niederkofler. E Niko Romito non è certo famoso per arrosticini e agnello al forno, ma per il modo in cui con somma maestria “sottrae”, invece di “aggiungere”, nei suoi straordinari esercizi di cucina, creando pietanze che da quella tradizione derivano, ma vengono completamente trasformate da tecniche sofisticate e di intuito straordinario. In sostanza, dall’arrivo di Ferran Adrià sulla scena catalana in poi, la cucina ha subito un’accelerazione incredibile, data dalle nuove tecniche e dalle nuove applicazioni della fisica e della chimica che queste innovazioni permettono.
Ma fino a poco tempo fa tutto questo combiamento era rimasto patrimonio d’utilizzo dei grandi e dei grandissimi, e di chi con loro lavorava, lasciando ai giovani, che ancora dovevano “far gavetta”, l’onere di affinarsi e affinare la loro cucina tradizionale prima di avventurarsi nel regno incerto della creatività.
Daniele Lippi, a destra, con il restaurant manager di Acquolina, Benito Cascone
Francesco Sodano
Il messaggio è stato chiaro: è ora di sdoganare la cucina gastronomica creativa anche tra gli chef trentenni (quelli capaci, certo), anche perché questa crea più attenzione, si fa vedere, apprezzare, diverte e mette in evidenza i ristoranti, attirando clientela preziosa, giovane e competente. Merce rara in momenti come questo.
E quindi... Si aprano le danze.
Ricordo di un viaggio in Perù
Tortelli di cacio dei Fratelli Pira, guanciale di anguilla
Risotto tra la Costiera e l'Oman
Porro arrosto, mostarda e aglio nero
Agnello bergamasco di Pra del Vò e carrube
Dessert: Tartelletta d'arancia e finocchio selvatico (un sorbetto meraviglioso), sempre di Lippi, e Shave the chef, tra i piatti signature di Sodano, con tanto di pennello da barba per spalmare la spuma di menta ed eucalipto sul cioccolato amaro.
Tartelletta d'arancia e finocchio selvatico
Ah, a proposito: questi e altri sperimentatori della giovane cucina italiana di sono riuniti sotto una sigla: Cucinanuova, ve ne ne abbiamo già parlato, leggi Nasce Cucinanuova: giovani chef italiani, insieme, per la tavola contemporanea. Il loro Manifesto.
Son partiti bene. A noi seguirli con attenzione.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
Triestino, partito dall'agenzia di pubblicità Armando Testa, ha ricoperto ruoli di vertice nei settori della comunicazione di aziende come Michelin, Honda, Telecom Italia. Oggi è consulente di comunicazione e marketing aziendale e politico, per clienti quali Autogrill, Thevision.com. Tiene lezioni all'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e a quella di Genova. È docente presso Niko Romito Formazione, Intrecci Scuola di Sala e In-Cibum. Presidente dell'Associazione "Le cose cambiano", che lotta contro il bullismo omofobico
Pennone, fragola, gambero, rucola, strepitoso piatto estivo da Daniele Lippi (sulla destra), chef dell'Acquolina a Roma
Che Cavolo di Pasta di Andrea Aprea
Daniele Lippi, chef del ristorante Acquolina a Roma. Sarà a Identità Milano 2024: la sua lezione è prevista domenica 10 marzo, alle 15,45, in Sala Blu 1, nell'ambito di Identità di Pasta, in collaborazione con Pastificio Felicetti
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.