Paolo Marchi e Cinzia Benzi
Questa Guida alle Bollicine del mondo, la cui primissima edizione vede la luce direttamente con un’applicazione web, a differenza di quella ai ristoranti che fino al 2015 era stampata su carta, rappresenta per noi di Identità Golose un momento particolarmente importante. Siamo infatti nati nell’inverno 2004 con un preciso imperativo: dare voce e un palcoscenico ai cuochi italiani, un teatro dove potessero esprimere le loro idee e anche confrontarle con quelle di chef di Paesi e continenti differenti. E quando una linea viene tracciata con tale precisione e chiarezza, ogni aggiunta, ogni variazione non può essere figlia dell’improvvisazione. L’esatto contrario. Non esiste una ristorazione separata dal vino, ma come coniugare tavola e cantina a livello di degustazioni, visite e pubblicazioni senza essere banali, prevedibili? La risposta ce la siamo subito dati Cinzia Benzi e io quando, quattro anni fa, iniziammo a pensare a come entrare nel mondo delle guide al vino. E fu la stessa di un decennio prima con quella ai ristoranti: confezionare qualcosa di originale, che non ci fosse sul mercato. Domandarsi perché un vademecum in più, perché aggiungere una novità. Nel primo caso pensammo che stava crescendo sempre più il turismo legato ai ristoranti al punto che non aveva senso una pubblicazione che si limitasse alla sola Italia. Tenuto pure conto che non aveva senso alcuno organizzare congressi e gestire un sito senza confini, e poi rinchiudersi limitandoci al meglio delle nostre venti regioni. Così ci siamo messi a ragionare su come rendersi nuovi tra viti, botti e bottiglie. E la risposta è questa applicazione che al primo anno raccoglie 500 etichette di altrettanti produttori di bollicine. No vini bianchi, no rossi e nemmeno rosati piuttosto che dolci. Manca un taglio così netto, le guide al vino recensiscono ogni espressione senza tralasciare qualche segmento. Decidere di occuparsi solo di spumanti, prodotti ai quattro angoli del pianeta, è una scelta molto contemporanea. In un’epoca dominata da menù degustazione sempre più articolati e complessi, con preparazioni piene di ingredienti, pochi grammi di foglioline, spezie, frutta e verdure, carni e pesci, ortaggi e verdure, gli abbinamenti con il bere impegnano come noi mai la sala. Mentre un metodo classico si sposa bene dall’inizio alla fine di un pasto. Semplifica. Le bollicine sono il vino ideale per quella torre di babele che è diventata la cucina di oggi. Finiti i tempi che le vedevano relegate troppo di frequente agli aperitivi e ai brindisi festaioli. Vanno a pieno titolo considerate bontà a tutto pasto.
Paolo Marchi
Bollicine del mondo
Bollicine del mondo nasce da una mia riflessione con Paolo Marchi, al termine di un viaggio negli Stati Uniti per Identità America, verso la fine del 2018. Appena giunti in Italia ne parliamo con l’amico, autorevole esperto in materia enogastronomica, Andrea Grignaffini. Era giunto il momento di realizzare, parallelamente al progetto Identità Golose, da sempre più vocato alla gastronomia, un percorso diverso e originale, che ci spingesse e stimolasse a esplorare nuovi luoghi e nuovi ‘mondi’, questa volta attraverso un vino spumante, massima espressione di convivialità e di viaggio. Nulla di simile a ciò che autorevoli colleghi possono aver sviluppato nel tempo, ma esplorando, in punta di piedi, lo straordinario universo delle bollicine. Anno dopo anno, pandemia inclusa, abbiamo condiviso l’evoluzione dell’idea con Claudio Ceroni che ci ha sostenuto e messo a disposizione le risorse per creare questo progetto davvero rivoluzionario. Contemporaneamente abbiamo formato una squadra di 14 collaboratori esperti in materia, me inclusa, appassionati e competenti, italiani e stranieri, con la volontà di narrare un mondo che esaltasse la trasversalità territoriale della produzione di bollicine. Una ricerca che ci ha portato a scegliere 500 cantine e altrettante etichette che, a nostro parere, sono quelle da degustare almeno una volta nella vita. Con questa App vogliamo far viaggiare il lettore attraverso una mappatura piuttosto estesa dei vini spumanti. Portare a conoscenza di chi la consulta una storia, tradizione, un passaggio generazionale, un vitigno, una destinazione da scoprire e magari testimoniare un sogno che si è realizzato. Il linguaggio è semplice, professionale ma mai troppo ingessato, esaustivo in appena 1300 caratteri. Laddove ci fossero termini enologici più dettagliati esiste un glossario da consultare con una sintesi terminologica, posta in ordine alfabetico, per fugare ogni dubbio. Il 55% delle 500 etichette racconta la nostra Italia effervescente, mentre il 45% racchiude cantine europee con il resto del Mondo. Senza dubbio la Francia con le regioni vitivinicole di Champagne, Alsazia, Borgogna, Loira e Jura rappresentano il 29% di questo 45%, le cantine rimanenti sono in Spagna, Gran Bretagna, Germania, Austria, Albania, Romania, Grecia, Portogallo, Slovenia, Svizzera, Israele, Turchia, India, Argentina, Cile, Brasile, Canada, Stati Uniti, Australia, Nuove Zelanda e altri Paesi del continente asiatico. Poi abbiamo deciso di approfondire alcuni territori italiani e stranieri e nella voce “Non solo Territori” troverete 21 itinerari di viaggio che narrano le biodiversità di questo mondo. Nulla è anonimo, ogni scheda è firmata e ogni collaboratore ha raccontato con passione e dedizione quella bottiglia che vi consigliamo di assaggiare. Le bollicine recensite sono reperibili attraverso le cantine medesime, nei negozi specializzati e online, nulla è introvabile. Abbiamo voluto narrare questo mondo grazie alle terre straordinarie che conosciamo e possiamo vantare con l’obiettivo di riscoprire denominazioni o luoghi e portare alla luce territori spesso dimenticati o poco valorizzati. Buon viaggio! Cinzia Benzi
625 cantine, 23 itinerari enogastronomici, 29 Paesi, 6 continenti, 16 esperti degustatori: questi i numeri di Bollicine del mondo, l’innovativa app firmata Identità Web, nata da un’idea di Cinzia Benzi, autorevole Donna del vino e Paolo Marchi, Ideatore e curatore di Identità Golose.