Identità Future, 20 anni di nuove idee in cucina
Non è vero che ogni edizione di Identità Golose riflette l’anno di riferimento e le tematiche a esso riferito. Lo è in molti casi ma non in tutti. A volte si va oltre, si abbraccia un lasso di tempo ben più ampio. Di certo, nel gennaio 2005, l’anno dell’esordio, per Claudio Ceroni e me era fondamentale debuttare brillantemente, fare le cose con perizia e attenzione perché tutti potessero dire “buona la prima, insistete”.
E così fu. Siamo cresciuti guardando davanti, tema dopo tema fino alle Identità Future che caratterizzeranno il nostro 2025, piatto simbolo dopo piatto simbolo e anche di frase celebre in frase celebre, pensieri scelti, di edizione in edizione, per fissare quel certo momento in un quadretto che doniamo a ogni relatore e che orna le pareti di centinaia di ristoranti, e non solo, ai quattro angoli del pianeta.
E così eccoci, in ritardo di dodici mesi, causa pandemia, all’edizione numero 20, un traguardo importante perché il mondo oggi è completamente diverso da quello che ci vide debuttare. Basti pensare all’assenza dei social. Una data per tutte: Facebook iniziò negli Stati Uniti il 4 febbraio 2004, in pratica la stessa data di nascita di Identità Golose, con la versione italiana che sarebbe arrivata quattro anni dopo, il 14 maggio 2008. Fatte le debite distinzioni e proporzioni, due ovetti, embrioni di realtà che presto avrebbero dato vita a certezze sempre più importanti.
Rimanendo nel nostro campo, siamo alla ventesima edizione perché tutti noi siamo riusciti a cogliere realtà e cambiamenti, a modificare traiettorie a seconda dei nuovi momenti, a guardare avanti e a non fossilizzarci. Non abbiamo mai creduto nell’immutabilità delle persone e delle loro azioni. Un congresso, lo ricordò Ferran Adrià il primissimo giorno, 24 gennaio 2005, non celebra, un congresso anticipa. Magari sbagliando divinazioni, previsioni ma guai guardarsi indietro, per la storia ci sono i musei.
Il rischio è insito nei programmi pensati di stagione in stagione, sono pronostici e, come tali, destinati a essere confermati o smentiti dalla realtà. E adesso che siamo prossimi alla ventesima edizione, il rischio era quello di celebrarci, scordandoci che in fondo si tratta di numeri e che bisogna andare oltre, insistere guardando alla sostanza. Il prossimo tema esalta proprio la natura di questo genere di avvenimenti. Con Identità Future, 20 anni di nuove idee in cucina ribadiamo il nostro credere nelle novità, il sapere che il nostro humus ha iniziato a depositarsi a metà Anni Zero e ora è il concime delle kermesse che sopraggiungeranno. Quello che è stato, ci conforta e ci sprona a perseverare e ai relatori chiederemo di raccontarci quale futuro sarà il loro. Idee, fortissimamente nuove idee.