Identità Milano 2011: Il lusso della semplicità: i segni e i gesti
Il Lusso della Semplicità: i segni e i gesti. A Milano dal 30 gennaio all'1 febbraio 2011

Gli Spaghetti Pizza Margherita di Davide Scabin, simbolo di Identità Milano 2011 (Ph Brambilla-Serrani)
Un giorno di mezzo secolo fa, Samuel Beckett chiese ad Alberto Giacometti di disegnare le scene di Aspettando Godot, ben sapendo che l’artista svizzero sarebbe arrivato all’essenziale più estremo e assoluto di una scena che già in partenza era pressoché vuota, giusto un albero. Giacometti voleva, in ogni suo atto, “arrivare a capire il nocciolo della vita” e per riuscirci sottraeva in continuazione. Successe anche con Beckett/Godot, un lento spezzare e gettare rami e rametti fino a giungere a un tronco monco, una linea che oggi ben rappresenta lo sforzo che dà forza e sostiene l’edizione 2011 di Identità Golose.
Inutile fingere un ritrovato benessere generale e diffuso: il Lusso della Semplicità, che è sinonimo di essenzialità, di un costante riappropriarsi di un vivere etico, rispettoso delle persone e delle cose, scandirà a lungo la vita quotidiana di tutti. Si tratta di capire come si evolve, aggredendo la crisi con nuove idee. I risparmi maggiori si ottengono facendo attecchire nuove verità e realtà, producendo nuova ricchezza, non basta risparmiare. In una mongolfiera che perde quota ci si libera della zavorra, è vero, ma se si precipita perché il calore sta scemando o si aggiusta la caldaia o si è spacciati.
Ma dopo i congressi 2010, quello di Milano e anche quello a Londra, non basta più parlare di Lusso della Semplicità. La nostra nuova stagione farà sua la frase di Giacometti citata all’inizio, il suo procedere verso “il nocciolo della vita”. Vale anche in cucina, così come a tavola e in cantina. Adesso più che mai bisogna avere ben presente cosa distingue una pietanza da un’altra, cosa fa di un piatto quel certo piatto e non un altro, cosa concorre a formarne l’anima, da cui poi discende tutto, prezzo compreso. Pensando alla giornata che dedicheremo a Risi e risotti, cosa è imprescindibile in un Risotto alla Milanese? Lo zafferano, tutto il resto può diventare superfluo. Mettiamolo come meglio si crede, anche spray, ma senza zafferano non avremo il Risotto giallo.
E questo spiega il titolo della settima edizione: Il lusso della semplicità: i segni e i gesti. Andremo a evidenziare tutti quei momenti, quei tratti, quei movimenti da cui cuochi, pasticcieri, artigiani, produttori non possono prescindere anche nelle forme più estreme e innovative. E il piatto-simbolo lo spiega perfettamente. La Pasta Margherita di Davide Scabin, ha l’anima della pizza più famosa al mondo, mozzarella, pomodoro, basilico ma la base è di pasta, spaghetti di due colori diversi, il bianco e il nero, ma i giochi sono potenzialmente infiniti. Quello che andava cotto, la base di pasta, è stato cotto in precedenza, poi stoccato sottovuoto, pronto a essere utilizzato al momento giusto senza altro gesto che non sia il taglio della busta. Seguiranno condimento, impiattamento, servizio. Di una essenziale semplicità che è anche lusso perché ci regala la tradizione sotto forma di eccelsa innovazione, con materie prime superbe.