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Innestare una giovane mente creativa, molto tecnica e reduce da esperienze internazionali, nelle cucina di un locale dalla lunga tradizione e legato al proprio territorio, può portare a due esiti opposti: una perdita d'identità oppure un cortocircuito positivo, il dischiudersi di prospettive più ampie. S'iscriveva a questo secondo gruppo il caso di Francesco Sodano quando l'abbiamo notato qualche anno fa a Il Faro di Capo d'Orso, Penisola Sorrentina.
Lui è un classe 1988 da Somma Vesuviana. Ragazzo davvero promettente, avviato - dopo studi liceali e complici i genitori, insegnanti all'alberghiero - a esperienze molto importanti: con Oliver Glowig all'Aldrovandi Villa Borghese di Roma, poi all'Oracle di Los Angeles, nei londinesi Galvin at Windows al London Hilton Park Lane, Annabel’s club a Mayfair, ed Enoteca Turi (oltre a uno stage al Fat Duck di Heston Blumenthal), per tornare in Italia al Quattro Passi di Nerano, «ma ho anche lavorato in locali da 200 coperti a pranzo e altrettanti a cena». Soprattutto formativo è stato il periodo «da quello che considero il mio vero maestro», ossia Anthony Genovese, a Il Pagliaccio capitolino.
È arrivato al Il Faro di Capo d'Orso nel marzo 2019; anzi vi è tornato, perché in quest'indirizzo era già transitato anni prima, durante il lungo regno in cucina di Pierfranco Ferrara, terza generazione della stessa famiglia, fu Luigi Ferrara a creare il primo nucleo di questo locale del buon gusto, nel 1935. Sodano fa parte di quella new wave di cuochi che stanno plasmando la Nuova Cucina Mediterranea, ossia quel connubio felice - e dalle potenzialità straordinarie - tra radice territoriale/tradizionale e contaminazione. Si dimostra sapiente nell'uso della texture, dell'acidità, dell'affumicato, del fermentato, persino dell'ossidato; nel presentare piatti che richiamano la tipicità, superandola per raffinatezza grazie a superbi tocchi aromatici e virtuosismi tecnici mai fini a sé stessi.
Nel 2024 la svolta: Sodano accetta la proposta di Gian Luca Rana, amministratore delegato del gruppo che è tra i leader mondiali nel mercato della pasta fresca, e si trasferisce a Oppeano, Bassa Veronese, nella tenuta della famiglia Rana a guidare il ristorante che proprio da quest'ultima prende nome, Famiglia Rana, una stella Michelin dall'anno precedente.
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classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
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Pescato e ricci è il Piatto della bella stagione di Francesco Sodano, chef del ristorante Famiglia Rana a Vallese di Oppeano (Verona)
Francesco Sodano, classe 1988 da Somma Vesuviana, da poco più di un mese firma il menu del ristorante Famiglia Rana, annesso alla splendida tenuta che i proprietari del gruppo leader nella pasta fresca hanno voluto a Vallese di Oppeano, pochi chilometri da Verona
Un mosaico di delizie consigliate dagli esperti di Identità Golose ai lettori