Federico Della Vecchia

Classe 1981, di origine ischitane è l’executive chef di Bioesserì, brand che lega i ristoranti biologici ideati e fondati dai fratelli Borgia che, prima di tutti gli altri, hanno intuito il trend del “mangiar sano fuori casa” e che l’hanno tradotto in un format bello, goloso e lungimirante. Curriculum internazionale, a lui spetta il compito di realizzare in concreto la linea gastronomica indicata dai fratelli Borgia, che vuole mettere al centro della tavola il benessere, il gusto e la qualità. Un’accurata selezione delle materie prime e dei produttori che operano nei distretti agroalimentari italiani, con incursioni all’estero e un occhio di riguardo alla Sicilia (regione-madre di Vittorio e Saverio), sono i punti partenza per una cucina che vuole essere un riferimento per chi vuole mangiare sano senza rinunciare al gusto, ai sapori e all’eccellenza.

Dopo il master alle scuole del Gambero Rosso a Roma, Federico Della Vecchia inizia a muovere i primi passi in cucina alla Locanda della Tamerice (Ferrara) di Igles Corelli, una stella Michelin. Prosegue la sua carriera a Roma al ristorante L’Altro Mastai dello chef Fabio Baldassare, una stella Michelin. Numerose le esperienze in noti ristoranti all’estero tra cui il Gola a Mykonos dove ricopre il ruolo di sous chef. Alla fine del 2009 lo troviamo al GB Roof Garden dell’Hotel Grande Bretagne Luxury Collection della Starwood, 5 stelle extra lusso di Atene. Nel 2011 diventa executive-chef della catena Daios, 5 stelle extra lusso. Alla cucina ha affiancato anche un’attività di docenza al Gambero Rosso.

Per Bioesserì crea una cucina gustosa, autentica e pulita che ritorna all’essenza della materia prima. Ricette tradizionali rivisitate con moderna creatività. Nel suo menu non poteva mancare, ovviamente, la pizza.

Ha partecipato a

Identità Milano


a cura di

Annalisa Leopolda Cavaleri

giornalista professionista e critico enogastronomico, è docente di Antropologia del Cibo e food marketing all'Università di Milano e all'Università Cattolica. Studia da anni il valore simbolico del cibo nelle religioni e collabora con alcune delle più importanti testate del settore