Sabrina Macrì

Bistro Aimo e Nadia

via Matteo Bandello, 14
Milano
+390248026205
info@bistroaimoenadia.com

Galeotte furono le estati in Calabria, trascorse a cucinare pomodori e cipolla con la nonna. “Il pensiero di un piatto parte da un ricordo: io ho quello del mare insieme a lei, da giugno a settembre”. Parmense di nascita e calabrese di origini, Sabrina Macrì nasce nel 1996. L’Emilia e le sue tradizioni la fanno trovare sempre con le mani in pasta a tal punto che si iscrive all’Alberghiero di Salsomaggiore Terme, scegliendo di specializzarsi in cucina. Inizia così a fare gavetta tra stagioni al mare e fine settimana in un ristorante emiliano.

Dopo il diploma frequenta il corso “Superiore di Cucina Italiana” della scuola Alma a Colorno (Parma). A 19 anni è già al lavoro al Quadri, il ristorante stellato della famiglia Alajmo, in piazza San Marco, Venezia. Tra piccioni, acqua alta e stivali ai piedi inizia la sua prima esperienza di “cucina di rigore dopo i tanti ristoranti da battaglia”, apprendendo "pulizia e precisione". Trascorsi quasi due anni, decide di lasciare la laguna per le Dolomiti, ritrovandosi tra primi piatti e spezie a Madonna di Campiglio, alla Stube Hermitage, ristorante dell’hotel 4 stelle Superior Bio Hermitage.

Si dice che “per capire Milano bisogna tuffarvisi dentro” così Sabrina saluta le Alpi e parte per la città delle guglie dove la attende la nuova apertura del team del Aimo e Nadia: è Voce, in piazza della Scala. Gli chef Fabio Pisani e Alessandro Negrini ben presto le affidano la partita dei primi nel ristorante bistellato Il Luogo, dove Sabrina cucina gli Spaghettoni al cipollotto, insieme ad Aimo Moroni, che le trasmette la passione per l’italianità, sia delle materie prime sia della loro preparazione e cottura, "un marchio", spiega Sabrina, "che Aimo ti stampa sulla pelle”.

Dall’aprile del 2022 diventa la cuoca di BistRo Aimo e Nadia, una tavola in cui, legati i capelli e indossata la bandana, porta avanti la tradizione con piatti come Omaggio a Nadia, la celebre zuppa etrusca in cui tutti i legumi sono fatti cuocere lentamente nel coccio, insieme agli odori. Ma anche innovazione con tanto tocco femminile e attenzione verso le nuove richieste, vegetariane e non solo. Il sogno nel cassetto? Aprire un pastificio tutto suo.

a cura di

Valentina Fusco

orgogliosa romagnola e divoratrice seriale di dolci dal 1995. Lavora come educatrice, è un’incallita lettrice e ama vivere avventure culinarie