Benedetto Rullo, Lorenzo Stefanini, Stefano Terigi

Da sinistra Stefano Terigi, Benedetto Rullo e Lorenzo Stefanini. Foto Massimo Giorgi

Da sinistra Stefano Terigi, Benedetto Rullo e Lorenzo Stefanini. Foto Massimo Giorgi

Giglio

piazza del Giglio, 2
55100 - Lucca
+39 0583 494058

"89-87-87 non è un numero verde d’emergenza né una chat erotica, ma gli anni di nascita di tre (giovanissimi) chef che formano un trittico di cui si vocifera da tempo e che ha avuto una prima consacrazione qualche giorno fa, quando Cnn Travel ha inserito il ristorante dove lavorano tra i 20 locali in tutto il mondo ancora poco conosciuti – sottinteso: a torto". Era l'incipit di un articolo che scrivemmo nell'ormai lontano luglio 2017 (leggi qui) e che raccontava dello strano caso del Giglio di Lucca, ristorante di lungo corso e che vedeva all'epoca come protagonista inatteso un trio di toques invece di fresco conio, quello formato da Benedetto Rullo, Lorenzo Stefanini e Stefano Terigi, in rigoroso ordine alfabetico.

Son passati gli anni, e l'ensemble - lungi dallo sfasciarsi, come peraltro pronosticavano i più - è ancora saldo al comando, forte di una stella Michelin conquistata meritatamente nel 2019 e di un'intercambiabilità praticamente totale, fondata sull'amicizia, che consente loro d'alternarsi anche nella gestione della sorellina minore Gigliola ("gastronomia, pane e vino", recita il sottotitolo), poco distante, inaugurata all'inizio del 2020. Nonché di continuare quell'opera di crasi, contaminazione e fusione tra stili e propensioni che è alla base del successo della loro coabitazione. Perchè i tre han storie professionali molto diverse l'uno dall'altro.

Lorenzo Stefanini è figlio di Patrizia Barbieri, proprietaria del Giglio e di altri indirizzi noti a Lucca, come Buca di S. Antonio e Orti. Talento allevato in casa, dunque: diploma di ragioniere, quindi l’Alma di Colorno prima del necessario apprendistato presso cucine blasonate: dai Portinari a La Peca di Lonigo, quindi al Devero con Enrico Bartolini prima dell’esperienza giapponese culminata al Ryugin, Tokyo. Nel frattempo il coetaneo e amico Terigi, lucchese come il primo, si laureava in Arte Contemporanea a Venezia per intraprendere un percorso da videomaker, prima di uno stage al Giglio, passo iniziale di un percorso che l’avrebbe portato da Enrico Crippa, quindi da Pierre Gagnaire e infine in Australia, anticamera del ritorno a casa. Last but non least Benedetto Rullo: romano, studi classici, ha incrociato Stefanini all’Alma, poi il bergamasco Da Vittorio prima di crescere col suddetto Gagnaire inizialmente allo Sketch di Londra e poi all’altro locale del transalpino, a Berlino, per quattro anni; infine una capatina a Copenaghen al Relae di Christian Puglisi, nel settembre 2016 l’approdo da buon ultimo al Giglio, dove i primi due – compari fin dalle elementari - lavoravano assieme già da 5 anni.

Che dire di più? Che non si può dire altro: possono attingere tutti fal bagaglio di ciascuno, quindi la mescolanza fa parte del dna del trio. Di volta in volta, magari spicca una tendenza, poi la successiva. Chiedi perché, ti rispondono - con un sorriso - che non lo sanno bene neanche loro. È una cosa molto fertile.

a cura di

Carlo Passera

classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera