Stefano Ciotti

Un sogno divenuto realtà. Stefano Ciotti da bambino sognava di diventare lo chef di un importante ristorante. Ora, dopo una serie di esperienze lavorative che lo hanno visto al fianco di Gino Angelini, Vincenzo Cammerucci, Silver Succi, Luigi Sartini, senza dimenticare l’anno di collaborazione al Don Alfonso di Iaccarino o incontri più brevi, ma significativi con Gianfranco Vissani o l’avventura parigina dell’Emporio Armani Café, e un grande periodo culminato con la Stella al Carducci 76 di Cattolica (Rimini), Ciotti è approdato nelle Marche, prima all'Urbino Resort, poi dal luglio 2015 al Nostrano di Pesaro (stella Michelin dal 2017), del quale è chef-patron.

Nato a Montefiore Conca, diplomatosi all’alberghiero di Riccione, città dove 27enne guidava una brigata di cucina in un hotel quattro stelle, Ciotti di strada ne ha fatta. Ma la realizzazione del sogno non è un punto d’arrivo. È semmai momento di soddisfazione che stimola al raggiungimento di altri obiettivi, proseguendo sulla strada che lo ha portato sino a qui e che gli ha permesso di aggiudicarsi il prestigioso premio come Migliore chef emergente del Nord nel giugno 2009. Una strada dove, per ammissione dello stesso Ciotti, ha giocato un ruolo decisamente rilevante la cucina materna, fatta di sapori sinceri, genuinità e autenticità: una sorta di punto cardinale che fa tutt’uno con l’innegabile bagaglio che è la memoria dei profumi e dei gusti di bambino.

Quella memoria rivive negli ingredienti del territorio e in certe loro combinazioni, plasmata però dal sapere tecnico accumulato nelle varie esperienze di vita accanto ai maestri e mixata al profumo delle spezie portate a casa dai viaggi all’estero. Ne deriva una pulizia formale e del gusto, sostanzialità senza inutili orpelli. Uno stile di cucina che ha premiato Ciotti e che egli vive, dote apprezzabile tanto ai fornelli, quanto in tutti i mestieri, con grande modestia, convinto che i migliori risultati si facciano quando tra i collaboratori si fa gioco di squadra, quando in ogni piatto c’è il contributo di ciascuno.

Ha partecipato a

Identità Milano


a cura di

Andrea Grignaffini

parmigiano, classe 1963, è responsabile della Guida Vini dell'Espresso e autore di diversi libri, ultimo "Il Cuoco universale. La cultura del piatto" (Marsilio)