Brambilla-Serrani
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Zia è una ventata di freschezza nella scena capitolina, peraltro molto meno depressa di come si legge in giro. Zia sta per Ziantoni, di nome fa Antonio ed è un giovane chef da Vicovaro, dalle parti di Tivoli, «30 chilometri da qui» e il qui sta per Trastevere, nella parte più defilata. Classe 1986, esperienze in giro per il mondo (Cina, Australia, ma anche da Gordon Ramsay e George Blanc) ma quella centrale sono stati i tre anni e mezzo a Il Pagliaccio, con Anthony Genovese. Lo si vede, lo si sente: l'eleganza è innata, ma va coltivata. È come quando si dice: «Quel ragazzo ha fatto buoni studi, viene da un'ottima scuola», in questo caso quella prestigiosa di via Banchi Vecchi 129a.
Ben formato tecnicamente, Ziantoni è intelligente di suo. Dice di sé e del suo stile: «Io amo molto la Francia, le cotture, le salse, i fondi. Poi ho il fattore Pagliaccio: Genovese è il mio mentore, ma sarebbe sciocco proponessi la sua cucina». Perché? «I suoi piatti sono più difficili, speziati. Io voglio qualcosa di più immediato, facile. Esempio: certi miei clienti vanno da Heinz Beck, mangiano benissimo, spendono una certa cifra. Qui cercano un luogo più "tranquillo", eppoi vogliamo coinvolgere pure una fascia poco avvezza all'alta cucina. Sai quanti mi chiedono la cacio e pepe, o la carbonara?!».
Più che ragionevole e il palato conferma. Quella di Zia è una cucina tecnica, ben realizzata, che oscilla tra complessità e pienezza. Ma decisamente di valore. Ziantoni: «Dopo la scuola media non sapevo che cosa scegliere, ho studiato per due anni da geometra, ma ho sempre avuto la passione per il cibo. Allora a un certo punto ho cambiato e sono andato all'Alberghiero». Decisione felice, lo conferma il premio "Sorpresa dell'anno" per la Guida Identità Golose 2020.
a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it Instagram: carlopassera
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Si è svolta nella serata di ieri, mercoledì 3 maggio, il primo appuntamento di A Cena con le Giovani Stelle della Guida ai ristoranti d'autore Identità Golose 2023. Nella foto di un super gruppo, i premiati assieme all'inarrestabile brigata di Identità Golose Milano
Mercoledì 3 Maggio, alle ore 20.00 (orario unico di prenotazione) Identità Golose Milano sarà lieta di ospitare il primo degli appuntamenti A Cena con le Giovani Stelle della Guida ai ristoranti d'autore Identità Golose 2023 (il secondo capitolo è in programma il 17 maggio).
L'esclusivo menu sarà firmato da Roberta Esposito da La Contrada, Aversa (Caserta) - Premio Il miglior pizzaiolo, Alexader Robles da Azotea, Torino - Premio Contaminazioni, Valerio Serino e Lucia De Luca da Tèrra, Copenhagen - Premio Identità di Riso per il Risotto con lattuga di mare, corallo di capasanta, olio di limone e origano, Davide Caranchini da Materia, Cernobbio (Como) - Premio Miglior chef, Christian Marasca da Zia, Roma - Premio Il miglior chef pasticciere, mentre Chiara Poloni da AMO, Venezia - Premio La miglior barlady
Per maggiori informazioni e per prenotare, consultare il sito dell'Hub
Ricchi buffet dolci e salati: ecco servito l'appuntamento domenicale a Identità Golose Milano in via Romagnosi 3