Brambilla-Serrani
Marco Bizzarri (1962) è presidente e ceo di Gucci da gennaio 2015.
Emiliano di Rubiera (Reggio Emilia), dopo la laurea in Economia ha iniziato la sua carriera in Accenture (allora Arthur Andersen); sette anni dopo è in Mandarina Duck dove in poco tempo arriva a ricoprire il ruolo di ceo; nel 2005 viene nominato ceo di Stella McCartney.
Nel 2008 passa alla guida di Bottega Veneta. Nel 2014 François Henri Pinault nomina Bizzarri ceo della neonata divisione di Kering denominata “Couture and Leather Goods”. Soltanto otto mesi dopo Pinault affida a Bizzarri la direzione di Gucci, nominandolo presidente e ceo.
Sotto la guida di Bizzarri il marchio Gucci diventa un punto di riferimento per il settore del lusso: dal 2015 al 2021, l’azienda passa da 11 mila a oltre 20 mila dipendenti e, nello stesso periodo, i ricavi crescono da 3,898 a 9,731 miliardi di euro.
Dall’amicizia di Marco Bizzarri con Massimo Bottura nel 2018 nasce il progetto Gucci Osteria, una linea di ristoranti di cucina italiana contemporanea, animati da una filosofia culinaria che sposa creatività, eleganza, in costante in sintonia con l’onda delle stagioni da cui trae sempre ispirazione.
Appassionato di cucina, Bizzarri trasmette questa passione anche in famiglia: il figlio Stefano, con la compagna Allegra, ha di recente rilanciato il ristorante Dalla Gioconda a Gabicce Monte, mentre la moglie Maristella si occupa della gestione dell’Osteria del Viandante, a Rubiera.
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A cura della redazione di Identità Golose
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Il mitico Savarin di riso alla Cantarelli, simbolo della tradizione e fedele alla ricetta originale. Si tratta di un risotto al parmigiano, con fettine di lingua salmistrata (autoprodotta), un ragù di funghi porcini secchi e polpettine di manzo. Il riso è un Vialone Nano (Riserva S. Massimo), per un motivo storico (la ricetta è del 1972, mentre il Carnaroli ha inizato a diffondersi alla fine degli anni 70) e pratico (il Vialone cuoce in 12 minuti contro i 18 del Carnaroli: si riesce a gestire più velocemente, consentendo di preparare il Savarin anche per una persona sola). C'è dietro una grande selezione degli ingredienti, necessaria a rendere opulenta la ricetta, come deve essere. Lo realizzano in formati da una a trenta persone (foto Stefano Caffarri)
I bei volti della brigata dell'Osteria del Viandante a Rubiera (Reggio Emilia). Da sinistra verso destra: Kassim Sogodogo, stagista di Alma; Valentina Marzano, pasticcera; Giuseppe Amato, capo partita primi piatti; Leonardo Giribaldi, sous chef e capopartita ai secondi; Jacopo Malpeli, chef; Anthony La Rocca, secondi; infine Alex Strozzi, responsabile griglia e Bbq