Paulo Airaudo
Carbonara Smiledi Eugenio Boer
Dall'Italia Prato Nevoso, montagna & cibo. Viaggio nella località del Cuneese che cresce anche grazie alla gastronomia
Ti piacciano tanto, poco o per nulla, due sono gli eventi imprescindibili in Italia, il primo per tutti e il secondo per il mondo goloso: il festival di Sanremo in pieno inverno e la presentazione della Michelin in autunno, anche ora in Franciacorta come un anno fa, una passerella con i fuochi d’artificio perché, dopo l’annuncio di quattro nuove doppie stelle e 33 singole, ecco accendersi la terza su Antonino Cannavacciuolo, sua moglie Cinzia Primatesta e la loro Villa Crespi a Orta San Giulio in provincia di Novara, quindi in Piemonte. E’ bene sottolinearlo perché fino a ieri solo la Lombardia era stata illuminata da più di un singolo tristellato, ben cinque: Gualtiero Marchesi, Ezio Santin, Nadia e Antonio Santini, Chicco e Bobo Cerea, Enrico Bartolini.
Cannavacciuolo, napoletano della costiera, di Vico Equense, classe 1975, si affianca così a Enrico Crippa, langarolo di adozione, e chissà se per un attimo non ha pensato di fare suo uno dei due più belli slogan legati al primo scudetto del Napoli, quello del 1987: Scusate il ritardo. Si, perché Antonino era stato in ballo per la terza per ben due volte, quando nel 2010 gli venne preferito Da Vittorio e due anni dopo l’Osteria Francescana di Massimo Bottura. Quando forse non ci pensava più, taaac: terza stella. Succede spesso così, meno ci pensi, meno lo fai capire e maggiori possibilità hai di ottenere ciò a cui ambisci maggiormente. E la sua terza, ha oscurato la stellina per il Cannavacciuolo Vineyard a Casanova di Terricciola nel Pisano.
Davide Di Fabio, neo stellato a Gabicce Monte alla guida della Gioconda, in una foto a Identità Golose 2019
Sara Scarsella assieme con Matteo Compagnucci, coppia stellata di Sintesi ad Ariccia (Roma). Lei è la sola donna chef premiata quest'anno dalla guida Michelin
Federico Sgorbini e il suo mentore Andrea Ribaldone
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. twitter @oloapmarchi
Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito