16-12-2024

Conosciamo Alberto Figna, nuovo presidente di Alma

Classe 1959, titolare di Agugiaro & Figna Molini, succede a Enzo Malanca. «Il mondo ha voglia di Italia e questo dobbiamo essere in grado di dare con i nostri allievi»

Quando pensiamo ai grandi istituti di cucina sparsi per il pianeta, l’Italia si identifica in Alma, la scuola internazionale di cucina italiana con sede a Colorno in provincia di Parma. Dal 21 ottobre 2023 ne è presidente, e amministrazione delegato, Alberto Figna, classe 1959, mugnaio, appartenente a una famiglia che da oltre dieci generazioni trasmette la passione per l’arte molitoria e che nel 2003 fuse la sua realtà con quella di un’altra famiglia storica del settore dando vita alla Agugiaro & Figna Molini.

Figna è il terzo presidente di Alma, succede a Enzo Malanca che a sua volta aveva raccolto l’eredità di Albino Ganapini. I primissimi passi nell’anno 2000, il 6 maggio 2002 la costituzione con l’investitura di Gualtiero Marchesi a rettore il 6 dicembre dello stesso anno, quindici anni

Gualtiero Marchesi ritratto nella veste di rettore di Alma, carica che lasciò nell'ottobre 2017

Gualtiero Marchesi ritratto nella veste di rettore di Alma, carica che lasciò nell'ottobre 2017

come faro didattico prima di lasciare spazio a un comitato scientifico composto da Paolo Lopriore, Mariella Organi, Davide Comaschi, Ezio Marinato, Andrea Grignaffini e Davide Rampello che curano, rispettivamente, le aree di cucina, ospitalità, pasticceria, panificazione, mondo del vino e cultura. Quanto al primo corso, partì il 12 gennaio 2004 con 17 studenti e questo è il dato che stupisce tutti perché, vent’anni e migliaia di allievi dopo, nessuno si immagina che allora bastavano le dita di due mani per contarli. In fondo è quanto accadde anche per Identità Golose, prima edizione nel gennaio 2005 e 18 relatori sul palco.

Ma cos’è Alma per il suo nuovo presidente? Risponde lui stesso: «Una realtà che mi permette di esprimere la mia gratitudine verso un territorio unico. Sono mosso da spirito di servizio, metto a disposizione le nostre

Il comitato scientifico di Alma. Da sinistra: Davide Rampello, Paolo Lopriore, Ezio Marinato, Mariella Organi, Davide Comaschi, Andrea Grignaffini. A ognuno un settore, rappresentano infatti rispettivamente le aree di cultura, cucina, panificazione, ospitalità, pasticceria e mondo del vino

Il comitato scientifico di Alma. Da sinistra: Davide Rampello, Paolo Lopriore, Ezio Marinato, Mariella Organi, Davide Comaschi, Andrea Grignaffini. A ognuno un settore, rappresentano infatti rispettivamente le aree di cultura, cucina, panificazione, ospitalità, pasticceria e mondo del vino

conoscenze aziendali per far crescere ogni capitolo di formazione»·

Già coinvolto nella scuola di Colorno - Figna non vi arriva senza un bagaglio di esperienze dirette -, ecco cosa ha trovato: «Un tessuto nuovo e fresco. Sto vivendo una delle esperienze più belle della mia vita, importantissima perché il nostro pubblico è formato da studenti che hanno un’età media di 22 anni e che pagano per imparare qualcosa che permetterà loro di mettersi al servizio di altre persone».

Pausa, inevitabile perché Figna ha l’argento vivo addosso, poi è come se ci , fossimo accomodati a tavola: «Io amo cucinare, passione che mi ha trasmesso mio nonno paterno e la nonna Beatrice, per noi Bice, due con

La Fipe è tra i soci del nuovo corso di Alma e per la prima volta ha inserito un suo consigliere nel comitatro di amministrazione: Moreno Cedroni, chef e patron della Madonnina del Pescatore a Senigallia in provincia di Ancona. Una curiosità: sua moglie Mariella Organi è nel comitato scientifico

La Fipe è tra i soci del nuovo corso di Alma e per la prima volta ha inserito un suo consigliere nel comitatro di amministrazione: Moreno Cedroni, chef e patron della Madonnina del Pescatore a Senigallia in provincia di Ancona. Una curiosità: sua moglie Mariella Organi è nel comitato scientifico

uno spiccato senso dell’ospitalità. Si andava a caccia, si guardavano le ricette francesi e così via. Io? Io definisco la mia la cucina della sopravvivenza, uso tutta la fantasia possibile per preparare quei pochi ingredienti a disposizione. Mi piace ad esempio andare nel bosco per trovare due funghi o nell’orto per raccogliere due verdure e con quello cucino. Non sono uno che perde troppo tempo con le padelle».

Uomini o donne in cucina? «Le donne sono costrette a cucinare in famiglia e questo non le aiuta a livello di carriera come chef. Gli uomini invece possono scegliere, non sono obbligati. Si deve partire da lì e poi integrare il tutto con altri aspetti. Il mondo ha voglia di Italia e questo dobbiamo essere in grado di dare».


Affari di Gola di Paolo Marchi

Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito

Paolo Marchi

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Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
blog www.paolomarchi.it
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