24-12-2024

Niederkofler e la rivoluzione dell'Atelier Moessmer

A Brunico, dopo l'inaugurazione nel luglio 2023, è sempre più marcata la visione nel segno del territorio alpino. Cook the mountain, una filosofia convincente e contagiosa, che lì celebri in tre sale differenti e, infine, in cucina

Voi andreste con una Lamborghini su uno sterrato di montagna o a sciare in bermuda piuttosto che con gli scarponi in spiaggia ad agosto? Mi auguro di no. Sotto il cielo c’è di tutto e il contrario di tutto, basta ricordarselo e non pensare che, siccome l’Atelier Moessmer è un ristorante, condivida le stesse attenzioni e raccomandazioni di un’osteria o un’insegna di grandi numeri.

Lì a Brunico, Norbert Niederkofler ha inaugurato il 12 luglio 2023 la nuova

sede del suo progetto tutta natura alpina, in tempo per essere giudicato e premiato dalla Michelin con tre stelle rosse e una verde. E proprio l’interpretare il mondo attorno pone dei paletti importanti alla cucina, ad esempio no olio d’oliva, no vaniglia e no cannella. Ma non è tutto qui, come è scritto nel sito, note che vanno oltre il dichiarare eventuali allergie e intolleranze almeno due giorni prima della visita e “le modifiche al menu potrebbero comportare un costo aggiuntivo”.

L'Insalata invernale dell'Atelier Moessmer a Brunico

L'Insalata invernale dell'Atelier Moessmer a Brunico

Un avviso su tutti: «La tradizione culinaria di montagna si basa su prodotti caseari, sulla carne e sul pane. Pertanto, non siamo in grado di soddisfare diete VEGANE, poiché ciò limiterebbe troppo l'esperienza culinaria di Cook The Mountain». Anche sul pesce di acqua dolce se è per questo, ma il concetto è chiaro e chi si avvicina a Norbert, e poi prenota, è bene che lo sappia. Il “Ma io pensavo che…” non è ammesso, anche perché il menù, unico, costa 320 euro, bevande escluse.

La cucina dell’Atelier Moessmer è pressoché unica, però è pure vero che lo chef ha forgiato, e continua a forgiare, cuochi che credono in lui e nella sua visione, circa 45 finora che hanno imparato bene e amplificano le nozioni raccolte in Alta Badia prima e Val Pusteria ora. Un mentore libero e ispirato, ma anche uno chef che ha smentito chi gli diceva che la sua rivoluzione era impossibile e che sarebbe andato a sbattere. Invece…

Trota salmonata, Atelier Moessmer

Trota salmonata, Atelier Moessmer

Si pranza, sabato o domenica, o si cena, da mercoledì a sabato, in tre ambienti diversi, una sala per il benvenuto, con tacos, tortel, frico e maritozzo. Quindi si sceglie, nel senso che o il salotto o la cucina o entrambi, spezzando quindi il pasto in tre segmenti. Ovunque non rinuncerei al tavolo dello chef, che lì è un importante bancone a tre lati lungo il quale è bello concludere l’esperienza.

"Spatzlan" nell'interpretazione di Norbert Niederkofler, un piatto tradizionale preparato con l'aglio orsino, arricchito con una crema di zabaione. Sopra il midollo che, grazie al flambadou (un ferro a forma di imbuto molto caldo),
si scioglie e acquista un sapore particolarmente intenso

"Spatzlan" nell'interpretazione di Norbert Niederkofler, un piatto tradizionale preparato con l'aglio orsino, arricchito con una crema di zabaione. Sopra il midollo che, grazie al flambadou (un ferro a forma di imbuto molto caldo),
si scioglie e acquista un sapore particolarmente intenso

Via via arriveranno a servirti, cin. precisione e garbo, Insalata invernale, Trota, Pane e burro, “Spatzlan”, Salmerino, Maiale dei nostri contadini, Cachi, olivello spinoso e Hakkaido, Linzer e gran finale con una Tarte Tatin,m uno dei tre classici della casa assieme con la Tartare di coregone e gli Gnocchi di rape rosse.

Alcuni dettagli. Per l’insalata iniziale “Le verdure raccolte in estate e

Pagliata fatta con trippa di vitello, crema di rosa canina, polvere fermentata di pomodoro e cavolo rosso. Il tutto é stato compeltatto con dei crostini di pane a lievitazione naturale

Pagliata fatta con trippa di vitello, crema di rosa canina, polvere fermentata di pomodoro e cavolo rosso. Il tutto é stato compeltatto con dei crostini di pane a lievitazione naturale

autunno (rapa rossa, patata, topinambur e carota e rapa gialla) e conservate in aceto, sale e olio per mantenerne il sapore e la freschezza durante l’inverno. In mezzo la rosa fatta della rapa gialla. Viene immersa nel succo di rapa rossa. L'insalata viene completata con il dressing coleslaw a base di yogurt e cavolo nero. A parte il nostro Brezel di farina di frumento e cicoria per aggiungere sapore e contrasto al piatto”.

Il maiale locale del macellaio Baumgartner cotto alla brace. Il fondo è stato preparato con il grasso, le ossa ed erbe di montagna. Sopra, la Rosa di Gorizia, una delle varietà più pregiate di radicchio

Il maiale locale del macellaio Baumgartner cotto alla brace. Il fondo è stato preparato con il grasso, le ossa ed erbe di montagna. Sopra, la Rosa di Gorizia, una delle varietà più pregiate di radicchio

La trota è salmonata, affumicata prima a freddo e poi al caldo per estrarre il suo grasso, sopra uova di pesce e per finire kefir e infuso di scalogno insieme al grasso del pesce. Le farine per il pane sono tre e tutte e tre del posto. Il grano saraceno arriva da Riscone, il grano dalla Valle Aurina e la segale dalla Valdaora. Il maiale lo acquistano dal macellaio Baumgartner cotto alla brace. Il fondo è stato preparato con il grasso, le ossa e le erbe di montagna. Sopra, la Rosa di Gorizia, accanto, l'Arepa, preparata con

La Tarte Tatin di casa Niederkofler con una base di pasta sfoglia, al di sopra mele golden alto atesine caramellate.
In accompagnamento il gelato allo yogurt

La Tarte Tatin di casa Niederkofler con una base di pasta sfoglia, al di sopra mele golden alto atesine caramellate.
In accompagnamento il gelato allo yogurt

farine locali e farcita con i tagli meno nobili del maiale come spalla, guancia, interiora, grasso.... Il tutto è completato da una polvere di pomodori essiccati dell'estate e una seconda di cavolo nero.

E via tra monti e valli d’or.


Affari di Gola di Paolo Marchi

Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito

Paolo Marchi

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Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
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