11-01-2021

Nasce Cucinanuova: giovani chef italiani, insieme, per la tavola contemporanea. Il loro Manifesto

La new wave della tavola tricolore fa gruppo per avere rappresentazione, produrre sinergie e fare informazione. Iniziativa partita in Campania, ce la spiega Francesco Sodano

«Ma che bisogno c'è dell'ennesimo sodalizio tra cuochi?», può chiedersi lo scettico. «Ce ne sono già tanti...». Obiezione sensata. Ma nel caso di Cucinanuova, neonato gruppo che ora vi andiamo a presentare, l'idea di base giustifica già di per sé il tentativo, partorito da Francesco Sodano, chef del Faro di Capo d'Orso in Campania, con i colleghi Pasquale Trotta e Salvatore Sodano, peraltro fratello di Francesco. Che è: creare un luogo d'aggregazione virtuale tra gli esponenti più interessanti della new wave italica; mettere in rete i giovani protagonisti della nuova cucina nazionale, farli dialogare tra di loro, creando sinergie; fornire così una veste unitaria al movimento che incarnano più o meno consapevolmente, ma che è a sua volta privo di reale rappresentanza; plasmare insomma un luogo di sintesi che possa col tempo anche elaborare una identità specifica a tale movimento, descrivendone il comune afflato teorico. E non solo: a questa necessità di raffigurazione - che deriva da un difetto di percezione all'esterno che tanti giovani chef italiani lamentano - s'accompagna l'intenzione di fare didattica (e persino formazione), raccontando non solo loro stessi ma anche l'interazione coi produttori e coi prodotti, giacché le nuove leve della tavola tricolore sanno ormai perfettamente quanto questi fattori siano inscindibili.

D'altra parte, se ancora vi fossero dei dubbi su Cucinanuova, basterebbe leggere i nomi dei primi aderenti per capirne la natura e le prospettive: oltre ai tre fondatori, ci sono anche Andrea Antonini, Antonio Biafora, Antonio Lebano, Antonio Romano, Ciro Scamardella, Daniele Lippi, Domenico Candela, Domenico Stile, Donato Ascani, Eugenio Boer, Fabrizio Fiorani, Francesco Di Marzio, Gianluca Renzi, Giovanni Solofra, Giuseppe Molaro, Luca Gulino, Marco Ambrosino, Matteo Metullio, Mattia Trabetti, Nello Iervolino, Riccardo D'Agostino, Roberta Merolli, Tommaso Foglia, Davide Guidara, Luca Abbruzzino, Davide Caranchini, Antonio Zaccardi, Roberta Pezzella, Luca Piscazzi, Delfo Schiaffino, Antonio Iacoviello... Un gran bel gruppo - altri s'aggiungeranno - per cominciare a ragionare di presente e futuro.

Gli avatar che raffigurano i primi aderenti a Cucinanuova

Gli avatar che raffigurano i primi aderenti a Cucinanuova

Spiega Francesco Sodano: «Vogliamo aggregare tutti coloro che si sentono parte dalla nuova cucina italiana, ossia di un pensiero di tavola contemporanea che accomuna la generazione più giovane degli chef. E vogliamo fare informazione a 360° sulla filiera, a partire dal produttore per arrivare al cliente, con noi cuochi a fungere da snodo. Vogliamo rappresentare in modo persino didattico quale sia il concetto gastronomico dietro a un piatto; spiegare quindi la scelta di una Pezzata Rossa di una determinata selezione per proporre una tartare, o del perché utilizziamo uno straordinario limone di Amalfi di un piccolo produttore, e poi recuperiamo una tecnica marocchina, per prepararlo salato. E così via». Infine c'è anche il tema delle scuole alberghiere...

Ultima annotazione, interessante: per rendere ancor meglio l'idea di come Cucinanuova sia portatrice di un messaggio unitario e non luogo di visibilità individuale, gli aderenti sono raffigurati non con la loro foto, ma con un avatar personale, «così che risulti chiara la nostra intenzione di concentrarci sul progetto e sulla filiera, non sull'ego dei singoli». Buon lavoro.

 

MANIFESTO DI CUCINANUOVA 
Cucinanuova si propone come movimento culturale formato da chef che, come noi, hanno avuto la possibilità di fare esperienze oltreconfine o studiare comunque tecniche e culture al di fuori degli schemi legati alla nostra cucina tradizionale. Così, facendo tesoro di tutto il bagaglio culturale accumulato, riescono a identificarsi in una cucina italiana nelle radici, ma non convenzionale.

Siamo stati testimoni di grandi rivoluzioni che hanno interessato il mondo, anche se in spazi temporali diversi, dove l’innovazione ha preso il sopravvento sapendo elevare la cucina tradizionale con l'utilizzo di tecniche moderne; vedi per esempio la crociata spagnola di Ferran Adrià negli anni ’90 o la rivoluzione della Cucina Nordica che, facendosi portavoce di tecniche ancestrali applicate a un concetto di food moderno, ha creato completamente da zero un nuovo filone ammirato da tutto il mondo. Per non dimenticare poi l’avvento negli ultimi anni della Modern British Cuisine che ha spostato il fulcro della “tradizionale” cucina inglese, super influenzata da Francia e vecchie colonie, sui concetti di “prodotti locali” e “biologico” iniziando finalmente a promuovere prodotti appartenenti alla cucina “comune” e sapendoli portare a livelli estremi. Abbiamo notato una uguale sorte anche negli Stati Uniti dove solo dal 2005, grazie a nomi come Grant Achatz, Sean Brock, Joshua Skenes che sono riusciti a dar corpo a una New American Cuisine, ci si è distaccati da un’egemonia francese che risulta avere tuttora un'importante influenza attraverso grandi maestri come Thomas Keller o Daniel Boulud. Vale poi la pena citare il senso di collettività che ha sempre legato la realtà della Francia, capace per decenni di primeggiare a livello di influenza internazionale.

Come denominatore comune di questi successi a nostro avviso c’è stata la voglia di fare gruppo, di creare un legame tra chef proiettati verso uno stesso obiettivo e alfieri delle stesse idee e concetti. Anche se l'Italia può vantare maestri di altissimo livello che si son fatti ambasciatori di un concetto importante di cucina italiana, pensiamo che la frammentazione della nostra categoria sia sempre stata un nostro limite. Forse è questo il vero motivo della mancanza di una rivoluzione gastronomica in Italia? O forse l’importanza della nostra cucina regionale, che ci distingue da tutti e che è stata e sarà sempre motivo di vanto, risulta essere allo stesso tempo un freno al cambiamento?

Troppe volte la nostra cucina viene additata con stereotipi che denigrano  sia la nostra cultura che la nostra voglia di fare; ed è per questo motivo che Cucinanuova si propone di unire chef, produttori agricoli, allevatori di eccellenza ma anche artigiani ed esperti in comunicazione che avvertano la necessità di farsi sentire, di uscire dagli schemi. Persone che fanno della ricerca di prodotti unici, dell’utilizzo di tecnologie all’avanguardia e dell’approfondimento di tecniche sia nuove che ancestrali il loro modo di concepire la nuova ristorazione italiana.

Il fine quindi che ci poniamo è quello di creare un food-network capace di stimolare lo spirito di solidarietà dell’intera comunità e che riesca a far percepire al consumatore il concetto di Cucinanuova. Vogliamo avvalerci perciò di professionisti che, attraverso le loro esperienze, riescano a rappresentare tutta la filiera di organizzazione del nuovo modo di fare cucina.

Già... il consumatore. A nostro avviso la figura più importante della filiera stessa. Sarebbe completamente errato, a nostro avviso, non prendere in considerazione quello che risulta essere il vero giudice del nostro operato. Proprio per questo motivo Cucinanuova si impegna a favorirne l’informazione e considera come punto di partenza le necessità del cliente stesso. Il consumatore ha il diritto e il dovere di essere reso partecipe di quelli che sono gli studi, le ricerche, l’impegno, il rispetto e la sostenibilità (anche sotto il profilo umano) che rendono diverso il nostro lavoro. Vogliamo che il cliente sia messo in condizione di capire il vero valore di un ristorante di cucina gastronomica.

Nessuna realtà che consideriamo appartiene alla grande distribuzione, dall’allevatore, all'agricoltore, al responsabile della trasformazione, all’artigiano che produce pezzi unici.

Inizialmente ci proporremo di intervenire sulla nostra comunità in dirette live per dare voce a ogni singolo membro di Cucinanuova, così che ognuno possa raccontare la propria storia, il ruolo che ricopre, ma soprattutto la filosofia che lo contraddistingue. Una sorta di presentazione dove si potrà discutere anche di temi che più toccano gli interlocutori e i punti sui quali vogliono soffermarsi maggiormente per stimolare un approccio originale a quella che è la nostra visione di alta ristorazione.

Cucinanuova si propone inoltre di organizzare un evento gastronomico dove, avvalendosi della presenza di tutti i soggetti coinvolti, cercheremo di proiettare in forma tangibile la nostra filosofia. I rappresentanti dell’intera filiera saranno chiamati a intervenire per formare e sensibilizzare i consumatori a esperienze gastronomiche di avanguardia.

Per anni le voci italiane sono sempre state frammentate e separate…. Un senso di collettività risulta fondamentale per creare un movimento che abbia impatto concreto sulla società. Ecco perché il fulcro del nostro progetto resta la creazione di una comunità solida che, partendo dagli chef, sappia coinvolgere a cascata tutti i responsabili della filiera; tanti cardini che decretano la riuscita di un concetto di ristorazione moderna.

Siamo fermamente convinti che i capisaldi della nostra comunità dovranno essere la condivisione e l’informazione.

Vogliamo infine focalizzarci soprattutto sui giovani e cercheremo quindi il coinvolgimento delle strutture scolastiche pubbliche; attraverso i nostri canali vogliamo condividere idee, concetti e la stessa filosofia dei singoli avendo come fine ultimo l’informazione. Per alzare il livello di percezione della cucina contemporanea

Il team Cucinanuova


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Carlo Passera

classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera

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