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Jonny Lake, Head Chef al The Fat Duck, è un interprete perfetto della cucina di Heston Blumenthal.
Nativo nella regione dell'Ontario, in Canada, a 20 anni Jonny si trasferisce a Montreal per studiare fisica e biologia. A un passo dalla laurea, dà inizio a un'attività che gli cambierà la vita: lavora come volontario nell'associazione Meals on Wheels, alla Santropol Roulant, confezionando e consegnando cibo alla gente in difficoltà della città. Il tempo trascorso qui, lo rende consapevole dell'innato talento. E di una lezione che manda a memoria: in cucina non si finisce mai di imparare perché, sostiene Lui stesso "La cucina è quel posto in cui, se fai abbastanza domande, impari in fretta". Successivamente, passa 18 mesi ad affinare le sue capacità all'Institut de Tourisme et d'Hotellerie du Quebec, il più importante istituto di formazione professionale per cuochi di Montreal. Il ragazzo si distingue al punto che gli viene consegnata una borsa di studio per effettuare il suo tirocinio di 3 mesi in Italia. E proprio nel nostro Paese ha inizio così la sua carriera culinaria: prima in Liguria alla A-Spurcacciun-a e fuori stagione da Quintillo ad Altare. E poi al ristorante L'Albereta ad Erbusco, nientemeno che da Gualtiero Marchesi.
Nel 2005, Jonny entra al Fat Duck come chef de partie. La curiosità e l'incessante ricerca della perfezione pareggiano quelle di Heston Blumenthal. E così, dal novembre 2009 è head chef dell'insegna 3 Stelle Michelin di Bray. "Ciò che più apprezzo del The Fat Duck", sostiene Lake, "è la continua ricerca di nuovi modi di vedere le cose". Padre di tre figli, una figlia e due gemelli più piccoli, nelle rare occasioni in cui ha tempo a disposizione, ama cenare fuori e provare la cucina dei colleghi. All'adorata motocicletta butta ormai solo qualche occhiata nostalgica.
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A cura della redazione di Identità Golose
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Massimo Bottura con le verudre destinate al Refettorio londinese (foto The Felix Project)
Hideko Kawa, pasticcera capo del Fat Duck di Heston Blumenthal, offre all'assaggio della platea Botrytis cinerea, un dessert che riproduce un grappolo d'uva. Le tre giornate in Auditorium si sono chiuse coi pasticceri di 5 ristoranti da Francia, Italia, Gran Bretagna e Spagna: 14 stelle Michelin in tutto (foto Alessandro Castiglioni)