07-08-2025

Veg anche a Cagliari: alla scoperta di Cavò, nato dall'amore di una coppia

Non solo maialino arrosto e piatti di pesce nei ristoranti del capoluogo sardo: abbiamo scoperto un'insegna vegan di alta qualità, dove protagonisti sono Valentina, Marchy e il buon gusto a tavola. Come per la "Cashew e pepe"...

Malloreddus 4 colori alla campidanese, uno degli o

Malloreddus 4 colori alla campidanese, uno degli ottimi piatti veg che abbiamo provato al Cavò Bistrot di Cagliari

C’è un ristorante in Sardegna, a Cagliari, al numero 14 di Corso Vittorio Emanuele II, che offre una cucina totalmente vegana. Si chiama Cavò Bistrot e al suo interno conserva la cassaforte gigante da cui prende il nome e che apparteneva alla gioielleria che lo precedeva. L’anima del locale, semplice e raffinato, sono i 41enni Valentina Puddu e Marchy Emadi. Cavò Bistrot è nato proprio grazie al loro amore e alla cagnolina Zara, pastore tedesco di Marchy. Inizialmente Valentina, nello stesso posto in cui ora c’è Cavò Bistrot, aveva aperto un altro ristorante vegano. Ed è proprio in quel primo locale che ha conosciuto sia Marchy che la chef del ristorante, la 27enne Chiara Cacciuto. Era una cliente del primo ristorante e si erano conosciute facendo volontariato in un rifugio per animali abbandonati.

Valentina Puddu e Marchy Emadi, coppia nella vita e anche sul lavoro, al Cavò Bistrot

Valentina Puddu e Marchy Emadi, coppia nella vita e anche sul lavoro, al Cavò Bistrot

Cavò Bistrot, dai Malloreddus vegani alla Cashew e pepe
Qui vengono serviti i Malloreddus 4 colori alla campidanese, un piatto della tradizione del sud della Sardegna, rivisitato in chiave veg. La versione classica è con il ragù di salsiccia. «Noi lo proponiamo con zafferano, ragù di “salsiccia beyond” e “formaggio veg”, e ha un grandissimo successo», racconta Valentina. Nel menu c’è anche la versione vegana della cacio e pepe, la Cashew e pepe, preparata con crema di anacardi, pepe nero e formaggio veg.

Cashew e pepe (Foto di Natalia Ghiani)

Cashew e pepe (Foto di Natalia Ghiani)

Ci sono poi la parmigiana di melanzane al forno, l’hummus di ceci con pane carasau e crudité di verdure, o ancora gli gnocchi di patate con pesto di pomodoro secco, basilico, mandorle tostate, ricotta artigianale vegana e granella di pistacchio e le bruschette preparate con il pane fatto in casa con lievito madre, crema di carote e salvia, cipolle caramellate, olive taggiasche e champignon trifolati.

Come è nato Cavò Bistrot
Valentina
si è avvicinata all’alimentazione vegetale nel 2012 e all’epoca Cagliari non offriva per lei moltissime alternative alla ristorazione classica. Decise quindi di aprire lei uno spazio, affidandosi a una catena già avviata: Universo Vegano. Era il 3 settembre 2014 e l’idea piacque molto ai cagliaritani, che si avvicinarono con interesse e curiosità. Nei ristoranti di Cagliari non vengono serviti solo maialino arrosto e piatti di pesce. Grazie a ristoranti vegan friendly e vegani, come Gintilla o Siciliamo Pizza e Food, da qualche anno la proposta è fortunatamente più variegata. Dopo quattro anni Valentina ha iniziato a sentire il peso delle responsabilità e di una vita completamente dedicata al lavoro.

Un giorno però, ricorda ancora la data (5 maggio 2018), mentre stava pulendo i bagni del fast food entrano un pastore tedesco e un bel ragazzo dall’aria esotica che voleva lasciare un curriculum. Era Marchy, un ragazzo di origini iraniane che intendeva trasferirsi a Cagliari con la sua cagnolina Zara e cercava un lavoro per poter trovare un appartamento in affitto. Valentina non era alla ricerca di personale, ma i due chiacchierarono tutta la sera. Lui le trasmetteva ottime vibrazioni e dopo poche settimane è sbocciato l’amore. Da quel momento hanno deciso di creare un progetto insieme, che li rispecchiasse maggiormente. Lui non è ancora vegano ma si è avvicinato molto all’alimentazione vegetale.

Marchy con la sua affezionatissima Zara

Marchy con la sua affezionatissima Zara

A giugno 2020, con tutte le restrizioni della pandemia da Covid 19, Valentina e Marchy hanno avviato la loro società e mosso i primi passi nel nuovo progetto. Piccoli passi, dato il clima proibitivo e le regole di prevenzione da seguire. Seme dopo seme, piatto dopo piatto, cliente dopo cliente, hanno fatto partire la loro nuova creatura: Cavò Bistrot. «Ora, dopo cinque anni, possiamo davvero guardarci indietro con orgoglio - racconta Valentina - abbiamo costruito tanto. La sinergia che si crea quando lavoriamo insieme ci permette di fare 100, dandoci forza a vicenda, e questa penso che sia la parte più bella di questa storia».

La missione del ristorante
Valentina
e Marchy hanno una squadra di collaboratori validi ed entusiasti come loro. «La nostra chef, Chiara Cacciuto, ha 27 anni ed è vegana da quando ne aveva 14 - continua Valentina - Sotto la sua direzione la cucina è cresciuta tantissimo e, insieme ai nostri clienti, che ci danno tantissimi riscontri, abbiamo creato un menu che piace molto anche a chi non è vegano».

Parmigiana di melanzane

Parmigiana di melanzane

Attualmente Cavò Bistrot dà lavoro a otto persone ma per Valentina, oltre a essere un’azienda, è soprattutto una missione sociale: «Far avvicinare in maniera dolce le persone a un tipo di alimentazione che ancora è sottovalutato o visto con “sospetto”, far capire che un piatto vegano può rendere felice e soddisfatta anche una persona tanto quanto i piatti che contengono derivati animali. In Sardegna non è così facile trovare un posto inclusivo, anche per chi è intollerante a latte e uova. Noi proponiamo anche piatti in versione senza glutine, per non scontentare nessuno». Una missione di tutto rispetto, senza rinunciare al gusto.


Cavò Bistrot
Corso Vittorio Emanuele II 14 - Cagliari
Tel. +39 347 5341113
Instagram
Aperto a pranzo e cena, chiuso il mercoledì


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

Eleonora Giovinazzo

di

Eleonora Giovinazzo

giornalista che si occupa principalmente di travel, lifestyle e gusto, amante della natura, delle biblioteche e del buon cibo vegetariano e vegano. È convinta che le piccole rivoluzioni siano possibili solo lavorando dall’interno, un piatto alla volta

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