Claudio Liu

Iyo

via Piero della Francesca, 74
20154 Milano

“Cappelletti in brodo e signori intenti a friggere gnocchi. Ecco cosa ricordo della mia infanzia a Correggio”. Claudio Liu è l’esempio di come la contaminazione tra culture distanti possa tradursi in un’idea di successo, anche quando il mondo è votato all’esaltazione del locale. Nato in Cina, dopo l’infanzia in provincia di Reggio Emilia si trasferisce a Milano per lavorare nell’attività di famiglia e ben presto, a soli 23 anni, decide di mettersi alla prova aprendo nel 2006 IYO, il primo ristorante di cucina giapponese capace di ottenere la stella Michelin.

L’interesse verso il Giappone nasce con i manga, e proprio come gli eroi di questi fumetti ha dimostrato un’energia tale da non lasciarsi scalfire dai pregiudizi verso le sue origini, ma li ha trasformati in stimoli per migliorare. Nel 2013, in occasione del Girotonno, arriva l’idea: combinare nella stessa cucina elementi italiani ed elementi nipponici. “La cucina italiana e quella giapponese hanno molti aspetti in comune in particolare la ricerca dell’umami, che si concretizza nel parmigiano reggiano in Italia e nel dashi in Giappone”. 

Claudio ha riflettuto sull’estetica dei piatti e sul rigore nelle esecuzioni, alcuni aspetti comuni a queste gastronomie esaltati, grazie a lui, in una fusione innovativa. Tre anni dopo, la direzione della brigata rimanda ancora a quell’idea: è affidata da un lato a Michele Biassoni, chef di scuola Sadler, e dall’altro a Haruo Ichikawa, maestro dell’arte del taglio la cui grande esperienza è proporzionale a un’immensa umiltà. In breve tempo il ristorante è cresciuto all’insegna della perfezione nel servizio, della cura nei dettagli scenografici e della ricerca nelle materie prime.

Nel 2014 la Stella Michelin, un traguardo assolutamente inaspettato che ha permesso a Iyo di raggiungere la notorietà e di divenire meta obbligata per gli appassionati dei piatti nipponici. Adesso conta solo portare avanti questa costante evoluzione: “Avendo una cucina già ricca di dolcezza, il Giappone non ha mai avuto una propensione alla pasticceria. Lo zucchero veniva utilizzato soprattutto per la conservazione dei cibi”. Claudio, infatti, ha deciso di investire nella promettente pasticciera Claudia Del Frate, allieva di Marchesi e con anni in Giappone alle spalle.

E non solo. Reinveste l’utile accumulato in viaggi alla scoperta delle avanguardie della ristorazione internazionale e di nuovi prodotti da utilizzare. Insomma come un giocatore di Shogi muove ogni tassello per la vittoria, cosi Claudio Liu, con il passare del tempo, ha arricchito quel suo sogno iniziato nella semplicità di una scodella di riso.

Ha partecipato a

Identità Milano


a cura di

Marco Montrone

barese, classe 1993, laurea in Scienze e Cultura della Gastronomia e della Ristorazione, ha svolto un tirocinio presso La Cucina Italiana ed è studente del Master in Food and Wine Communication allo Iulm di Milano