Sette anni fa, quando prendeva forma e nasceva forma il progetto di Identità Golose Milano, il primo Hub internazionale della gastronomia, si concretizzava l'ideale prosecuzione dell'esperienza di Identità Expo 2015, che aveva raccolto uno straordinario successo.
Inoltre proseguiva quello che è senza dubbio un obiettivo primigenio di Identità Golose: avvicinare il pubblico più vasto possibile alla conoscenza della cucina d'autore, stimolando esperienze e approfondimenti, promuovendo una cultura fatta non di esibizione del lusso, ma di esplorazione del gusto, di valorizzazione delle materie prime e dei territori e, soprattutto, del grande impegno degli chef che stanno rendendo grande l'Italia, e la Milano, del cibo.

Luca Sacchi con Paolo Marchi...

Carlo Cracco e Cesare Battisti hanno scoperto il nostro obiettivo indiscreto
Una delle espressioni che abbiamo usato più volte nel raccontare questo progetto, era che l'Hub sarebbe diventato
una casa degli chef: un luogo dove promuovere dialoghi, incontri, scambi capaci di arricchire tanto i cuochi e le cuoche, quanto il pubblico di appassionati richiamato da questo spazio unico nel cuore della città.

Takeshi Iwai, travelling chef del Gruppo Iyo

I tre fratelli Liu: da sinistra Claudio, Marco e Giulia
La serata di ieri, che ha celebrato i sette anni di
Identità Golose Milano, ha confermato nel modo più caldo, semplice e concreto questa visione. La condivisione allegra, sorridente, giocosa che abbiamo visto nella cucina di via Romagnosi tra i protagonisti di questa serata speciale è stata davvero una gioia per gli occhi. E la complicità condivisa in cucina si è ritrovata nei piatti proposti al pubblico di questa cena memorabile: golosi, eleganti, ricercati e raffinati, a dare l'immagine più bella e concreta della ricchezza gastronomica che la Milano della cucina d'autore oggi sa esprimere.

La presentazione della serata: da sinistra Claudio Ceroni, Alessia Cappello, Paolo Marchi
Era molto importante per
Identità Golose celebrare questo compleanno ringraziando Milano. Un sentimento che
Claudio Ceroni, co-fondatore di
Identità Golose Milano e Presidente di
MAGENTAbureau, ha espresso con particolare intensità durante la presentazione della serata: «Questa serata l'abbiamo intitolata io e
Paolo "Grazie Milano" – ha spiegato
Ceroni – per un motivo che anche il Sindaco
Sala conosce bene, perché ne abbiamo parlato tante volte: quanto sia forte e significativo il nostro legame con questa città. Da questo legame nasce il progetto dell'Hub: con il lavoro fatto per vent'anni col Congresso di
Identità Milano, e poi con l'esperienza fatta a Expo, il nostro obiettivo più importante era di far vivere questo spirito per tutto l'anno nella nostra città».

Un ringraziamento molto importante, durante la serata, è stato quello riservato all'executive chef di Identità Golose Milano, Edoardo Traverso. A cui si deve la proposta di alta cucina italiana che viene servita quotidianamente nell'Hub, oltre all'indispensabile coordinamento della cucina durante le serate con gli chef ospiti
E ancora
Ceroni, con la lucidità di chi osserva la realtà senza filtri ideologici: «Non è casuale questo "Grazie Milano". In un momento in cui la città, come già successo in tanti casi, sta affrontando sfide importanti e problemi concreti. Veniamo da alcuni anni in cui sembrava essere di moda dire solo cose buone su Milano, a volte addirittura in modo eccessivo. Adesso sembra quasi che la moda sia opposta: dover dire a tutti i costi qualcosa di negativo. Noi c'eravamo prima, ci siamo adesso, ci saremo domani: abbiamo creduto in Expo quando nessuno ci credeva e continueremo per questa strada».

Tagliata dal suo autore, Gianluca Fusto
A portare i saluti dell'amministrazione comunale, l'Assessora allo Sviluppo Economico e alle Politiche del Lavoro
Alessia Cappello, che ha sottolineato il valore profondo della gastronomia di qualità per la città: «La cucina di qualità conta perché è cura per la persona e della persona, è dedizione, la costruzione di un ricordo, di un momento piacevole di serenità. Ma conta anche in termini di qualità per la città, perché ogni ristorante che apre, se è un ristorante di buona cucina, è un ristorante che porta turismo, che porta numeri interessanti, che porta business. È lavoro di qualità, è un'opportunità di crescita per tante ragazze e tanti ragazzi. Da ogni punto di vista la buona cucina fa bene alla singola persona, fa bene alla città, fa bene a chi ne fa parte, fa bene a tutta la filiera».

Marco Liu con lo chef di Ba, Kean Wu

Cesare Battisti manteca...

...e impiatta il suo risotto
Paolo Marchi, co-fondatore di
Identità Golose Milano e direttore di
Identità Golose, ha ricordato come l'inaugurazione di sette anni fa durò tre serate, fedele alla filosofia di
Identità di presentare sempre «Italia, Europa, mondo». Un claim che rappresenta la visione internazionale del progetto, dove la qualità della cucina non resta compressa tra Parigi o New York ma si espande ovunque nel mondo. Senza mai mettere in discussioni il radicamento in città: «Milano è un'eccezione - ha osservato
Marchi - mentre in Italia sono tutti molto preoccupati per il turismo, Milano riesce ancora a respirare e a progettare. Noi vogliamo essere una vetrina di Milano, per cui sono felice di questa serata».

Guglielmo Paolucci, chef di Gong, al pass per il suo Raviolo Proibito

Claudio Liu e Cesare Battisti
La cena infatti ha visto protagonisti alcuni dei nomi più rappresentativi della ristorazione milanese contemporanea.
Carlo Cracco, con cui è iniziata l'avventura di
Identità Golose oltre vent'anni fa, accompagnato dal suo braccio destro
Luca Sacchi.
Cesare Battisti con il suo
Ratanà. I fratelli
Liu –
Claudio,
Giulia e
Marco – che rappresentano, come ha sottolineato
Marchi, «il mondo su Milano» con i loro ristoranti
Iyo,
Gong e
Ba. E
Gianluca Fusto, maestro pasticciere, amico di
Identità fin dalla sua fondazione.
Nelle foto che accompagnano questo racconto, trovate alcuni di quei momenti di condivisione in cucina che rendono così speciali appuntamenti corali come quello della sera del 18 settembre. Mentre qui sotto, la carrellata dei piatti che hanno delizato il pubblico che ha riempito le sale di via Romagnosi 3.

Il compito di aprire la serata è stato affidato all'executive chef dell'Hub, Edoardo Traverso, con uno dei suoi signature dish: Pigna, scampo, alloro - crema di fagioli pigna, scampo crudo e polvere di alloro

Un piatto simbolo molto importante per la storia di Iyo: Ika Somen - crudo di calamaro sfrangiato, uovo di quaglia, caviale, verdure croccanti e salsa soba dashi

Una selezione dei Dim sum del ristorante Ba, di mare e non solo: alla barbabietola rossa e capesante - al cavolo viola e astice - al salmone e wasabi - all'anatra piccante

Una nuova versione del Raviolo Proibito, piatto simbolo di Gong. Carlo Passera l'ha raccontata in questo articolo

Pane, polenta e bruscitt', la creazione di Carlo Cracco e Luca Sacchi: ne abbiamo scritto in questo articolo

Il maestoso Risotto alla vecchia Milano di Cesare Battisti (con anche l'aggiunta golosa di uno degli inconfondibili Mondeghili del Ratanà)

La Torta In Cielo - La Nostra Torta Al Cioccolato, creazione di Gianluca Fusto che prende il nome dall'opera di Gianni Rodari. Una torta basata sull'armonia tra quattro cioccolati e quattro vaniglie