Foto Brambilla-Serrani
Molti lo conoscono per le sue partecipazioni televisive: da quella all’edizione 2014 de Il Più Grande Pasticciere – il talent show Rai dedicato alla pasticceria professionale, in cui si è piazzato al secondo posto e si è fatto notare, oltre che per la sua “erre” arrotata, per i dolci eleganti e ben costruiti – a quella, attuale, come tutor di pasticceria nel programma Detto Fatto.
Ma Gian Luca Forino – classe 1989, romano di nascita ma con un quarto di sangue austriaco – non è certo solo un pasticcere “di scena”.
La passione per quest’arte culinaria nasce fin da piccolo, quando la nonna Pina inizia a coinvolgerlo nella preparazione delle tipiche torte della tradizione mitteleuropee. Così – tra uno strudel, una Sacher e un’equazione, dopo essersi diplomato al Liceo Scientifico, Gian Luca decide di seguire la strada nel mondo del dolce e, in particolare, del cioccolato.
Corsi e lavoro sul campo danno i loro frutti: nel 2013 vince l’oro al Campionato Mondiale di Pasticceria Juniores e si aggiudica anche i premi speciali per miglior scultura in zucchero, miglior scultura in cioccolato, miglior torta moderna e migliori praline.
Il 2014, oltre all’esperienza televisiva, è l’anno dedicato al cioccolato: Forino diventa degustatore ufficiale dell’International Chocolate Institute mentre nel 2015 ottiene l’argento all’International Chocolate Award.
Ma, soprattutto, è pure l’anno dell’apertura del suo primo locale, ora chiuso, La Portineria. In zona Porta Pia a Roma, è stato un accogliente risto-pasticceria bistrot dove andare dalla prima colazione fino al dopocena per assaggiare le proposte dolci e salate, sempre contraddistinte da preparazioni attente e materie prime di qualità ma pure da una buona dose di fantasia, mai fuori dalle righe.
Molte delle sue ricette traggono ispirazione dai suoi viaggi in giro per il mondo, da cui è nato il progetto “Pasticcere in viaggio”. È anche autore di un libro libro In viaggio. Diario di un pasticcere, edito da Chiriotti Editore, che raccoglie dolci cartoline dal suo girovagare per il globo. Un esempio? L’eccellente dessert monoporzione La perla rosa del deserto: biscotto croccante a base di chicchi di caffè e arachidi salate, cremoso all’olio d’oliva con cardamomo e infuso bianco di caffè, biscotto morbido di mandorla e copertura di cioccolato bianco. Raffinato e per nulla stucchevole, nasce dal ricordo di un viaggio in Giordania.
Attualmente Gian Luca lavora anche come docente di pasticceria in scuole pubbliche e private e collabora a programmi universitari di ricerca e sviluppo nell’ambito della microbiologia alimentare. Da quest’anno, conclusa l’avventura della Portineria, è alla guida della pasticceria del Caffè Hungaria. L’obiettivo è quello di rilanciare uno storico locale romano proponendo l’alta pasticceria e tenendo alta l’attenzione sulla qualità e l’ingredientistica.
di
giornalista, napoletana di nascita e romana d'adozione, cerca di unire le sue tre passioni: mangiare, viaggiare e scrivere
Utilizza i campi sottostanti per effettuare una ricerca nel database degli Chef e dei Protagonisti.
Lezioni nell'auditorium di IN Cibum, Scuola di Alta Formazione Gastronomica, il polo didattico all’avanguardia inaugurato nel 2019 a Pontecagnano, poco fuori Salerno
Un dessert presentato da Carmine Di Donna a Pasticceria Italiana Contemporanea: si chiama Mela cotta. Tutte le foto sono di Brambilla-Serrani, salvo dove diversamente indicato
Gli otto relatori di Pasticceria italiana contemporanea, in collaborazione con Petra® Molino Quaglia e Valrhona, lunedì 25 marzo in Sala Blu 1 a Identità Milano. Nella fila in alto, da sinistra, Corrado Assenza (Caffè Sicilia, Noto – Siracusa), Massimo Alverà (pasticceria Alverà, Cortina d’Ampezzo – Belluno), Francesco Ballico (pasticceria Il Chiosco, Lonigo – Vicenza), Marco Pedron (Cracco, Milano). Sotto, sempre da sinistra, Lucia De Prai, Gian Luca Forino, Carmine Di Donna (Torre Del Saracino, Vico Equense – Napoli) e Gianluca Fusto (Fusto Milano)