14-11-2025

Non solo Notte della taranta: a Melpignano, ora, ci si diverte anche a tavola al Del Marchesale

Una lunga amicizia e tante esperienze formative in giro per l'Italia e in Francia, convincono due giovani salentini a tornare a casa per dare vita a un sogno: mettere su il loro ristorante, e rivoluzionare (finalmente) la maniera di fare ristorazione

In basso, Gabriele Scrimieri, classe 1994, diretto

In basso, Gabriele Scrimieri, classe 1994, direttore di sala e poco più in alto, Alessandro Danilo Sbocchi, 1996, lo chef del ristorante Del Marchesale a Melpignano, in provincia di Lecce

Ha aperto a gennaio 2025, ma in pochi mesi Del Marchesale è già riuscito a farsi notare come una delle novità più interessanti del panorama gastronomico salentino. Si tratta di un nuovo ristorante che porta una ventata di entusiasmo e freschezza a Melpignano (Lecce), borgo noto in tutto il mondo per la Notte della Taranta e per la bellezza del suo centro storico. La scelta non è casuale: qui, in una dimora cinquecentesca affacciata sul Palazzo del Marchesale, prende forma un progetto che parla di radici, amicizia e tanta voglia di costruire qualcosa di inedito proprio “a casa”.

L’idea nasce dall’incontro professionale e umano di Gabriele Scrimieri, classe 1994, direttore di sala, e Alessandro Danilo Sbocchi, classe 1996, chef, entrambi salentini che, dopo aver lavorato fianco a fianco in un hotel cinque stelle a Serrano, hanno deciso di intraprendere un percorso tutto loro. Alla base ci sono idee chiare, determinazione e un entusiasmo contagioso, lo stesso che traspare dal loro modo di raccontare il progetto e che si respira entrando in sala.

La sala del ristorante Del Marchesale

La sala del ristorante Del Marchesale

La formazione di Alessandro è di quelle solide: dopo gli studi all’Alma, la scuola internazionale di cucina italiana, approda a Rimini, quindi a Milano da Andrea Berton, e poi in Francia nella cucina di Georges Blanc. Eppure la voglia d’Italia lo riporta presto a Torino, con l’esperienza al Cambio con Matteo Baronetto, e poi di nuovo a Milano, da Joia. Un curriculum denso, internazionale, che oggi confluisce in una cucina personale e libera, pensata ad hoc per Del Marchesale.

Cardoncello alla brace, sashimi di branzino, coriandolo

Cardoncello alla brace, sashimi di branzino, coriandolo

Il menu è volutamente snello: pochi piatti e tanta concentrazione sulla qualità. Non si tratta di un omaggio diretto alla tradizione salentina, quanto piuttosto di un dialogo tra influenze internazionali – Francia, Asia, Europa dell’Est – e il gusto contemporaneo. 

Faraona in crosta, pak choi, dragoncello

Faraona in crosta, pak choi, dragoncello

Tra le creazioni più curiose, però c’è un omaggio alla cucina mediterranea, il Peperone mbu-ttunnatu, un peperone ripieno di tonno che gioca ironicamente con la tradizione del peperone mbuttunatu e con la lingua, trasformando il piatto in un gioco di parole. L’obiettivo è ambizioso: convincere il pubblico locale che un nuovo modello di ristorazione sia possibile, capace di guardare oltre i confini, pur restando profondamente radicato al territorio.

Spaghettone Benedetto Cavalieri, scampi e sabbia

Spaghettone Benedetto Cavalieri, scampi e sabbia

Italian Pride: Ravioli di zucca e cervo, consommé al Parmigiano

Italian Pride: Ravioli di zucca e cervo, consommé al Parmigiano

La scelta della sede arriva dopo una lunga ricerca, ma quando Gabriele e Alessandro visitano la dimora storica nella quale ora vive il ristorante, ogni dubbio svanisce. Qui ogni dettaglio è rifinito con cura e attenzione; inoltre, dalla terrazza si ammira il Palazzo del Marchesale – che ha dato il nome al ristorante – mentre all’interno, la cantina in pietra leccese non solo garantisce la temperatura ideale per la conservazione dei vini, ma regala anche un’atmosfera di grande suggestione.

Guancia di manzo, cicoria, burro delle Alpi

Guancia di manzo, cicoria, burro delle Alpi

A rendere speciale Del Marchesale non è solo la cucina, ma l’energia dei suoi protagonisti. Umiltà, volontà e passione diventano ingredienti fondamentali per un ristorante che punta a crescere passo dopo passo, costruendo un legame autentico con la città che li ospita e i suoi abitanti.


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Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

Federico De Blasi

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Federico De Blasi

leccese di nascita ma trapiantato a Barcellona dopo vari pellegrinaggi in giro per l'Italia e per il mondo, vive con la forchetta in una mano e la penna nell’altra. Assaggiatore curioso e instancabile, crede che la gola non sia un peccato capitale ma semmai una virtù veniale. Instagram: fede_deblasi

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