Guido Martinetti
Il non tiramisùdi Oliver Piras e Alessandra Del Favero
IG2023: signore e signori, la rivoluzione è servita Niko Romito, la rivoluzione di uno a servizio di tutti: «Solo il fine dining ha la possibilità di far ricerca»
piatto simbolo di Identità Milano 2011
Spaghetti neri e bianchi Pomodori datterini Olio extravergine d’oliva Zucchero Sale Panna Burrata Acciuga Basilico
Cuocere gli spaghetti al dente e raffreddarli a temperatura ambiente avendo cura di distanziarli bene. Su un foglio di acetato alternare uno spaghetto nero e uno bianco unendoli l'uno all'altro fino a comporre una striscia alta circa 6 cm. Chiudere ogni singola striscia di pasta in sacchetti sottovuoto e far riposare in frigorifero. Disporre su una teglia i pomodori datterini pelati, conditi con olio extravergine di oliva, sale, zucchero e cuocere in forno a 160°C per 1 ora circa. A fine cottura dovranno risultare appassiti e leggermente tostati. Preparare una fonduta, unendo panna e straccetti di burrata nella proporzione del 50%. Finitura Estrarre delicatamente dal sacchetto la pasta e sistemarla sui piatti di servizio. Adagiare sugli spaghetti i pomodori con pezzetti di acciuga e una foglia di basilico. Infine condire con la fonduta.
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