Ci sono luoghi che non cercano di stupire, ma di accogliere. Uno di questi è lo Stallo del Pomodoro, nel cuore di Modena.
Due secoli fa l’osteria era un locale adibito alle stalle della Contessa di Hannover, amante del Duca di Modena e, proprio nella piazzetta antistante, si svolgeva il cosiddetto mercatino del pomodoro, da cui deriva il nome.
Un’osteria contemporanea, sì, fondata saldamente su convivialità, gusto e materia prima. Un luogo accogliente dove, già guardandosi attorno, si carpisce che anche la carta dei vini è ben fornita con oltre 500 etichette in casa.
Il menu, invece, si muove tra terra e memoria, e attraversa la tradizione emiliana con passo leggero, ma deciso.
L’antipasto dichiara immediatamente le intenzioni di tecnica, sensibilità e sincerità con il Carpaccio di Faraona. Carne delicata, profumata d’erbe, leggera, lascia spazio al gusto.

Animelle con cavolo e rafano
Tra le sorprese, le Animelle con Cavolo e Rafano, un piatto che gioca sulle consistenze, di carattere. La cremosità delle animelle si sposa con la nota amara del cavolo e con la spinta piccante del rafano, in un equilibrio che sa essere elegante e al contempo un po’ spavaldo.

Tagliatelle al ragù di galletto
È una cucina d’identità, non di compromesso, come dimostrano le Tagliatelle al ragù di galletto, un piatto che profuma di domenica, ma che scarta l’ovvio. Il galletto, con la sua carne soda e saporita, dona un carattere più rustico e profondo al ragù, bilanciato da una sfoglia tirata sottile e porosa, che lo accoglie come un abbraccio. Un omaggio alla campagna modenese, interpretato con rispetto e misura. Poi arrivano gli Gnocchi di carote al sugo di agnello, un piatto che stupisce per delicatezza e calore. La dolcezza naturale delle carote incontra la forza aromatica dell’agnello in un equilibrio che gioca tra contrasti e armonie. Ogni boccone racconta un pensiero preciso, quello di chi sa che la cucina può essere tanto confortevole, quanto sorprendente.
Schietto e contadino, lo spezzatino di pecora, piatto raro da trovare. La carne, cotta lentamente fino a diventare tenera e succosa, porta con sé sapori antichi, di pascoli e focolare. O la ami, o la rispetti. Ed è proprio qui che si coglie la filosofia dello Stallo: nessuna paura di proporre ciò che racconta davvero un territorio. E quando arriva il momento del dolce, questa tavola non scivola nella banalità.

Pan Perdu alle amarene brusche
La Torta di Pere e Cioccolato è soffice e avvolgente, profuma di casa, ma ha una struttura moderna, precisa. Mentre il Pan Perdu alle amarene brusche è il colpo di teatro finale. Pane dolce e tostato, abbracciato dalla nota acidula e vivace delle amarene, che lascia un sorriso a metà tra l’infanzia e l’osteria.
Qui è possibile trovare una cucina di senso, dove ogni piatto nasce da un pensiero chiaro e da un prodotto vero. Non ci sono fuochi d’artificio, perché non servono. C’è la mano di chi cucina per davvero, e la voglia di raccontare Modena non attraverso ciò che “piace a tutti”, ma attraverso ciò che la rende unica.