«Siamo travolti da una continua ondata di affetto», ci spiega Philippe Léveillé. Provato, stupito, soddisfatto: ha appena finito il servizio del pranzo del mercoledì, tutto stra-full, 52 coperti, «che è un’enormità per un ristorante come il nostro, a mezzogiorno. Stasera sarà lo stesso, domani pure. Ma è da novembre che è sempre così». Qualche sera fa si è trovato più di un centinaio di persone nella lista di attesa, «in generale ogni giorno abbiamo in lista un numero di “aspiranti commensali” pari a quello dei coperti prenotati». Insomma, per soddisfare tutte le richieste, occorrerebbe che arrivasse la disdetta di ogni prenotazione confermata: «È assurdo, ridicolo. Abbiamo così deciso di chiudere le liste per un po’».
È questo, insomma, lo strano caso di un ristorante - il Miramonti l’Altro di Concesio (Brescia) - che ha perso una delle due stelle, e perciò sta facendo boom di prenotazioni.

Léveillé in una foto che celebra i 44 anni del Miramonti l'Altro
«Non ho mai visto una roba così», ci racconta allora
Léveillé, quasi sconcertato. «Dire che le cose van bene è poco. Potremmo raddoppiare i coperti, ma certo non lo facciamo, non voglio esaurire le forze dei miei collaboratori, del mio staff. Io per primo in questi giorni non ho un minuto libero: lavoro, lavoro, lavoro. Mi sembra di essere tornato a vent’anni, quasi non riesco a dedicarmi alla famiglia».
Come si spiega questa valanga di richieste, questo flusso inatteso? «Non lo so, non me lo spiego. Intendiamoci: noi abbiamo sempre lavorato molto bene, non siamo mai stati interessati da particolari cali se non congiunturali, ossia legati al rendimento generale dell’alta ristorazione in Italia. Per il resto, il Miramonti, ha sempre lavorato tanto. Ma una crescita così, un novembre e un dicembre come questi, non ci sono mai stati. Da una parte è bellissimo: acquisto la materia prima la mattina, alla sera non c’è già più niente, è meraviglioso!»

Léveillé con Daniela Piscini
Poi però va gestita tutta questa popolarità: «Con
Daniela (ossia
Daniela Piscini, moglie di
Léveillé e gran signora della sala al
Miramonti,
ndr) abbiamo deciso di non accettare prenotazioni in più, per preservare l’alta qualità dell’esperienza a tavola e tutelare il lavoro dei nostri ragazzi. Non vogliamo tirare loro i collo, noi siamo sempre molto attenti a queste cose: orari giusti, risposi giusti, nel rispetto di tutti».
A ben pensarci, è forse proprio questo uno dei segreti del buon Philippe che perde una stella e fa boom di commensali: tutti lo stimano, tutti gli vogliono bene.