È tempo di rinascita per la pera dell’Emilia Romagna IGP, un prodotto di punta per questa regione, ma anche del nostro Paese se pensiamo che il 70% della produzione avviene proprio qui. Questo, attraverso una filiera corta e sostenibile che vede nella certificazione IGP la sua massima espressione, oltre che una garanzia e un valore aggiunto per il consumatore finale, come dichiara Giuliano Donati, Presidente del Consorzio della Pera dell’Emilia Romagna IGP: «L’indicazione geografica è una leva potente e fondamentale per tutti i prodotti e anche per la pera in particolare. Dobbiamo sfruttarla al meglio, soprattutto per comunicare al consumatore finale che si trova ad acquistare un prodotto di eccellenza con determinati requisiti organolettici da un lato, dall’altro vogliamo lanciare un messaggio chiaro: scegliere la Pera dell’Emilia Romagna vuol dire anche sostenere una filiera regionale tra le più importanti a livello regionale e nazionale».
Ma perché puntare su un prodotto come la pera dell’Emilia Romagna IGP?
Innanzitutto perché si tratta di un prodotto sano, ideale per chi ricerca uno stile di vita bilanciato; un prodotto buono, dal profilo organolettico che si differenzia a seconda delle varietà considerate… E ce n’è per tutti i gusti: Abate Fétel, Decana del Comizio, Carmen, Kaiser, Conference, Santa Maria, Williams e Max Red Bartlett, squisite al naturale, ma anche per interagire con la creatività di grandi cuochi, in grado di rendere la pera protagonista nelle loro preparazioni. Senza limitarsi al solo dessert, perché in realtà la pera esprime la sua versatilità anche e soprattutto in preparazioni salate, apportando il giusto grado di dolcezza, acidità, freschezza, a seconda delle esigenze.

Nulla di astratto, come dimostrano quelli che sono dei veri e proprio capolavori gastronomici ideati da sei grandi interpreti della cucina e della pasticceria in Emilia Romagna, oggi Ambassador della pera dell’Emilia Romagna IGP: Michele Bacilieri di Cucina Bacilieri (Ferrara), Tommaso Zoboli del ristorante Patrizia Modena), Jacopo Ticchi del ristorante Da Lucio (Rimini), Salvatore Amato de I Conoscenti (Bologna) assieme al suo bartender Mattia Tubita, Stefano Guizzetti di Ciacco LAB a Parma e Milano, e lo chef Federico Zappalà del ristorante 142 a Milano.

Fegato di rana pescatrice e pera ossidata, un piatto di Jacopo Ticchi del ristorante Da Lucio, a Rimini

Pera Fétel alla Rossini, un piatto di Michele Bacilieri del ristorante Cucina Bacilieri a Ferrara
Tavole come luoghi di cultura, oltre che del piacere, di un’arte che riesce a trasformare un semplice frutto in veicolo di emozioni per il palato, espressione di tecniche che sublimano l’ingrediente proposto in chiave inedita. Fino a sostituire un filetto col frutto nella Pera Fétel alla Rossini, abbinata alle frattaglie di mare, o a impiegarne ogni singola parte nella garnish di un cocktail.

1951, il cocktail a base di pera Santa Maria firmato da Mattia Tubita, bartender del ristorante&cocktail bar I Conoscenti, Bologna
Nasce così Il Perfetto frutto gourmet, il progetto che punta a valorizzare la pera, dialogando in maniera diretta con l’Horeca, a partire dai protagonisti della cucina italiana, per raggiungere poi, anche i food lovers e gli appassionati di cucina che contano di replicare le ricette assaggiate nei ristoranti del cuore, a casa.

La Pera Centenaria, il dessert a base di Max Red Bartlett, firmato da Stefano Guizzetti di CIACCO LAB, a Parma e Milano
Un frutto gourmet, certo, ma soprattutto sano, perfetto in ogni momento della giornata: da rinfrescante fine pasto ad alleato per la colazione, è uno snack succoso per i più piccini e un integratore naturale per chi pratica attività sportiva. Punto di partenza, questo, del secondo progetto di comunicazione che vede ancora una volta protagonista la pera dell’Emilia Romagna in un’iniziativa mediatica mediante la quale si intende ampliare le opportunità commerciali, intercettando finalmente un target giovane: attualmente, infatti, il maggiore consumo di pera è riscontrabile nella fascia di età degli over 55. Ne consumano nettamente meno le giovani generazioni, ed è proprio questo mercato che la Pera dell’Emilia Romagna IGP conta di conquistare svelandone i benefici attraverso una campagna cross mediale, che coinvolgerà tv, radio, digital e stampa.
Un vero e proprio rinascimento per questo mercato: gli ultimi anni, infatti, non sono stati tra i più semplici per la pericoltura in Italia, con una media produttiva dimezzata, un’importante riduzione delle superfici coltivate e, quindi, un aumento consistente dell’importazione. Tra le cause rientrano sicuramente il cambiamento climatico con gelate tardive, siccità, alluvioni, ma anche l’arrivo di insetti alieni, a cui si sommano tecniche produttive spesso inadeguate.
Ma se da una parte questa tempesta funesta ha generato significative perdite economiche, dall’altro, ha stimolato una vera e propria presa di coscienza, premiata dalla capacità di produttori illuminati di fare rete, e – non meno importante – dalla volontà delle istituzioni di riconoscere questo atteggiamento collaborativo, sostenendo il lavoro dell'Associazione di Organizzazioni di Produttori UnaPera, nata per tutelare e rilanciare la produzione di pere, concentrando l'offerta e promuovendo il prodotto sul mercato, e naturalmente il Consorzio della Pera dell'Emilia Romagna IGP.