Immerso nel comune di Valentano, Parco delle Querce è un luogo in cui il tempo rallenta e l’esperienza si fa profonda, a pochi passi dal lago di Bolsena.
Qui si può mangiare, dormire, respirare la natura, ritrovando quei sapori e quelle sensazioni che appartengono alle radici del luogo. Un agriturismo che accoglie chi desidera vivere una pausa genuina, fatta di silenzi, camini accesi, piatti ricchi di identità e gesti di ospitalità semplice e sincera.
Le camere sono pensate per chi cerca quiete e comodità in un contesto naturale. Accoglienti e curate, si affacciano sul verde dei boschi e dei prati che circondano la struttura. La luce entra lieve dalle finestre, trasformando ogni risveglio in un momento prezioso. Arredi in legno, colori tenui, profumi di campagna: ogni ambiente è stato creato per far sentire l’ospite a casa, coccolato e immerso nella tranquillità.
La storia di Parco delle Querce nasce da un incontro e da una visione condivisa. Come raccontano i proprietari, Cristiano Germani e Simona Foderini «Ci siamo conosciuti da ragazzi e una scintilla ci ha subito connessi».
Da quel legame istintivo è germogliato il sogno di costruire un luogo capace di accogliere, raccontare e valorizzare il territorio. «Nel 2008 abbiamo deciso di dare forma al nostro progetto: volevamo un posto in cui tradizione e contemporaneità si fondessero, dando vita a un’ospitalità attenta, autentica, viva».

La sala ristorante di Parco delle Querce
Le loro radici affondano nel lavoro e nella terra, nascendo in famiglie di commercianti, pastori e agricoltori, cuochi di terza generazione. Nasce così la loro filosofia, fatta di stagionalità, mani esperte, memoria e innovazione, unendo sapori e tradizioni, e trasformando la forza della terra in creatività gastronomica.

La pasta fresca condita con i prodotti di stagione
«Tutto ciò che facciamo, nasce dal desiderio di donare emozioni», continuano i due, «mantenendo vivo quel sottile equilibrio tra passato e presente che definisce il nostro stile».
Ogni stagione viene proposto un menu a tema, basato su materie prime fresche, selezionate tra le eccellenze locali lavorate mantenendo un approccio circolare e sostenibile.

Tra le specialità proposte in carta, le Lumache in umido cotte secondo la tradizione con pomodoro, mentuccia e olio extra vergine di oliva
I piatti nascono da ingredienti di prossimità, molti coltivati direttamente nell’agriturismo, altri scelti da aziende viterbesi.
La cucina è il regno di Cristiano, mentre la pizza e il forno in generale, quello di Simona.
Tra le specialità fritte spiccano le Grottane, frittelle di patate dell’Alto Viterbese al pepe nero e rosmarino servite con maionese artigianale al vino, un Cannaiola di Marta Cantina San Lazzaro, o i Bastoncelli, stick di mozzarella fresca dalla Latteria S. Rosa di Viterbo, in doppia panatura, proposti con una salsa marinara al pomodoro ciliegino, aglio rosso di Proceno e origano.
L’Antipasto Parco delle Querce, invece, è una ricca carrellata di assaggi local: salumi (anche di cacciagione), pecorini, bruschette con salse di stagione e gli immancabili fritti. Una selezione generosa, simbolo dell’identità agricola della zona.
Una menzione di merito va alle carni alla brace e alle fiorentine, condite con olio evo locale o tartufo, oltre allo Stracotto di bufalo di Tarquinia con salsa bbq all’aglio nero e idromele Opificio13, affumicato al forno con trucioli di quercia e servito in morbido ciaccino (una focaccia tipica) fatto in casa.

Simona è abile pizzaiola e si occupa di tutti i prodotti da forno proposti in agriturismo
La pizzeria, a cura di Simona, segue la tradizione romana, con pizze servite su grandi taglieri da 50 cm, sottili e croccanti grazie a una lievitazione a freddo fino a 24 ore dopo autolisi. L’impasto predilige farine 0 e 1 da grani tradizionali antichi e farro coltivati nel viterbese.

La pizza qui è sottile, estesa e segue la tradizione romana
Il condimento base delle pizze rosse è realizzato con passata di pomodori pelati, pepe, origano, sale e olio evo della casa, mentre il fiordilatte arriva dall’azienda artigianale Alessio Troscia di Grotte S. Stefano, che lavora il latte crudo, a mano, come una volta. Tra le pizze spicca l’Audace con fiordilatte, pomodoro, salame piccante Salumificio Gam di Montefiascone, erborinato Piradoro del caseificio Radichino di Ischia di Castro e cipolle, perfetta per chi cerca gusti intensi.