18-12-2025

L'autentica Tuscia viterbese, alla tavola del Parco delle Querce, un'oasi di pace a Valentano

Due giovani ragazzi e un unico sogno: raccogliere il meglio della loro terra in un agriturismo che è punto di incontro tra memorie passate e intuizioni attuali, un ambiente rilassante dove riconnettersi con ritmi lenti e una natura rigogliosa

Cristiano Germani e Simona Foderini sono anima, cu

Cristiano Germani e Simona Foderini sono anima, cuore e mani dell'agriturismo Parco delle Querce, a Valentano in provincia di Viterbo

Immerso nel comune di Valentano, Parco delle Querce è un luogo in cui il tempo rallenta e l’esperienza si fa profonda, a pochi passi dal lago di Bolsena.

Qui si può mangiare, dormire, respirare la natura, ritrovando quei sapori e quelle sensazioni che appartengono alle radici del luogo. Un agriturismo che accoglie chi desidera vivere una pausa genuina, fatta di silenzi, camini accesi, piatti ricchi di identità e gesti di ospitalità semplice e sincera.

Le camere sono pensate per chi cerca quiete e comodità in un contesto naturale. Accoglienti e curate, si affacciano sul verde dei boschi e dei prati che circondano la struttura. La luce entra lieve dalle finestre, trasformando ogni risveglio in un momento prezioso. Arredi in legno, colori tenui, profumi di campagna: ogni ambiente è stato creato per far sentire l’ospite a casa, coccolato e immerso nella tranquillità.

La storia di Parco delle Querce nasce da un incontro e da una visione condivisa. Come raccontano i proprietari, Cristiano Germani e Simona Foderini «Ci siamo conosciuti da ragazzi e una scintilla ci ha subito connessi».

Da quel legame istintivo è germogliato il sogno di costruire un luogo capace di accogliere, raccontare e valorizzare il territorio. «Nel 2008 abbiamo deciso di dare forma al nostro progetto: volevamo un posto in cui tradizione e contemporaneità si fondessero, dando vita a un’ospitalità attenta, autentica, viva».

La sala ristorante di Parco delle Querce

La sala ristorante di Parco delle Querce

Le loro radici affondano nel lavoro e nella terra, nascendo in famiglie di commercianti, pastori e agricoltori, cuochi di terza generazione. Nasce così la loro filosofia, fatta di stagionalità, mani esperte, memoria e innovazione, unendo sapori e tradizioni, e trasformando la forza della terra in creatività gastronomica.

La pasta fresca condita con i prodotti di stagione

La pasta fresca condita con i prodotti di stagione

«Tutto ciò che facciamo, nasce dal desiderio di donare emozioni», continuano i due, «mantenendo vivo quel sottile equilibrio tra passato e presente che definisce il nostro stile».

Ogni stagione viene proposto un menu a tema, basato su materie prime fresche, selezionate tra le eccellenze locali lavorate mantenendo un approccio circolare e sostenibile.

Tra le specialità proposte in carta, le Lumache in umido cotte secondo la tradizione con pomodoro, mentuccia e olio extra vergine di oliva

Tra le specialità proposte in carta, le Lumache in umido cotte secondo la tradizione con pomodoro, mentuccia e olio extra vergine di oliva

I piatti nascono da ingredienti di prossimità, molti coltivati direttamente nell’agriturismo, altri scelti da aziende viterbesi.

La cucina è il regno di Cristiano, mentre la pizza e il forno in generale, quello di Simona.

Tra le specialità fritte spiccano le Grottane, frittelle di patate dell’Alto Viterbese al pepe nero e rosmarino servite con maionese artigianale al vino, un Cannaiola di Marta Cantina San Lazzaro, o i Bastoncelli, stick di mozzarella fresca dalla Latteria S. Rosa di Viterbo, in doppia panatura, proposti con una salsa marinara al pomodoro ciliegino, aglio rosso di Proceno e origano.

L’Antipasto Parco delle Querce, invece, è una ricca carrellata di assaggi local: salumi (anche di cacciagione), pecorini, bruschette con salse di stagione e gli immancabili fritti. Una selezione generosa, simbolo dell’identità agricola della zona.

Una menzione di merito va alle carni alla brace e alle fiorentine, condite con olio evo locale o tartufo, oltre allo Stracotto di bufalo di Tarquinia con salsa bbq all’aglio nero e idromele Opificio13, affumicato al forno con trucioli di quercia e servito in morbido ciaccino (una focaccia tipica) fatto in casa.

Simona è abile pizzaiola e si occupa di tutti i prodotti da forno proposti in agriturismo

Simona è abile pizzaiola e si occupa di tutti i prodotti da forno proposti in agriturismo

La pizzeria, a cura di Simona, segue la tradizione romana, con pizze servite su grandi taglieri da 50 cm, sottili e croccanti grazie a una lievitazione a freddo fino a 24 ore dopo autolisi. L’impasto predilige farine 0 e 1 da grani tradizionali antichi e farro coltivati nel viterbese.

La pizza qui è sottile, estesa e segue la tradizione romana

La pizza qui è sottile, estesa e segue la tradizione romana

Il condimento base delle pizze rosse è realizzato con passata di pomodori pelati, pepe, origano, sale e olio evo della casa, mentre il fiordilatte arriva dall’azienda artigianale Alessio Troscia di Grotte S. Stefano, che lavora il latte crudo, a mano, come una volta. Tra le pizze spicca l’Audace con fiordilatte, pomodoro, salame piccante Salumificio Gam di Montefiascone, erborinato Piradoro del caseificio Radichino di Ischia di Castro e cipolle, perfetta per chi cerca gusti intensi.


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

Diego Diomedi

di

Diego Diomedi

da piccolo tagliava le verdure con la nonna per il minestrone (che oggi non mangia). In terza media scrisse la tesina sulla cucina nel mondo. Poi Scienze gastronomiche, Antropologia e un master in Storia dell’alimentazione. Oggi collabora con Identità Golose, Guide di Repubblica e Gambero Rosso. Degustatore di olio e vino

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