Alex Gares

Four Seasons Koh Samui

219 Moo 5, Angthong
Koh Samui
Surat Thani
Tailandia
T. +66.(0)77.243000

Se mai dovessimo disegnare un identikit del perfetto cuoco contemporaneo, questo avrebbe i tratti sorridenti di Alex Gares, classe 1977, da aprile 2011 executive chef al Four Seasons di Koh Samui in Tailandia, uno spettacolare resort di 74  camere, arrampicato tra giungla e mare. Incarico che segue a quello del Soneva Fushi del gruppo Six Senses, altro immaginifico complesso sull’atollo di Baa, isola maldivana di Kunfunadhoo (copia e incolla quest’ultimo nome su google immagini, se hai coraggio), dove il nostro ha imparato il mestiere "tropicale".

Ai blocchi di partenza, ben prima di cucinare a piedi scalzi, il cuoco catalano indossava le scarpe comode: a 16 anni c’era da affrontare una lunga gavetta, subito nella forma delle insostenibili zaffate di un'insegna cinese a Barcellona. Ma poi, notato il talento, arrivò una collezione di peregrinazioni e referenze da brividi: Andoni al Mugaritz, Ferran Adrià al Bulli, Carme Ruscalleda al Sant Pau e Martín Berasategui a Lasarte, lo stesso signore da cui apprese a far girare come un orologio il ristorante Lasarte dell’Hotel Condes nella città di Gaudí, nel fondamentale quadriennio 2004-2008. Da qui la chiamata alle Maldive dove, checché se ne pensi, sabbia e mare gli apparivano ogni giorno come un miraggio lontano, visto che per farsi un tuffo doveva prima scavalcare uno staff di 140 persone, le stesse da far rigar dritte tra sala e fornelli.

E la cucina? I miracoli si possono fare anche in luoghi in cui, quasi sempre, di fresco esistono solo granchi, noci di cocco e riso. In uno scenario commestibile in cui spesso il pesce ancora si muove sui banconi ma perché scosso di nascosto da shock elettrici, tipo film di Lino Banfi. A Gares piace farlo (e farlo fare) organico, leggero e locale, tre aggettivi che calzarono come un guanto al leitmotiv di Identità Golose 2010, quando fu ospite con tutta la sua sorridente famiglia. Sul palco il catalano portò un caleidoscopio speziato e alleggerito di tradizioni gastronomiche indiane e cingalesi. Ora che la bussola è tarata sul Golfo di Siam, il ragazzo cercherà nuovi significati high-level nella cucina thai, patrimonio incredibile che tuttavia fatica a liberarsi dai blocchi di una (sublime) tradizione popolare.

Ha partecipato a

Identità Milano


a cura di

Gabriele Zanatta

classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. 
instagram @gabrielezanatt