Attias Tarlao

All'Androna

calle Porta Piccola, 6
Grado (Gorizia)
T. +39.0431.80950
info@androna.it
Tarlao, un cognome tipico per Grado, meno i nomi dei due fratelli protagonisti all’Androna, Allan e Attias. Tutto ebbe inizio con il nonno Narciso che navigava in Egitto e finì stregato da faraoni e piramidi. Chiamò così i suoi figli Osiris, Sydney (una cotta per l’Oceania?) e Diala. A sua volta, Osiris ha chiamato il primogenito Allan (oggi in sala e cantina con Vesna, la cognata croata) e il secondogenito Attias, classe 1974. E Sydney non è stato da meno: Onice e Neva.

I due fratelli sono la terza generazione di una famiglia di ristoratori, ma la prima all’Androna che rilevarono nel 2001. L’interno è raccolto e coccolo, con tanto legno e un folklore datato che fa pensare a una cucina ben diversa, bolsa e turistica. Con la bella stagione si può desinare all’esterno e l’atmosfera è sempre intensa, con una chiesa arrivata a noi dal 380 dopo Cristo, una delle più antiche della cristianità. Attias ha come punto di partenza le materie prime del territorio che integra con il pescato di altre acque. Impossibile trovare un momento banale in carta, nemmeno nella tradizione. La Zuppa di pesce ad esempio, vede sposati tra loro tre pesci di fondale e non tre pesci a caso, arricchiti da cardamono

Per conoscere meglio Attias: entrò 15enne nella cucina del Casone, il locale di suo padre che per 8 anni alternò in inverno al Rifugio Comici a Selva di Val Gardena, gran pesce a 2.200 metri di quota dolomitica. E ancora il golf club di Grado, un’esperienza da Niederkofler e nel 2001 l’acquisto dell’Androna. Adora cucinare il pesce, per scelta evita il fegato. Sentì di avere la stoffa del cuoco quando nel 2000 preparò una signora Zuppa di canoce in boreto con crostini di polenta, che non è però il piatto a cui è più affezionato, sentimento che riserva al Risotto con scampi e fasolari.
Ha partecipato a

Identità Milano


di

Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
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