Diletta Zenna

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Lazzaro 1915

via Roma, 351
35029 - Pontelongo (Padova)
+390499775072

«La mia è una pasticceria di cucina», dice Diletta Zenna, pastry chef, e braccio destro tra i fornelli di Piergiorgio Siviero, chef-patron del Lazzaro 1915 di Pontelongo di cui Diletta è, prima di tutto, l’anima gemella. Particolare non secondario perché per lei quella vissuta come pasticciera fuori dagli schemi è una seconda vita cominciata, un po’ per caso, con un corso amatoriale; affrontata, un po’ per forza, per l’addio del “secondo” del Lazzaro 1915 in partenza per l’Australia; e continuata, per convinzione, perché – in fondo – a Diletta essere una pasticciera che spiazza piace assai.

Classe 1989, nata a Pontelongo come il marito Piergiorgio che ha conosciuto lavorando in sala per arrotondare durante gli studi, non ha una formazione classica in pasticceria. Così delizia i palati con dessert che sono una fusione tra dolce e salato, con poco zucchero, molti inserimenti vegetali e una filosofia antispreco per la quale non getta via nulla. «I miei non sono dolci, ma piatti dolci», ribadisce allegramente Diletta che ha cominciato a calcare il grande palcoscenico gastronomico nel 2017.

A ispirare la futura interprete della “pasticceria di cucina”, che prima di prendere in mano spatole e sac-a-poche cercava di mettere a frutto la sua laurea in Scienze sociali, sono stati Andreas Acherer e Francesco Ballico. A Brunico dal primo e a Lonigo dal secondo, Diletta capì che la pasticceria avrebbe potuto davvero essere il suo mondo e che le sarebbe piaciuto imparare sempre di più approfondendo tutto ciò che c’era da approfondire. Un proposito che continua a perseguire ancora, ma in maniera diversa da come l’aveva immaginato perché la sua formazione è continuata in cucina dove accosta con nonchalance cioccolato e fagioli neri e usa il grasso d’oca per glassare le brioche dedicandosi a pasticceria, lievitati e non disdegnando la cucina, «anche perché il nostro – sottolinea - è un ristorante a gestione familiare».

di

Mariella Caruso

Giornalista catanese a Milano, classe 1966. «Vado in giro, incontro gente e racconto storie su Volevofareilgiornalista» e per una quantità di altre testate. Inscalfibile