Maria Probst

C'erano pochi altri ristoranti in Italia dove si intrecciavano tante storie come quelle racchiuse nella Tenda Rossa di Cerbaia, a ridosso di Firenze. Non un’unica famiglia e nemmeno due, bensì addirittura tre. Tutto aveva avuto inizio nel 1970, una formidabile ascesa verso i vertici massimi della cucina di qualità, per scivolare all’ingiù negli anni Zero e risalire alla fine degli anni venti, grazie a tante donne e a un solo uomo.

In estrema sintesi, due famiglie portavano il cognome Salcuni e una terza quello Santandrea. Vi risparmio il labirinto di parentele, temo metterebbe a dura prova anche Teseo. Guardando alla generazione più giovane, alla Tenda Rossa c'era un servizio interamente al femminile grazie alle cugine Barbara, Cristiana e Nastascia, mentre l’unico figlio maschio, Cristian, che di cognome fa Santandrea, era in cucina assieme a sua moglie, la tedesca Maria Probst.

Quest'ultima era arrivata per caso alla Tenda Rossa, in uno degli stage che si fanno a vent’anni per dare corpo alle proprie ambizioni. Solo che lì a Cerbaia una serie di piacevoli imprevisti fecero sì che in pratica si fermò, all’inizio per occuparsi di forni e fornelli e poi per costruire una famiglia come proprio non si immaginava. Così Maria si ritrovò perfettamente calata nella storia di uno di quei locali nei quali non si entra per fare la rivoluzione, ma per studiarne la corrente e quando l’hai capita entrarvi e seguirla aggiungendo le proprie idee. Niente scossoni, tanta attenzione ai dettagli.

La Tenda Rossa ha chiuso nel 2020, vittima della crisi generata dal Covid. La Probst è passata per tre anni a guidare le cucine del resort di Torre a Cona, sempre in provincia di Firenze; dal 2024 è invece chef del bioagriturismo Il Cerreto a Pomarance (Pisa).