17-11-2025
«Sono passate le ore, ancora nessun aiuto»: l'appello di Antonia Klugmann, il suo L'Argine è alluvionato
Il fiume Judrio, che scorre a due passi, è esondato e ha invaso il ristorante, in Friuli. Gli ospiti sono stati subito evacuati ma nessuno sta soccorrendo la chef, che lotta con l'acqua per evitare che la situazione peggiori e i danni aumentino
Antonia Klugmann mentre lotta con l'acqua che ha alluvionato il suo ristorante L'Argine a Vencò, a Dolegna del Collio (Gorizia)
«Qui ancora continua a non arrivare nessuno che ci aiuti!», ci risponde così Antonia Klugmann, sono le 11,37 e da parecchie ore ormai la chef è alle prese con l'alluvione che ha investito il suo ristorante in Friuli. A lanciare l'allarme era stata la Klugmann stessa, con un post su Instagram, poche ore fa: “Siamo sott’acqua da stanotte. Ancora non è arrivato nessuno. Tutto sotto l’acqua. La campagna è un lago. Frighi e celle spente. Le stanze appena sistemate sono di nuovo completamente rovinate”. La Klugmann si era insomma affidata ai social per raccontare quello che sta succedendo al suo L’Argine a Vencò, il ristorante di Dolegna del Collio il cui piano terra – cucine, sala, camere - è stato completamente allagato dallo Judrio che scorre a due passi: il fiume è esondato a causa delle intense precipitazioni («Sono bastate tre settimane all’asciutto e un giorno di pioggia perché tutto franasse, l’argine cedesse e il ristorante si riempisse d’acqua. Non è possibile») e ha travolto tutto. «Ieri sera l'acqua si è alzata in modo sospetto, abbiamo chiamato i Vigili del fuoco che hanno evacuato i clienti e i dipendenti attorno all'1 di notte. Ma poi nessuno è tornato a darmi una mano, il piano terra è rimasto allagato tutta la notte, ora è pieno di fango. Un disastro: più resta così, più si rovinerà. La fatica di una vita buttata... Senza contare che anche frigo e congelatore sono staccati da stanotte, un bel danno pure quello», ha aggiunto la Klugmann parlando col Corriere.

L'entrata di L'Argine a Vencò, completamente allagata

L'alluvione di fronte al ristorante
È la seconda volta che lo Judrio alluviona
L’Argine, già era accaduto un anno e mezzo fa. Solo da pochi giorni – i tempi d’attesa per far sì che i muri si asciugassero completamente - la
Klugmann aveva rinnovato gli ambienti che erano stati danneggiati una prima volta.

Sacchi di sabbia a L'Argine per provare a contenere i danni
La chef ha rilanciato il proprio appello anche su
Repubblica. Ha raccontato così i fatti: "La sala era piena, i clienti seduti a tavola, quando abbiamo iniziato a vedere l'acqua che saliva. Abbiamo evacuato tutto lo staff, tutti i clienti e abbiamo messo immediatamente i sacchi in protezione della cucina”, ma tali barriere improvvisate hanno retto solo per qualche tempo. E ancora: “Quanto l’acqua è entrata, allora non c’è stato più verso di fare niente. La sala si è riempita di fango, la cucina è stata sommersa. Sono state nuovamente danneggiate le stanze al piano terra che avevo riaperto da una settimana dopo un anno e mezzo dal precedente nubifragio. So già che è tutto da rifare, dovremo di nuovo aspettare che si asciughino per provare a fare dei lavori”. Ma il problema immediato è che “più passa tempo più i materiali del ristorante, della cucina, si rovineranno. Ma non arriva nessuno”.
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