10-12-2025

La Brasa a Napoli: la carne alla brace protagonista a Chiaia

Nel cuore del quartiere partenopeo, lo chef Francesco Agnese propone un menu che celebra le cotture a fuoco vivo con piatti golosi e classici rivisitati

Lo chef Francesco Agnese

Lo chef Francesco Agnese

A Napoli nel bellissimo quartiere Chiaia, nella zona del grande shopping, il ristorante La Brasa sta facendo molto rumore. Registra pienone ogni sera a cena essendo divenuto garanzia di cucina golosa e di ambiente rilassante. Come ci dice il nome, la brace è la grande protagonista insieme allo chef Francesco Agnese. Per la verità tutto il team di cucina si muove all'unisono e con precisione, nell'esecuzione dei piatti che passano quasi tutti sulla grande brace a vista, dall'antipasto, ai primi, le eccellenti carni, le salse, fino a qualche dessert. Anche il personale di sala si è fatto piacevolmente notare per il perfetto equilibrio tra accoglienza e professionalità, senza rimanere ingessato in quest'ultima.
 

Il ristorante: l'essenza della carne secondo Francesco Agnese

Un dettaglio della sala

Un dettaglio della sala

La Brasa Beef Restaurant è un racconto di fuoco e cultura gastronomica. Ambiente contemporaneo, toni scuri, luci calde, mise en place essenziale. L'idea di accoglienza è precisa e coerente, complice una ricetta perfetta che prevede omaggi rigorosi alla classicità, insieme a tocchi creativi mai eccessivi. Il risultato non disorienta, ma coinvolge e rassicura grazie anche a quella luce sempre accesa sulla cucina tradizionale partenopea che sarebbe folle pensare di spegnere.

Inoltre, grandi classici golosi della cucina italiana qui sono ritornati in grande stile, e il concetto di condivisione, di piacere della tavola, fa da filo conduttore. Nel senso che alcune portate vengono porzionate e raccontate al tavolo, altre di carni alla brace sono servite in un grande servizio comune da cui attingere.

Filetto alla Wellington

Filetto alla Wellington

In breve tempo La Brasa è diventata un punto di riferimento per il forte richiamo del gusto, e per una portata in particolare: il Filetto alla Wellington con servizio al tavolo, goloso e scioglievole, accompagnato da un meraviglioso purè al burro e da una giardiniera con verdure campane.
 

Lo chef Francesco Agnese è ischitano

Tanta carne, eppure lo chef Francesco Agnese è ischitano, classe '85, ha iniziato a cucinare a bordo di yacht di lusso, solcando in lungo e in largo il Mediterraneo. La voglia di crescita professionale si è fatta sentire ben presto, inizia così un percorso di formazione presso Coquis – Ateneo della Cucina Italiana dello chef Angelo Troiani, a Roma. Mai stanziale, approda dapprima all'Enoteca Ferrara a Roma, dove esplora la tradizione romana secondo una visione contemporanea, per poi volare a Parigi, al Mini Palais con lo chef Eric Frichon. Successivamente è la volta di Beaune, presso il ristorante stellato Le Jardin des Remparts, e poi vola nel Regno Unito, presso il ristorante Sapori di Leicester, sotto la guida dello chef Andrea Scarpati. È qui che Francesco riceve la sua prima grande gratificazione: il Sapori viene premiato come miglior ristorante italiano d'Inghilterra. Sceglie poi di rientrare in Italia per condividere l'esperienza maturata oltreconfine, collaborando con lo chef Ermanno Nicolella al Relais Bellaria di Bologna e in seguito con lo chef Andrea Napolitano nelle cucine dello storico ristorante Bikini, in Penisola Sorrentina.

Dal 2022 è l'executive chef de La Brasa Beef Restaurant, a Napoli: nel pieno della maturità professionale e con, intatta, la curiosità di un ragazzino, quella di chi ha vissuto il mare, la terra ed ogni sfumatura della passione gastronomica. Lo accompagnano in sala la sommelier Flora Manzo ed il maître Mario Torriere.
 

La cena alla Brasa Beef Restaurant

Oltre alle cene perfette, chef Francesco Agnese ha voluto riportare con sommo gaudio il piacere delle domeniche napoletane in tavola, con classico Ragù, la Genovese, lo Scarpariello, Mozzarella in carrozza. Non manca il Coniglio all'ischitana secondo tradizione, un piatto strettamente legato alle proprie radici.

Tartare di Picanha di Creekstone frollata 4 mesi con micro giardiniera, bernese al tartufo e cenere ai sentori di brace.

Cacio e pepe alla brace: spaghetti Monograno Felicetti scottati sulla brace e saltati con Pecorino Romano DOP e Fiore Sardo DOP, profumati ai sette pepi (nero Sarawak, nero affumicato Sarawak, rosa del Sud America, rosso Sichuan, bianco Sichuan, verde Sichuan, nero di Cambogia). Una miscellanea affumicata e fruttata, ricca di sentori di legno e resina, che spinge ed armonizza le note di brace ricevute in cottura.

Filetto argentino alla Wellington (ricetta classica del piatto iconico nato nel Regno Unito nell'800). Quella argentina è una tipologia di carne in equilibrio tra note ferrose e dolci, gusto lievemente selvatico e, dunque, l'ideale per reggere la sontuosità del piatto costruito con pasta sfoglia, bietola e salsa duxelles.

Wagyu alla brace, dal Giappone, precisamente da Kagoshima, carne di altissima qualità dalla pregiata e richiestissima marezzatura.

Purè di patate, classico e al tartufo – Insalata di rinforzoInsalata di germogli La Brasa

Panna cotta alle mandorle con granita al limone e finocchio marino.

Suggestioni autunnali, una proposta che prende le distanze dall'idea classica di dessert e che sfrutta la comfort zone garantita da formaggi e confetture, ma in chiave diversa. Bisquit alle castagne (arrostite al barbecue) come base del 'grappolo' di gelatine di cachi e pere grigliati. Il tutto, completato da una riduzione di Aglianico, fragole e basilico macerato. Il cuore centrale è una crema al Blu '61, formaggio erborinato con latte vaccino, affinato con vino Raboso passito e mirtilli rossi. Pluripremiato fiore all'occhiello dell'azienda veneta La Casearia Carpenedo.
 

La Brasa Beef Restaurant
via Nicola Nisco 21, Napoli
Aperto a cena dal martedì al sabato
Domenica aperto a pranzo

Purè di patate

Purè di patate


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

Marina Alaimo

di

Marina Alaimo

nata a Napoli, è giornalista, sommelier e degustatrice Onaf, oltre che di vini ovviamente. Wine & food writer

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