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14-05-2025

Cagliari golosa: 10 ristoranti da non perdere nel capoluogo sardo (e dintorni)

Le migliori insegne selezionate dalla Guida di Identità Golose ai Ristoranti d'autore 2025, per apprezzare alcune delle interpretazioni più ispirate di un territorio ricchissimo

I rari Filindeu, che Marina Ravarotto propone nel

I rari Filindeu, che Marina Ravarotto propone nel suo ChiaroScuro a Cagliari

La Sardegna è una terra gastronomicamente nobile, ricca di specialità e di ricette identitarie, che spesso si posso assaggiare solo raggiungendo l'isola. Ma oltre ai piatti più legati alla tradizione, in Sardegna, e in particolare a Cagliari e nei suoi dintorni, stanno crescendo diverse insegne capaci di rielaborare il passato, per costruire un presente e un futuro davvero goloso. Oggi vi presentiamo quindi i 10 ristoranti da non perdere a Cagliari e nella sua provincia. 

Amano - Cagliari
Da una parte un’atmosfera quasi da bistrot del Nord, con il legno che campeggia sulle travi a vista e sui tavoli. Dall’altra il pomodoro del Piennolo e il limone, che firmano i piatti e segnano l’identità e la visione di questa cucina in un dialogo continuo con il Mediterraneo. Amano è una delle novità degli ultimi anni delle insegne cagliaritane, fuori dai soliti circuiti turistici del capoluogo sardo e anche dall’offerta gastronomica più classica. La cucina, rigorosamente a vista, è guidata da Vincenzo Sorvillo, campano arrivato nell’isola per lavoro e per amore, che oggi propone menu alla carta e percorso degustazione in cinque o sette portate, dove ogni piatto vuole essere la summa delle sue esperienze professionali in giro per il mondo, senza però abbandonare le origini, la tradizione italiana e anche il territorio sardo. Da provare assolutamente, nella sua semplicità e perfezione tecnica, il Polpo al vapore con spuma di patate, latte e soia, crema di cozze e granita alle olive. La carta dei vini è essenziale, con un occhio di riguardo verso i vini da meditazione e da dessert. Il consiglio però è di iniziare con un buon cocktail.
Giuseppe Carrus


Casa Clàt - Cagliari
Un palazzo d'epoca finemente ristrutturato, nove suites, tutte diverse, arredate in maniera impeccabile, un bar che serve cocktail e spirits, un giardino esterno che è una vera sorpresa perché offre uno scorcio di Cagliari inaspettato. Ecco a voi Casa Clàt, vero boutique-hotel e il suo ristorante omonimo, aperto di recente e già noto in città. Il menu è basato sui prodotti Nieddittas (a partire dalla Tartare di tonno, per arrivare a tante altre materie prime che offre il pescato meditteraneo) visto che sono proprio i titolari del celebre marchio sardo di molluschi ad aver fatto una scommessa con l'apertura dell'insegna dedicata alla ricettività. Per provare la cucina si può partire proprio dal percorso Nieddittas: due antipasti, un primo e un secondo tutti a base di molluschi, crostacei e pescato locale. Poi ampio spazio ai crudi e alle proposte Nikkei, la cucina di ispirazione nipponica di gran successo fuori dal Giappone. Infine la carta, dove troviamo una proposta di mare e terra, di respiro mediterraneo, tutto realizzato nel profondo rispetto delle materie prime.
 

ChiaroScuro - Cagliari

Chiaroscuro

Chiaroscuro

Una piccola e preziosa enclave nuorese a Cagliari. Non possiamo che definire così il progetto della brava Marina Ravarotto, chef e ideatrice del ristorante Chiaroscuro. Già il nome ha radici ben profonde. Si riferisce a un'opera di Grazia Deledda, la celebre scrittrice originaria di Nuoro e, non a caso, anche il menu segue le sue orme con la divisione in capitoli. Le ricette sono quelle barbaricine e di Nuoro in particolare, con uno sguardo attento alle materie prime e ai piatti della tradizione che Marina esegue alla perfezione, aiutata da tecniche di cucina moderne che non snaturano gusti né profumi. Il grande esempio arriva dai filindeu - "I fili di Dio" - suggerisce il nome, una pasta secca di Nuoro, fatta rigorosamente a mano "tirando" letteralmente dei fili sottilissimi e andandoli a sovrapporre creando un vero e proprio tessuto che poi viene fatto essicare a cotto nel brodo. Marina non solo è una delle poche donne che li produce, ma li propone con un delizioso brodo chiarificato di pecora, seguendo così la più arcaica delle usanze. Tutto è frutto di una profonda indagine del territorio.
 

I Sarti del Gusto - Cagliari
Il ristorante nasce a Cagliari grazie all’amicizia dei due titolari, che decidono di ripartire dalla propria terra: Riccardo Massaiu, chef, e Gianluca Fanni, maitre e sommelier, dopo varie esperienze in Italia e all’estero, cominciano insieme una nuova avventura nella loro città natale. Il locale, già dal nome, omaggia la tradizione sartoriale della famiglia di Gianluca, con la presenza di antiche macchine da cucire e dettagli nei tessuti che richiamano la sartoria. La precisione "sartoriale" si riflette anche nei piatti di Riccardo, curati nei minimi dettagli. Alcuni esempi sono la Tartare di manzo, maionese alla senape e crocchè di patate, o la Melanzana arrosto, condita con sesamo e miso, melanzane fritte e crostini. O ancora il Polpo arrosto con insalata di legumi misti, maionese allo yuzu e cialda di riso al nero di seppia. A questo si aggiunge anche il pane fatto in casa e le coccole finali come la piccola pasticceria. Il servizio è spontaneo, piacevole e professionale. La carta dei vini che si concentra su etichette italiane con qualche champagne e un’attenzione dedicata ai vini naturali. In estate è possibile mangiare la sera nel piacevole dehors.
Leonardo Romanelli
 

Josto - Cagliari

Delizia di Josto

Delizia di Josto

Lo scratch della puntina sul vinile non manca mai, le luci sono soffuse, i tubi innocenti portano alle alte volte. Un tempo era una falegnameria e diverse cose sono rimaste tali: il pavimento in cemento scuro, le pareti, i portoni. Ora però non si lavora il legno, ma alcune delle più raffinate materie prime isolane, e il capo cantiere è Pierluigi Fais, cuoco, imprenditore e uno dei membri di una bella famiglia che in città si diverte anche con la pizzeria Framento e la macelleria con cucina Etto. Il tocco moderno non manca di certo, alcuni guizzi creativi pure, ma tutto è basato su pochi ingredienti e dei sapori essenziali, alcune volte duri, ma di sicuro valore. La proposta si compone di Josto l'Antipasto tosto, il Tagliere di Filiera, Crudi d'amare. Per addentrarsi nella cucina di Fais bisogna assaggiare la pasta alla bottarga, il muggine o i vari risotti proposti, come quello ai capperi locali. Le scelte, alcune volte rischiose, specie sulle cotture dei primi, non fanno certo pensare a un semplice compitino svolto. Qui si rischia, si osa, ma tutto questo si traduce in carattere e autenticità.
 

Luigi Pomata - Cagliari
C'è poco da fare. Gli anni passano ma Luigi Pomata rimane sempre una garanzia, per tutti, indistintamente. Non si spegne mai la sua voglia di ricerca, di indagare il mare e la sua Sardegna. E dopo tutti questi anni, tra ampliamenti, rinnovi, cambi di formula, possiamo continuare a dire con certezza che da Pomata si sta sempre bene. I prezzi sono centrati, le materie prime di qualità non mancano di certo, la tecnica in cucina pure e le proposte sono una delizia per la pancia e per la testa. Due i menu, "A mano libera" e "Fuori di tonno". Innumerevoli le bontà: Seppie&Calamari, Spaghettino al limone, gambero rosso e cuore di tonno essiccato, Riso carnaroli dell'oristanese, seppie arrostite animelle glassate e plvere di caffè, Bocconcini di rapa pescatrice grigliati, Secreto di tonno glassato all'acqua di mare, mostarda, composta di cipolla rossa e peperoncino dolce. Ultima nota va alla cantina. Negli ultimi anni si è ampliata moltissimo, tra vecchie annate, etichette più blasonate e piccole produzioni artigiane. Ah, dimenticavamo. Non perdete una delle latte di tonno sottolio, meglio ancora se invecchiate.
 

Old Friend - Cagliari

Una proposta di Old Friend

Una proposta di Old Friend

Rock, irriverente, audace, underground. Si potrebbero trovare mille parole per descrivere Dario Torabi e il suo Old Friend Bistrot. Siamo nel cuore della Cagliari commerciale, quella delle vetrine luccicanti e dei tanti franchising, eppure qui si respira un’aria diversa, controcorrente rispetto al pensiero mainstream. Torabi stesso è un crocevia di culture e tradizioni e questi elementi li ritroviamo anche all’interno della sua proposta, mai banale, ma che spinge chi si siede alla sua tavola a farsi trasportare dal suo pensiero. La mattina lo troverete intento a far la spesa tra i banchi del Mercato di San Benedetto; la sera nel suo locale, piccolo e raccolto quanto basta, informale ma intimo. Un menu degustazione, che già dal nome (A Sud di nessun Nord) riesce a raccontare il viaggio mentale e gustativo che si andrà a fare. Poi la carta, con quelli che sono alcuni i suoi classici. Oriente, Sardegna, mondo: qui è tutto un’intrecciarsi di identità, che va dal casu axedu al kebab di agnello, dalla Tartare di manzo con pecorino e bottarga al cavolfiore con curry e shiso. Lasciate fuori le convinzioni (e le convenzioni) fuori dalla porta e godetevi il viaggio.
Giuseppe Carrus

 

Terra a Palazzo Tirso - Cagliari
Puntare in alto. Questo è l’obiettivo di Terra, ristorante gastronomico di Palazzo Tirso, hotel cinque stelle affacciato sul porto di Cagliari e nato dalle ceneri di quello che un tempo era l’elegante sede liberty della Società Elettrica Sarda. Entrando si percepisce subito quell’aria internazionale, ma quando ci si siede in uno dei tavoli di Terra si scopre invece un’anima sarda che ha voglia di essere raccontata in modo diverso dal solito. La cucina, a vista e anima della sala, è il regno del cagliaritano Alessio Signorino e del suo sous chef Valerio Fermani, entrambi cresciuti, tra l’altro, tra le fila dell’Enoteca Pinchiorri. La loro sintonia, l’energia di una brigata molto giovane e una sala attenta si percepiscono nei piatti e nel servizio. Una cucina di Sardegna spinta da quel flusso di rinnovamento, che dovrebbe rappresentare il codice etico obbligatorio per la vitalità della tradizione e che qui si intravede anche nel benvenuto, dove spunta pure una versione personalissima della pizzetta sfoglia cagliaritana. Anche la carta dei vini grida Sardegna, con alcune incursioni nazionali e internazionali, che non offuscano, ma anzi esaltano, l’identità vitivinicola sarda.
Giuseppe Carrus
 

Fradis Minoris - Pula (Cagliari)

Un piatto di Fradis Minoris

Un piatto di Fradis Minoris

Si scrive Fradis Minoris, si legge meraviglia. Siamo nella costa sud occidentale della Sardegna, in uno di quei luoghi, la Laguna di Nora, che ti rimane appiccicato al cuore al primo sguardo. Qui una proprietà illuminata ha creato un progetto ambizioso, che unisce l’unicità di un’ecosistema particolare insieme alla ricerca gastronomica e ha dato la possibilità a Francesco Stara di esprimere l’idea di una cucina estremamente attenta e rispettosa di quel territorio e del suo mare. Le vetrate sul mare e la terrazza si fondono con il circostante, fatto di accenni di storia antica e di una natura, che ritroviamo anche nelle proposte a tavola. Il menu, sviluppato in un percorso degustazione, è infatti un omaggio rispettoso al mare e al lavoro dei pescatori, con un abbraccio al mondo vegetale privo di banalità, ma spinto da una ricerca continua. Interessante anche la scelta di avere all’interno un’offerta dedicata agli under 30. Fronzoli pochi, tecnica tanta e un carattere diretto sono le caratteristiche che uniscono chef, cucina e luogo, per un’esperienza che vale davvero vivere senza farsi troppe domande: le risposte sono già  tutte li davanti e spiegate bene.
Giuseppe Carrus
 

Mema - Pula (Cagliari)
Avete presente i posti semplici, curati, molto autentici, ma soprattutto i posti dove si sente un’energia positiva che non si sa bene da dove arrivi, ma c’è. Ecco questo è Mema. Me è Melania, Ma è Manuele. Lei in sala, lui in cucina. Pochi altri (bravi) aiutanti e tutta la passione per questo mondo, coltivata in anni e anni di lavoro un po’ ovunque, dalla Sardegna al centro America e di nuovo in Sardegna per coronare il loro sogno professionale e familiare. La carta c’è ma cambia in continuazione, perché in continuazione cambiano i suggerimenti che arrivano allo chef dal mare e dalla campagna, dai pescatori, dagli allevatori, dai contadini. La materia prima è protagonista assoluta. Qui si valorizza ai massimi livelli grazie a tecniche di cottura mai dominanti, che ci sono (eccome se ci sono) ma non prevaricano il gusto del pescato, degli ortaggi, delle carni. Provate i crudi, marinati a dovere o la cottura di un pesce come il dentice o la morbidezza dei crostacei. C’è anche qualcosa che arriva dai pascoli, come la pecora, anch’essa a dir poco esaltata. E tutto, come accennato, è servito da Melania, una vera padrona di casa che si destreggia alla grande tra piatti e bottiglie.
Giuseppe Carrus


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