Guida alla Guida

01-12-2024

Ascoli e dintorni: sette soste gastronomiche da non perdere

Dai borghi sul mare alle vette dell’Appennino, una selezione di locali che celebrano la cucina del Piceno secondo la Guida di Identità Golose

Uno dei piatti proposti da Daniele Citeroni Mauri

Uno dei piatti proposti da Daniele Citeroni Maurizi all’Osteria Ophis, a Offida

Un viaggio nei sapori marchigiani. La provincia di Ascoli Piceno, con le sue colline verdi, i borghi affacciati sull'Adriatico e il fascino dell'entroterra montano, è la meta perfetta per chi cerca una cucina autentica e sorprendente. Ecco una selezione di sette ristoranti imperdibili, scelti dalla Guida di Identità Golose, che raccontano l'eccellenza gastronomica del territorio.
 

Tetsu, Ascoli Piceno (Ascoli Piceno), 0736 396690
Ascoli Piceno, per tutti Ascoli, è una perla incastonata tra i primi contrafforti dell’Appenino marchigiano, l’Adriatico a 28 chilometri, i monti meno. Città splendida, ha donato all’ossatura della Cucina italiana le sue olive ripiene e fritte ma con Giacomo Costantini siamo in tutt’altra sfera che non ti aspetti proprio: il Giappone. Il patron di Tetsu ha una cifra alta e originale. Il capoluogo non ha in pratica mai avuto una figura così aperta al mondo e questo porta pure a pensare che nemmeno gli interessi. Tetsu ha aperto nell’agosto 2022. Ascolano, classe 1986 e studi di ragioneria, Giacomo a un certo punto decise di cambiare votandosi alla cucina. All’età di 25/26 anni iniziò a credere di potercela fare a diventare chef e non bruciapadelle nelle stagioni estive. Potremmo scriverlo di tanti, però il suo percorso ha imboccato una via originale, difficile da immaginarsi: dai sushi alla completezza della cucina giapponese. Galeotto è stato l’incontro con cuochi nippo-brasiliani di San Paolo. Costantini mi ha impressionato per la mano sicura, l’attenzione alla materia prima e al taglio, alla sequenza delle uscite, la logica d’insieme tra banco dell’omakase o tavoli alla carta.
Paolo Marchi


Pepe Nero, Cupra Marittima (Ascoli Piceno), 0735 777350
Entrando nelle mura medievali del Castello di Marano, tra il blu del mare e il verde della prima collina di Cupra Marittima, si aprono le porte dell'Osteria Pepe Nero. Qui regna Michele Alesiani, oste dai grandi sogni e delle idee intramontabili, pieno di sorriso e di buone storie da raccontare. La cucina è ben ancorata alla tradizione marchigiana, ma condimenti leggeri, il sapiente uso dei vegetali e la cura nell'impiattamento la rendono attuale e accattivante. L'Oste decide il menu settimanalmente, la formula degustazione è l'unica possibile, sebbene ogni intolleranza o richiesta particolare viene accolta con prontezza dalla cucina. Dai risotti mantecati alla perfezione fino al coniglio in porchetta, qui ogni piatto è pieno di sapore e allo stesso tempo lascia spazio al successivo grazie a porzioni corrette che permettono di apprezzare il menu composto da tanti sfizi. Immancabile lo gnocco fritto con la selezione di salumi di Michele che, da sola, vale il viaggio. Il vino, come tradizione vuole, è sfuso; oppure potrete portarlo da casa sicuri di un servizio accurato. D'estate si mangia all'aperto sotto un magico pergolato di vite americana che vi farà vivere l'essenza dell'osteria all'italiana. 


Dalle proposte di Attico sul mare

Dalle proposte di Attico sul mare

Attico sul Mare, Grottammare (Ascoli Piceno), 0735 736394
Adagiato sulla spiaggia e ospitato all'interno del Kursaal, che con il suo fascino liberty da solo rimanda alla bella vita della riviera marchigiana, l'Attico è oggi considerato una delle più belle espressioni della ristorazione della zona. Un percorso costruito nell'arco di un ventennio con alcune tappe fondamentali che l'hanno portato, in ogni passaggio, un gradino più su. Riconoscenza verso il passato, umiltà nell'affrontare il presente e determinazione nel guardare al futuro, sono le doti dei fratelli Sara e Simone Marconi, due professionisti ai quali il sorriso non manca mai, capitani di una squadra che ha nello chef Tommaso Melzi un'altra punta di diamante, capace di affrontare anche i numeri e le formule che gli spazi, anche all'aperto, consentono. Una cucina raffinata e concreta, la sua, declinata in una carta stagionale, in un menu degustazione tra terra e mare e due più ridotti dedicati solo al pesce, con memoria di qualche grande classico. Scegliamo lo Sgombro con maionese d'alloro, i Tortellini con ciauscolo, verza e mela rosa e il Rombo dalla testa alla coda. Cantina divertente, pensata e proposta con intelligenza.
Massimo Di Cintio


Don Diego, Grottammare (Ascoli Piceno), 0735 502410
Il Don Diego è sicuramente un posto speciale, uno chalet (come si chiamano in Riviera delle Palme gli stabilimenti balneari) atipico perché cerca di liberarsi di uno stereotipo di menu copia-incolla che ammorba quasi tutta la riviera adriatica, (spaghetto con la vongola, spiedino calamaro e gambero, frittino calamaro e gambero e così via) in favore di un lavoro a stretto contatto con le filiere locali sia di pesca che di verdura e frutta. Sembra banale, ma a trovarne sul mare con questa impostazione nel raggio di 30 km! A pranzo si trova una giusta scelta alla carta, abbastanza furba e con prezzi onesti senza comunque cadere nel banale, mentre a cena è disponibile solo un menu degustazione più che dignitoso per 39 euro, per un rapporto qualità prezzo abbastanza pazzesco. La carta dei vini spazia con intelligenza tra Italia e Francia. Un servizio cordiale e con sedute vista mare in mezzo alle tante piante che formano anche un piccolo orto di erbe aromatiche. 
Enrico Vignoli

 

Il Tiglio, Montemonaco (Ascoli Piceno), 0736 856441
Bisogna proprio arrivare fin quassù, nel piccolo regno in legno e pietra della famiglia Mazzaroni, in mezzo alle montagne ora dolci ora più aspre ma accoglienti, caratteri che ritroviamo nella gente che vive in questa parte dell’Appennino centrale. Nel pensiero e nelle esperienze di Enrico, chef gentile e geniale, l’identità agropastorale si aggiunge a quella marinara, perché insieme evocano partenze e ritorni, lontananze e mancanze.
Così all’inizio mancherà il pane, che arriva caldo nella pentola di rame, affumicato all’alloro insieme a kefir e burro appena fatto. C'è il menu degustazione il Ritorno, percorso classico tra bosco, mare e acqua dolce o il Transumanza, in cui il limite si sposta più avanti, la sorpresa si fa più intrigante, la scoperta più consapevole: tra lo Spaghetto impastato con caffè d’orzo, orecchie di maiale e polvere di paprika, la Seppia alla brace con biscotto di fegato di seppia, testina di agnello e misticanza, e tante sfide vegetali ben riuscite. La sala è nelle mani Gian Luigi Silvestri, cugino di Enrico, capace di un passo indietro e di due in avanti, anche per accompagnare il cliente fuori dal locale a bere fresca acqua dalla fonte.

 

Dalla carta de Il Tiglio

Dalla carta de Il Tiglio

Osteria Ophis, Offida (Ascoli Piceno), 0736 889920
Nel cuore di Offida, nelle stalle dello storico Palazzo Alessandrini, Daniele Citeroni Maurizi ha trovato dimora ideale per raccontare l'amore per la sua terra, il profondo legame, rafforzato da solide radici familiari, che unisce una conoscenza atavica della cucina territoriale alla sua innata curiosità e voglia di sperimentare. Vulcanico, generoso, mai fermo: in ogni piatto è capace di fissare come in un quadro l'immagine di un ricordo, un sapore che ci rimanda a qualcosa di confortevole e familiare con pennellate di modernità. Nessun limite alla sua tavola capace di proporre l'estrema semplicità di una stracciatella che si può definire l'elogio della materia prima, piatti goduriosi che rimandano a sontuosi banchetti, e sapori amari di una cicoria che esaltano la dolcezza delle patate nel tortello dalla pasta soave. Capitolo a parte il pane che da solo vale il viaggio al punto che da lui è il suo benvenuto di ogni menu. La sala è giovane e competente, la curata carta dei vini dà ampio spazio al territorio come giusto abbinamento.
Maresa Bisozzi


Arca, San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), 0735 488908
Massimiliano Capretta, teramano, classe 1972 aprì L’Arca ad Alba Adriatica nel lontano 1998. Nel giugno 2024, con la sorella Dalila, pasticciera, hanno addirittura cambiato regione, questione di una dozzina di chilometri, dall’Abruzzo alle Marche, da Alba a San Benedetto del Tronto, in un locale sul lungomare Risorgimento, una costola dell’hotel Smeraldo. Capretta ha rispolverato il Marcuzzo, Marche Abruzzo = Marcuzzo. Non suona bene, però abbraccia due piatti distinti, sorretti dalla stessa bilancia. Sta così un po’ di qua e un po’ di là del corso del Tronto. Ci siamo deliziati con le Cozze all’amatriciana; Meditazione, Ostriche con ciliegie, scalogno e pomodoro datterino; l’Uramaki di salmone scomposto; il Me la scampo ovvero Tacos di mela con scampi, finto caviale di tapioca, estratto di Salicornia e yogurt; Omega 3, spaghetti con aglio nero, olio e peperoncino, clorofilla di prezzemolo e alici. E ancora, Black Cod, Filetto di merluzzo carbonaro marinato al miso con ortaggi in vaso cottura; Yogurt Alga e Mele, un cremoso e gelato allo yogurt, mela al calvados, biscotto morbido all’alga spirulina e mela croccante…
Paolo Marchi


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