16-11-2025

Buon compleanno FIPE: 80 anni di impegno e dedizione a favore della ristorazione

In occasione della celebrazione di questo importante traguardo, abbiamo intervistato Lino Stoppani, Presidente della Federazione Italiana Pubblici Esercizi: tra i temi trattati, la candidatura della cucina italiana a Patrimonio UNESCO e i progetti futuri

Sul palco della cena celebrativa degli 80 anni di

Sul palco della cena celebrativa degli 80 anni di Fipe, da sinistra il Presidente Lino Stoppani, Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste e Francesca Romana Barberini, che ha condotto la serata. Tutte le foto sono a cura di @Beatrice Di Carlo Photography

Un gioiello del Barocco romano: Galleria Colonna toglie il fiato al primo sguardo, di colpo travolto dalla bellezza incontenibile di questo luogo. Specchi, affreschi, parati, marmi sontuosi accompagnano i visitatori. Fino a raggiungere le sale adiacenti, sobrie e solenni, che hanno ospitato qualche giorno fa la celebrazione degli 80 anni di FIPE, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, un’occasione per riunire attorno alla buona tavola quanti hanno contribuito all’evoluzione della Federazione, sempre al passo con i tempi.

La meravigliosa Galleria Colonna, a Roma

La meravigliosa Galleria Colonna, a Roma

Una cena che ha percorso poco meno di un secolo attraverso i piatti dei grandi interpreti della cucina italiana, passata e presente. Insieme ai fornelli per l’occasione, Enzo Coccia di Pizzaria La Notizia a Napoli, Alessandro Della Tommasina, chef del ristorante Enoteca Pinchiorri assieme a Riccardo Monco, Cristina Bowerman, chef del ristorante Glass Hostaria a Roma, e in ultimo Davide Comaschi, maître pâtissier di Da Vittorio. Tra gli ospiti presenti, Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste, associazioni di categoria, chef, e tanti amici della grande famiglia FIPE, di cui fa parte orgogliosamente da diversi anni anche Identità Golose, che ha contribuito alla realizzazione dell’evento.

Sul palco, i cuochi che hanno curato la cena, ciascuno interpretando attraverso un piatto, un frammento della Storia d'Italia. Da sinistra, Cristina Bowerman, Davide Comaschi, Enzo Coccia, Alessandro Della Tommasina e il suo assistente

Sul palco, i cuochi che hanno curato la cena, ciascuno interpretando attraverso un piatto, un frammento della Storia d'Italia. Da sinistra, Cristina Bowerman, Davide Comaschi, Enzo Coccia, Alessandro Della Tommasina e il suo assistente

A presentare la serata, la conduttrice Francesca Romana Barberini, che ha introdotto i momenti salienti sul palco, quali la Lectio magistralis a cura di Paolo Marchi, sull’evoluzione della cucina italiana nel tempo, la riflessione di Davide Rampello sul valore della ristorazione fino all’omaggio ai due dirigenti, tra i fondatori di FIPE, Vincenzo Pace e Giovanni Palombini, e alla premiazione dei sette consiglieri nazionali di FIPE, Bruno Cristofori, Antonia Biritognolo, Rosanna Roma, Maurizio Tasca, Riccardo Scarselli, Marco Buticchi, Gavina Braccu, Italo Di Cocco ed Erminio Alajmo.

Davide Rampello, regista televisivo e direttore artistico italiano

Davide Rampello, regista televisivo e direttore artistico italiano

Sul palco, da sinistra, Paolo Marchi, co-fondatore di Identità Golose, il maestro della pizza Enzo Coccia e il maestro cioccolatiere Davide Comaschi

Sul palco, da sinistra, Paolo Marchi, co-fondatore di Identità Golose, il maestro della pizza Enzo Coccia e il maestro cioccolatiere Davide Comaschi

Un momento di grande emozione, perché in grado di evocare quel senso di comunità che si è respirato durante l’intero corso della serata.

I consiglieri nazionali di FIPE, sul palco assieme al Presidente Lino Stoppani e a Francesca Romana Barberini

I consiglieri nazionali di FIPE, sul palco assieme al Presidente Lino Stoppani e a Francesca Romana Barberini

Ed è proprio a partire da questo sentimento che abbiamo chiesto a Lino Stoppani, presidente FIPE, come si alimenta un tale spirito di appartenenza.

«Come nelle grandi famiglie, il senso di appartenenza, la coesione sono elementi che si costruiscono con fatica ogni giorno. Mi attribuisco serenamente il merito di aver risvegliato questo spirito, una missione possibile solo quando c’è una struttura forte alle spalle, un’organizzazione e anche il tempo, che fa la sua parte. Il comparto, inoltre, oggi ha una bellissima identità associativa: abbiamo generato un’opera di aggregazione non indifferente che riunisce tante associazioni di categoria – gli Ambasciatori del Gusto, JRE, Le Soste, per citarne alcuni -, brand imponenti come McDonald che si mescolano all’eccellenza dell’Italia a tavola con Antonio Santini, la famiglia Alajmo, Moreno Cedroni, che è parte del Comitato Direttivo Fipe. Questa varietà serve per dare credibilità e autorevolezza al ruolo che oggi FIPE riveste nel tenere unito un settore così sfaccettato. Nasce proprio da questa esigenza di confronto tra entità diverse, la Giornata della ristorazione, un’iniziativa che suscita un’adesione sempre più ampia, il che facilita e incoraggia il dialogo con le istituzioni. Abbiamo avuto l’onore di avere con noi il Ministro Lollobrigida, un segno di grande fiducia e di sostegno da parte del Governo; un contributo prezioso anche nell’ambito della candidatura della cucina italiana a Patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO».

 

A tal proposito, quali sono le sue sensazioni a riguardo? Cosa significa questa candidatura?
«Non si candidano tanto le ricette tradizionali, i prodotti tipici, le tecniche di preparazione o le creazioni dei cuochi stellati, bensì si considera “patrimonio dell’umanità” il significato culturale e sociale del cucinare, la sua funzione valoriale nella nostra quotidianità. Noi di FIPE ci abbiamo creduto da sempre; parliamo di un iter molto complesso, ma d’altronde è la difficoltà del processo a rendere ancora più prestigiosa la potenziale conquista. Esserne usciti positivi dal Board di Parigi è già un grande traguardo; ora attendiamo l’esito finale del prossimo 10 dicembre che verrà proclamato a Nuova Delhi, un risultato nel quale speriamo assieme al Ministro Lollobrigida e alle istituzioni, e che di certo non aggiungerà nulla in termini quantitativi, ma accrescerà sicuramente il valore qualitativo della cucina italiana, a tutti gli effetti uno strumento di soft power. È un’opportunità per rafforzare il potenziale commerciale del nostro Paese. Già solo aver tentato questa impresa dimostra che il governo italiano crede nella cucina italiana come elemento non solo economico ma anche di brand Paese».

Aggiunge Stoppani: «Festeggiamo questi 80 anni in concomitanza all’Anno giubilare che, al di là del suo valore religioso, ha un forte valore sociale e morale, ben allineato ai temi dei valori materiali della ristorazione – la condivisione, la cultura, la promozione dei grandi prodotti del nostro Paese».

 

Cosa c’è da aspettarsi da Fipe nei prossimi anni?
«Ci saranno progetti a medio e lungo termine. Sicuramente un primo obiettivo è quello di migliorare la qualità dell’impegno associativo; contare di far rientrare nella categoria di imprese turistiche anche i ristoranti (dal momento che ad oggi rientrano solo gli alberghi), attualmente esclusi, il che preclude l’accesso a importanti finanziamenti. Inoltre, sarà cruciale affrontare due transizioni importanti, quella digitale e quella ecologica, che presuppongono cambiamenti notevoli, e soprattutto c’è bisogno di un salto culturale e di risorse. Tra gli obiettivi più impellenti, rientra quello di risolvere il problema della manodopera, sempre più carente».


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