25-03-2020
Il video, realizzato sette giorni fa, con il quale Chicco Cerea lanciava l'appello alla colletta alimentare per fornire tutto quanto fosse necessario per servire centinaia e centinaia di pasti ogni giorno a medici e pazienti del nuovo ospedale da campo che è in allestimento a Bergamo, il team del Da Vittorio si occuperà di gestirne le mense. La richiesta dello chef non è rimasta inascolatata: sta arrivando di tutto, tanto che ulteriori eventuali donazioni sono state ora sospese, perché non più spazio nell'immediato
«Stanno arrivando montagne di alimenti, una cosa incredibile, pazzesca. In questo momento dobbiamo persino rallentare il ritmo delle donazioni perché anche questa situazione va gestita bene, dobbiamo organizzare tutta la logistica, ed è proprio quello che stiamo pianificando in queste ore... Ma registriamo invii di ogni cosa e da ogni dove: offerte dal Qatar, da Israele, dal Giappone...». È passata una settimana da quando Chicco Cerea e la sua famiglia si erano offerti di realizzare gratuitamente, con il loro team del Gruppo Da Vittorio Vicook, tutti i pasti, dalla prima colazione alla cena, necessari sia per i pazienti che per il personale impiegato nel nuovo ospedale da campo dell’Associazione nazionale alpini in via di realizzazione, all'interno della Fiera di Bergamo, padiglione B, per far fronte alla tremenda emergenza Coronavirus, particolarmente grave nella Bergamasca (leggi anche Appello degli Ambasciatori del Gusto Enrico e Roberto Cerea: aiutateci con una colletta alimentare).
Chicco Cerea aveva spiegato, giorni fa:
«Siamo pronti a dare la nostra piena collaborazione. Con i ragazzi del team ci siamo offerti di poter cucinare per il personale sanitario, i pazienti, gli ausiliari, ma abbiamo bisogno di materie prime. Chiediamo sostegno e solidarietà a tutti coloro che hanno la possibilità di fornirne, dai ristoratori ai titolari di negozi o aziende di generi alimentari o affini: vi prego, aiutateci. Servono frutta, verdura, pane e latticini... Cucineremo per i nostri eroi. Per loro sentiamo la necessità di realizzare con urgenza una colletta alimentare che permetta di avere a disposizione anche scatolame e surgelati da utilizzare nella preparazione dei piatti. Mi hanno già annunciato scorte di baccalà, arancini e salsa di pomodoro dalla Sicilia, ravioli del plin. Tutto verrà stipato in apposite celle, suddiviso per categorie merceologiche e utilizzato con criterio così da evitare deperimenti e, quindi, sprechi. Ci stiamo organizzando per ottimizzare gli sforzi e i sacrifici di tutti. Vi prego, aiutateci. Solo insieme possiamo farcela»
«Medici e pazienti avranno linee diverse. Il concetto di fondo è che non è possibile allestire un self service classico ma dobbiamo organizzare tutta la filiera in modalità monouso. I protocolli di sicurezza sono molto rigidi e dovremo anche gestire le diete particolari destinate agli ammalati»
Tutt'altro che improvvisata è invece l'organizzazione che i Cerea si stanno dando, «è la difficoltà più grande», d'altra parte sono abituati al fine dining del Da Vittorio ma anche ai grandi numeri, tra catering stellari e mense scolastiche e aziendali, da Gucci a Pomellato a Intercos. Un know how unico in Italia, che consente loro di aver le idee chiare sul da farsi: «Medici e pazienti avranno linee diverse. Il concetto di fondo è che non è possibile allestire un self service classico ma dobbiamo organizzare tutta la filiera in modalità monouso, da quando arriva la merce, allo stoccaggio, quindi a lavorazioni, cotture e uscite sul banco. L'operatore prepara il piatto, il medico si siede (da solo, in tavoli da quattro) e mangia, alla fine lui stesso dovrà buttare via le cose, perché il protocollo di sicurezza è molto rigido». Lo stesso vale per le colazioni al mattino: ci sarà la disponibilità di caffè e cappuccino in bicchieri monouso, di brioche imbustate, poi anche marmellata, miele e muesli e quant'altro, ma tutto allestito in sicurezza, «con mascherine e guanti».
Persino più complessa la gestione dei pasti per i pazienti, «ci serviremo di contenitori polibox per mantenere la temperatura dei piatti. E avremo anche menu personalizzati, in base alle esigenze, perché ci hanno già informato come molti malati abbisognino di diete particolari, gluten free eccetera». Non è semplice. Per questo, è roba da Cerea.
Intesa Sanpaolo ha donato 350mila euro all'ospedale da campo di Bergamo per acquistare ventilatori, sistemi radiologici, apparecchi per laboratorio analisi, monitor, aspiratori, produttori di ossigeno e altri materiali necessari all’attività sanitaria. Tale contributo potrà essere incrementato di ulteriori 100mila euro anche grazie all’attivazione, fino al 6 aprile, di una raccolta fondi dedicata a questo specifico progetto e già operativa sul sito www.forfunding.it, la piattaforma di crowdfunding del Gruppo Intesa Sanpaolo aperta a tutti
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
A sinistra: la pizza Scarpetta "Da Vittorio", la pizzeria Authentica all'interno di Pepe in Grani a Caiazzo. A destra: Franco Pepe e Chicco Cerea - Tutte le foto Annalisa Cavaleri
La splendida vista dalla terrazza del Ristorante Zù
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.