Shake & shock

07-04-2025

Firenze da bere: i migliori cocktail bar da provare durante la Florence Cocktail Week

Sono sempre di più i cocktail bar che meritano una visita nel capoluogo toscano, in crescita costante in tema di mixology. Scopriamo i migliori, sono 24 secondo la Guida di Identità Golose alle Pizzerie & Cocktail d'autore

Firenze Capitale, uno dei cocktail più scenografi

Firenze Capitale, uno dei cocktail più scenografici della nuova drink list dell'Atrium Bar di Firenze.

Firenze è in fermento da tanti anni in tema di mixology e, buona parte del merito, va alla Florence Cocktail Week. La manifestazione ideata da Paola Mencarelli è riuscita a portare ad un livello superiore un'intera città. A testimoniare questa crescita, i tanti indirizzi del capoluogo toscano entrati negli ultimi due anni nella nostra Guida di Identità Golose alle Pizzerie & Cocktail Bar d'autore. Ricapitoliamo tutti i locali da non perdere proprio in occasione dell'ottava edizione della Cocktail Week fiorentina (qui le anticipazioni sul programma).

 

701 Rooftop Bar al Gallery Hotel Art
Un cocktail bar (ancora) segreto all'interno di una suite d'hotel. Tra le più interessanti novità della scena bar fiorentina, c'è sicuramente il 701 Rooftop Bar del Gallery Hotel Art della Lungarno Collection. Si tratta di un rooftop bar con vista sulla cupola del Brunelleschi e su Palazzo Vecchio, chiamato proprio come il numero della stanza che lo precedeva. Dietro al bancone troviamo Sacha Mecocci, già bar manager di The Fusion Bar & Restaurant della medesima struttura e maestro di un gran numero di bartender in città. Nella sua terrazza e nei suoi spazi interni, questo Gentlemen's Club propone una miscelazione ricercata, attenta alle tendenze del momento ma fortemente legata alla tradizione dei drink classici. Ampia la scelta dei distillati, dove non mancano le referenze nostrane e le proposte legate all’aperitivo all’italiana come la sezione Bitter Is Better, che offre la possibilità di degustare una selezione di bitter shakerati. Il cocktail da provare è ovviamente il 701 House Punch, twist in chiave toscana sul classico punch inglese. La ricetta in questo caso è composta da Chianti Classico, apricot brandy, cherry brandy, alkermes, orange dry curaçao, succo di mirtillo e succo di limone: una miscela fresca e speziata, dal basso tenore alcolico servita nella maniera tradizionale attraverso l’utilizzo di una punch bowl dedicata.
Giacomo Iacobellis

 

La vista dal bancone del 701 Rooftop Bar di Firenze.

La vista dal bancone del 701 Rooftop Bar di Firenze.

Atrium Bar al Four Seasons Hotel Firenze
Uno dei luoghi più interessanti in città, grazie ad un ambiente caldo ed accogliente: in estate è possibile trasferirsi nel parco e godere di una calma davvero unica. L’Atrium Bar è situato all'interno del Four Seasons, un punto di riferimento per chi cerca un mix perfetto di eleganza, storia e respiro contemporaneo nel cuore di Firenze. Il bar è caratterizzato da arredi classici e una splendida vetrata, che illumina lo spazio con luce naturale. A capo del settore mixology si trova Edoardo Sandri, che si distingue per la sua creatività e per l’uso di ingredienti originali. La drink list si ispira a figure storiche e leggendarie legate alla storia del palazzo, proponendo un viaggio attraverso secoli di cultura fiorentina. Tra le proposte iconiche spicca il Vintage Negroni, Negroni Classico con aggiunta di un liquore all'arancia, fatto riposare per un mese in botti di rovere da 30 litri, servito a -18° su un blocco di ghiaccio e arancia. Come proposta creativa, da segnalare La Locomotiva, ispirato al Mint Julep, preparato con Michter's Bourbon, Siete Misterios Dobaa Yej, lemon curd, mango fermentato, cordiale menta. La dedica è a George Stephenson, colui che perfezionò la locomotiva a vapore. A questa creazione viene dedicato anche un cocktail a base di mezcal, il Fumo del progresso: il mango fermentato e la menta portano freschezza e modernità. Oltre ai cocktail, l’Atrium Bar offre piatti che escono dalla cucina dello chef Paolo Lavezzini durante tutta la giornata.
Leonardo Romanelli

 

Bitter Bar
In una parte del centro storico ancora frequentata da fiorentini, Mehran Lashgari, iraniano di origine, in Italia dal 2011, ha rilevato la gestione del locale da quasi tre anni, ricoprendo direttamente il ruolo di bar manager, dopo averci già lavorato in precedenza con un socio. Un ambiente davvero piacevole, ispirato agli anni Venti, un'atmosfera resa gradevole dalla musica di sottofondo e dalle luci soffuse, che può variare a seconda degli ospiti, con prevalenza di suoni rilassanti. Per entrare bisogna suonare un campanello, per poi venire accolti e scegliere con calma un cocktail, che viene sempre preceduto da un welcome drink. Esiste una lista di sette preparazioni, ma piace molto a Mehran dialogare con i clienti per riuscire a creare anche un prodotto su misura. Il cocktail signature è il Cacao Royal, a base di rum invecchiato 15 anni (Matusalem), liquore al cacao bianco e tintura di cioccolato fondente. Una miscela complessa che racchiude i quattro sapori fondamentali: dolce, aspro, sapido e amaro. Il più particolare ispirato anche dalla terra di origine del titolare è Insolito, un cocktail a base di gin giapponese con 6 botaniche, zafferano persiano e acido dello champagne.
Leonardo Romanelli

 

Caffè Concerto Paszkowski
Caffè Concerto Paszkowski è un vero simbolo dell'eleganza e della tradizione fiorentina dal 1846. Da pochi mesi proprio per celebrare questa sua grande unione con Firenze, il team ha deciso di proporre una cocktail list legata a grandi personaggi che hanno contributo a rendere grande la città. La lista è a cura di Nicolas Di Maria e Davide Nasti, i nuovi bartender, sotto la supervisione del Corporate Bar Manager Luca Manni. Ad accompagnare ogni cocktail, un disegno esclusivo e il nome del personaggio che ha ispirato la creazione, come segno tangibile del legame profondo tra il passato e il presente. Dai versi poetici di Giuseppe Ungaretti (Golden Hills) alla passione sportiva di Gabriel Omar Batistuta (El Número Nueve), dal genio di Margherita Hack (Negroni che Passione) al carisma di Renato Zero (Martini Distratto). E ancora: Gino Bartali (Florentine Biker), Germana Marucelli (Spritz in Toscana), il trio Giorgio Panariello, Carlo Conti e Leonardo Pieraccioni (Apparire ed essere), Francesco Nuti (Caruso) e ovviamente Karol Paszkowski (Karol). La Drink List offre dunque, oltre ai classici, una reinterpretazione innovativa degli stessi attraverso queste 13 evoluzioni.
Norma Judith Pagiotti

 

Il Negroni che passione del Caffè Concerto Paszkowski.

Il Negroni che passione del Caffè Concerto Paszkowski.

Caffè Gilli
Pasticceria storica e cocktail bar, Caffè Gilli in piazza del Risorgimento è il salotto più antico di Firenze dove si servono liquori e aperitivi ininterrottamente dal 1917. Qui, il corporate bar manager Luca Manni si diverte fondendo tradizioni e tecniche di mixology contemporanee. Da provare è il signature drink Fashioned Style, un classico cocktail d’Oltreoceano con aromi di frutta secca, toni citrici e sapori più intensi grazie ad uno sciroppo di cacao e agrumi, liquore a base di amaretto e liquore al caffè. Il tutto completato da una vaporizzazione di mandorla in fase di servizio del cocktail. Creativo, buono, dalle radici classiche è il Negroni del Centenario, drink nato 100 anni dopo l’ardita e curiosa scelta del conte Negroni, di aggiungere del gin e rafforzare così il suo Americano. Questo cocktail si eleva in bicchiere, essendo preparato con prodotti di qualità, ovvero Premium London Dry Gin, premium Vermouth e bitter Campari. La novità? Accanto al Negroni liquido, Caffè Gilli aggiunge anche un Negroni solido, sotto forma di gelatina.
Francesca Feresin

 

Dolceamaro Bar al 25 Hours Hotel
Situato a pochi passi dalla stazione di Santa Maria Novella di Firenze, il Companion Dolceamaro Bar fonde l'italianità allo stile cosmopolita internazionale. Come già racconta il nome del locale, l'obiettivo è dare in ogni bevuta la giusta armonia tra amarezza e dolcezza. Alessio Favini, in arte Ice, è il bar manager che porta avanti insieme a tutto il team un lavoro di ricerca per creare prodotti stagionali, legati alla tradizione fiorentina e nazionale. Il tutto viene pensato utilizzando pochi ingredienti, ognuno dei quali diventa però protagonista all’interno del rispettivo cocktail. L'iconico Negroni resta uno dei pilastri indiscussi del lavoro di Alessio all'interno del Companion, ma non mancano interessanti proposte che si muovono su altri livelli di gusto. Il Twenty Six Hours Martini è uno dei cocktail più interessanti e identitari del locale. Un twist di un Porn Star Martini, dove si è giocato tra il nome di quest’ultimo e quello dell'hotel che ospita il Companion Dolceamaro Bar, ovvero il 25hours Hotel piazza San Paolino; un drink fresco, facile da bere, adatto a tutte le stagioni e ai clienti di ogni età.
Norma Judith Pagiotti

 

DrinX de Il Gusto di XINGE
Il Gusto di XINGE è un laboratorio di idee in continuo fermento, una passerella dove drink e piatti sfilano fieri come modelli sotto la direzione artistica della chef proprietaria Xin Ge. La giovane imprenditrice cinese ha conquistato Firenze nel giro di pochissimo tempo grazie alla sua forte identità creativa, che inserisce il mondo F&B all'interno di quello della moda e viceversa. Non solo cucina, anche miscelazione. Accanto al ristorante fine dining, è sbocciato progressivamente il bancone di DrinX, cocktail bar dallo spirito orientale guidato dal bar manager Donato Lemme, ex head bartender di Caffè Gilli che ha fatto il suo debutto ufficiale proprio in occasione del Capodanno Cinese. A lui è andato il non facile compito di creare una serie di drink in grado di tenere testa a bao vari, anatra alla pechinese e pollo shibari, accompagnandoli e all'occorrenza contrastandoli con bilanciamenti complessi. La drink list si chiama Il Sogno della Camera Rossa, è ispirata all'omonimo romanzo cinese e rappresenta un viaggio nella Cina del XVIII secolo. Tre i signature più interessanti, a partire dal twist sul Negroni (siamo pur sempre a Firenze): lo Scarlett Pearl, un Negroni... al lychee. Completano il podio il Kingdom of illusion (twist sul Bloody Mary) e il Nu wa (twist sul Rob Roy).
Giacomo Iacobellis

 

Empireo del Plaza Hotel Lucchesi
Un nome che già esprime un concetto, quello di trovarsi nel cuore di Firenze da una posizione privilegiata, grazie al riferimento dantesco nel nome, con una vista che spazia a 360° sulla città e le colline d’intorno: l’Empireo Rooftop & Pool Bar è situato all’ultimo piano del Plaza Hotel Lucchesi, su una terrazza, con tanto di piscina aperta da aprile a settembre. Il successo del posto è stato tale che il nome è stato adottato anche per il bar situato al pian terreno, subito accanto alla reception dell’albergo, diventato Empireo American Bar. Il bar manager è Enrico Cascella, una figura oramai storica del locale, che vede al suo fianco come bartender Daria Giustini con la supervisione del F&B manager Tommaso Sarti. Le proposte dei cocktail sono oltremodo creative, piacciono le commistioni con prodotti alimentari, pur riservando ai classici un ruolo fondamentale, fornendo anche la descrizione di alcuni aneddoti relativi alla loro storia, con un ruolo fondamentale per Martini e Negroni, dei quali sono proposte versioni diverse. Ampia la scelta di distillati, in special modo whiskies e piacevoli anche gli stuzzichini ad accompagnare le bevande, mai banali.
Leonardo Romanelli

 

 Una vista che spazia a 360° sulla città e le colline d’intorno: l’Empireo Rooftop & Pool Bar è situato all’ultimo piano del Plaza Hotel Lucchesi.

 Una vista che spazia a 360° sulla città e le colline d’intorno: l’Empireo Rooftop & Pool Bar è situato all’ultimo piano del Plaza Hotel Lucchesi.

Eye Cocktail Bar del Salotto Portinari
Anche l'occhio vuole la sua parte, non potrebbe essere altrimenti in un locale che si chiama Eye Cocktail Bar. Siamo all'interno di Salotto Portinari, storica casa della Beatrice dantesca, nell'arteria pulsante di Firenze. Proprio qui, accanto al ristorante stellato Atto di Vito Mollica, il cocktail bar guidato dal Restaurant Manager Denis Giuliani e dall'head bartender Matteo Sanago offre un'esperienza incentrata sull'italianità più classica, ma con qualche profumato tocco d'Oriente. Tutto non può che partire dalla vista: è impossibile non fermarsi ad ammirare il bancone al centro di questa piccola ma accogliente gemma dedita a una miscelazione di personalità, raffinata ed elegante. Matteo, insieme alla sua prode compagna di alchimie Candela Ferros, rende onore alla sacra tradizione dell’aperitivo italiano, twistata con maestria per omaggiare le più riconosciute piazze del bar nostrano. Ne è un chiaro esempio il suo Americano Perfetto, anche se il signature intramontabile resta il Direttore è lei?. Molto gradito, in particolare, il tradizionale shottino finale - servito direttamente in tazzina - per congedarsi dagli ospiti con un caloroso goodbye: il mini drink all'interno cambia di giorno in giorno, dando spazio al bel lavoro sulle fermentazioni del locale.
Giacomo Iacobellis

 

Giacosa
Un viaggio nel cuore della storia della mixology essendo nato qui il cocktail Negroni, grazie all'incontro tra il barman Fosco Scarselli e il Conte Cammillo Negroni. Questo connubio ha dato vita a una delle miscele più iconiche e amate al mondo, un simbolo di eleganza e tradizione, e qui il ricordo viene mantenuto vivo grazie alla creazione di nuove interpretazioni e varianti contemporanee, attraverso un attento studio della materia prima, delle tendenze e delle tecniche. È stata una bella scommessa quella fatta dalla famiglia Valenza quando ha riaperto i battenti, visto che il locale ha avuto una vita travagliata, con molte chiusure e ripartenze. L'avvento di Luca Manni come manager del gruppo ha dato una bella spinta nel creare quell'atmosfera che sembrava perduta, in una veste però contemporanea. Tra i cocktail più interessanti da ricordare occorre citare il Negroni Oldfashioned con Negroni aromas distillate, Sherry fino, Bitter orange, Sugar. Il Cognac è stato ridistillato con le note aromatiche principali del Negroni: camomilla, assenzio e ginepro, che si trovano rispettivamente nel vermouth, nel Campari e nel gin, aggiungendo poi l'elemento distintivo della foglia di fico, che dà più carattere al drink. Ottimo anche il Purple Rain, preparato con olio di Cocco Glendalough, Amaro Lucano, brodo di arancia e carota viola, latte affumicato, un ottimo mix tra elementi orientali e tradizione italiana.
Leonardo Romanelli

 

Gucci Giardino
Si sa, la cosa più difficile quando si raggiungono standard elevati è, come sempre, mantenerli. Non sembra però una difficoltà che interessa il Gucci Giardino di Firenze, locale che ormai anno dopo anno propone un livello di mixology sempre all'altezza e in crescita costante. A fare la differenza il team collaudato formato dalla bar manager Martina Bonci e il bartender Giovanni Garofano, i quali ormai hanno l'esperienza e la professionalità per proporre cocktail list adeguate alla location e a un pubblico vario alla ricerca di un'esperienza da ricordare. Il Memoire di Negroni resta ancora oggi il cocktail numero uno da provare per chi passa per la prima volta nel Giardino della maison di moda fiorentina. Una variante deliziosa del classico cocktail Negroni, in un drink dal colore viola intenso, la cui complessità si svela un sorso dopo l'altro. Sempre una garanzia anche il menu da abbinare ai drink, con piatti accuratamente selezionati per far rendere al meglio la proposta di mixology. La location poi è la ciliegina, nella bella stagione la possibillità di apprezzare la veranda che affaccia in piazza della Signoria, nei periodi più freddi invece, il bancone sempre curato e gli arredi interni accompagnano una delle bevute migliori d'Italia.
Norma Judith Pagiotti

 

L'iconico Memoire di Negroni di Martina Bonci. Uno dei signature disponibili da Gucci Giardino.

L'iconico Memoire di Negroni di Martina Bonci. Uno dei signature disponibili da Gucci Giardino.

La Ménagère
Uno dei locali più belli di Firenze. La Ménagère 1896, rinnovata dall'architetto Claudio Nardi dopo la prima versione firmata dallo studio q-bic, è uno spazio multifunzionale, elegante e suggestivo a due passi da piazza San Lorenzo. La sua ricca offerta gastronomica comprende caffetteria, bistrot, ristorante e ovviamente cocktail bar, gestito dai bartender Denis Paonessa e Italo Domenico Mercurio, profili giovani ma nomi ormai arcinoti in città. Proprio come gli ambienti del locale, la drink list propone signature evocativi come Pistacchio & Menta (tequila Patrón Silver, tahin di pistacchio, tè matcha, menta e cioccolato di soia) e Sesamo & Verbena (Ginarte, vermouth dry, marsala, fino sherry, verbena e olio di sesamo), senza dimenticare l'intramontabile Bassano Punch. La selezione di distillati presente in bottigliera è ampia e soddisfa i palati più esigenti, andando ad abbinarsi a un altrettanto valido menu food sia al tavolo sia al bancone. La chicca finale: La Ménagère 1896 nasconde tre bar in uno, visto che oltre alla sala dinanzi al bancone ci sono una terrazza esterna e una sorta di Gentlemen’s Club sotterraneo, dove sorseggiare whisky e fumare sigari.
Giacomo Iacobellis

 

Locale
Un palazzo storico del Cinquecento, sorto sul precedente edificio del 1200, tornato a vivere grazie a un progetto coraggioso e più che ambizioso, nel centro della Firenze contemporanea. Locale è un concept articolato di cocktail bar e fine dining restaurant pensato per offrire agli ospiti un'esperienza immersiva, a cavallo tra l'esotico e l'esoterico. Fabio Fanni e Alessandro Mengoni sono le menti e il volto del cocktail bar, premiato come 34esimo migliore al mondo e oggi vero e proprio destination place per turisti e curiosi. La miscelazione si avvale di tecniche moderne, sfruttando un laboratorio che sposa il principio della stagionalità e del prodotto locale (tutto il progetto attinge da proprie coltivazioni di frutta e verdura nonché piccoli produttori locali). Il risultato è un menu sempre in evoluzione, dove uno stesso drink può vivere più momenti dell'anno a seconda del frutto o del vegetale cui è dedicato. Un approccio insolito e divertente, che lavora sulla tecnica e sull'estetica proiettando il cliente in un contrasto diretto tra lo stile barocco degli interni e il minimalismo estetico della bevuta.
Chiara Buzzi

 

Uno dei cocktail bar più scenografici del capoluogo toscano: Locale.

Uno dei cocktail bar più scenografici del capoluogo toscano: Locale.

Love Craft
Il primo cocktail bar fiorentino dedicato al whisky trae il suo nome e la sua atmosfera un po’ mistica dai romanzi del celebre romanziere horror americano. La missione dei tre soci Manuel Petretto, Laura Colistra e Daniele Battini, insieme alla ormai storica bartender Margherita Cioni, è stata fin da subito quella di creare cultura intorno a un distillato da specialisti e cultori, mostrandone invece la sorprendente versatilità sia in purezza sia in miscelazione. La cocktail list si concentra quindi proprio sul mondo del whisky, di cui Love Craft vanta un’invidiabile selezione internazionale, omaggiando i grandi classici come nel caso dell'iconico Great Old Fashioned o dell'altrettanto riconosciuto Dark Matter, libera reinterpretazione dell'Espresso Martini, senza dimenticare l'Unnameable, un drink in stile Boulevardier con bourbon, liquore al chinotto, vino bianco dry, Campari e bitter al rabarbaro. Con un clima informale e uno spirito rock, il progetto di Love Craft è diventato così non solo il punto di ritrovo per gli appassionati di whisky, ma anche un luogo dove ritrovarsi tra amici trascorrendo una serata come ai vecchi tempi tra chiacchiere, risate e buona musica. Questo, mentre si sorseggiano distillati di qualità, drink strutturati e anche birre artigianali, proiettati indietro nel tempo a cavallo tra gli anni ’20 e ’40 di H.P. Lovecraft.
Giacomo Iacobellis

 

Mad Souls & Spirits
Il MAD apre la notte di Halloween del 2016. Data tutt’altro che casuale per un locale che gioca con uno slogan efficace che lo contraddistingue: è fatto per anime folli e spiriti, quasi una dichiarazione di intenti da parte di Neri Fantechi, il titolare. Le anime folli sono i clienti e gli spiriti sono quelli che si trovano dietro il bancone, con una selezione di distillati mai banale ed in continua evoluzione, che rappresenta il cuore pulsante del locale. L'arredamento è di legno, rame e mattoni, creando un ambiente accogliente e autentico. I cocktail sono pensati e studiati con pochi effetti speciali, pensando più al contenuto che lasci il segno rispetto alla forma. Da segnalare il Mad Paloma, Mad Spirits con fragola, Habanero e Lime con bitter, nettare d'agave, limone e soda al pompelmo. Un twist audace sul classico Paloma: questa versione presenta una complessità fruttata e leggermente piccante, bilanciata dall’amarezza del bitter e dalla dolcezza naturale del nettare d’agave. Il limone aggiunge una punta di freschezza agrumata, mentre la soda al pompelmo completa il drink con una nota frizzante e rinfrescante. I MAD spirits sono una linea di liquori low sugar che esaltano il gusto fruttato e la versatilità Prodotti con pochi ingredienti, sola frutta fresca e spezie, risultano molto originali e versatili in miscelazione nati da un’idea di Neri Fantechi.
Leonardo Romanelli

 

Manifattura
Davide Campagnolo, il titolare del locale, gestisce da anni un pub in centro città e ha convinto alcuni amici, diventati poi soci, a seguirlo in quello che all'inizio sembrava un progetto folle: creare un locale dall'ambiente accogliente, che avesse la prerogativa di servire esclusivamente cocktail elaborando prodotti Italiani. Quasi una risposta nostrana a alla moda imperante degli Speakeasy, celebrando così l'enorme patrimonio italiano di liquori e distillati che avrebbe rischiato di scomparire. Una piccola provocazione, che ha fatto scuola e ha fatto rinascere la voglia di riscoprire la liquoristica italiana da parte di altri imprenditori. Non a caso, il primo nome era stato Manifattura Firenze - Archeologia del Gusto, un viaggio alle origini del bere italiano in pratica. I cocktail sono ispirati a cantanti e gruppi musicali italiani come il Ti voglio con gin Gil torbato, Campari bitter, estratto di peperone acidificato, acqua di miele, soluzione salina dedicato ad Ornella Vanoni, o Tu Grillo parlante con Brandy mix, menta glaciale Tassoni, cioccolato bianco, yogurt, eucalipto, pepe rosa, succo di lime che celebra Edoardo Bennato. L'ambiente richiama gli anni Cinquanta, si respira una bella atmosfera mentre dietro il bancone opera Francesco De Rosa.
Leonardo Romanelli

 

Milton Bar al Tivoli Palazzo Gaddi
Il Milton Bar al Tivoli Palazzo Gaddi è una delle novità più recenti di Firenze. Un cocktail bar che prende il nome da uno degli ospiti del passato più illustri, il poeta John Milton che qui ebbe l’ispirazione, durante il suo soggiorno nel 1638, per scrivere il suo capolavoro: Il Paradiso Perduto. Caldo e accogliente, il Milton Bar è di una bellezza ricercata e si ritagliato il suo spazio all'interno di un palazzo raffinato. Con una formula bistrot aperta tutto il giorno, negli spazi della lobby troviamo un lungo bancone dirimpetto a un grande camino, marmi colorati e stoffe impreziosiscono una biblioteca che accompagna cocktail, snack, piatti di carattere internazionale e grandi classici d’albergo dal light lunch alla cena. Delle Rose (tequila, agave, lime, soda al pompelmo) è il cocktail da provare attorniati da tanta bellezza.
Norma Judith Pagiotti

 

Il bancone del Move On

Il bancone del Move On

Move On
Il cocktail bar e ristorante è suddiviso su due piani e permette al visitatore di immergersi completamente, a suo piacimento, in un ambiente unico. Salendo al primo piano si trova una vastissima selezione di dischi in vinile per tutti i gusti, sia da acquistare che da ascoltare nel locale, oltre a libri a tema musicale e accessori hi-fi sofisticati. Il bar si distingue per la selezione interessante di birre e la sua mixology, con cocktail preparati con grande maestria e creatività. Il team dei bartender, guidato da Luca Manni, il bar manager del gruppo Valenza, proprietario del locale, studia ogni drink nei minimi dettagli, utilizzando ingredienti di alta qualità e tecniche avanzate, con anche un Q code che suggerisce la musica da ascoltare durante la consumazione. Il tutto incorniciato da una vista mozzafiato sul Duomo di Firenze, potendo anche consumare piatti semplici e gustosi. Tra i cocktail da segnalare il Get A Move On è preparato con red vermouth, Campari, rye whiskey, citric and malic acid solution. Nasce dall’idea di realizzare un twist sull’iconico Boulevardier. La sua particolarità che lo contraddistingue è il mix di acidi e attraverso la tecnica del throwing, dando vita a un cocktail dal profilo estremamente versatile dai sentori freschissimi come una canzone sempre in tendenza.
Leonardo Romanelli

 

Next Door Guné
Nicola Langone è il titolare di Guné, ristorante dove propone una cucina ispirata alla sua provenieneza, ovvero la Lucania con una bella fusione legata alla tradizione toscana, grazie allo chef Mirko Margheri. Fin da subito, ha deciso di giocare molto negli abbinamenti con i cocktail, proponendo un pairing nei menu degustazione. Da questa esperienza è nata l'apertura di Next Door, un bistrot aperto appunto accanto al ristorante, per esaltatare questa formula, grazie a Matilde Martelli, la bartender che ha elaborato una lista varia e intrigante. Qui si può sostare per passare la serata e mangiare qualcosa, oppure scegliere il posto per aperitivo o prolungare il dopocena. Tra i cocktail più rappresentativi occorre citare il signature Stella di Mare preparato con gin lime e un cordiale di salicornia, limone e alga spirulina che gli dona un colore blu acceso, abbinandosi ai toni del locale, il tutto accompagnato da un cioccolato bianco per bilanciare la dolcezza. Da citare anche La prima cosa bella, preparato con Altos tequila infusa ai friggitelli, sciroppo di agave, lime, sale rosa dell'Himalaya.
Leonardo Romanelli

 

Picteau Bistrot & Bar
Una vista incantevole sull’Arno, fonte di ispirazione negli anni per innumerevoli artisti italiani e stranieri. L'esperienza Picteau Cocktail Bistrot & Bar parte proprio da qui, da un raffinato salotto che offre un panorama spettacolare sul Ponte Vecchio. Intitolato a Picasso e Cocteau, il cocktail bar dell'Hotel Lungarno celebra l'arte in tutte le sue forme, compresa ovviamente quella dietro al bancone. Con pochi tavoli e prenotazione obbligatoria, l’esperienza diventa ancora più esclusiva, permettendo di ammirare la città da una prospettiva simile a quella di una barca che solca le acque del fiume, mentre si assaporano i piatti dell’Executive Chef Claudio Mengoni e i cocktail del premiato duo Marco Colonnelli e Vincenzo Civita. Oltre a un Martini cocktail che molti considerano il migliore della città, la loro proposta spazia dalla rivisitazione dei grandi classici con un tocco di creatività, come i Negroni a base di bourbon e mezcal, a cocktail d’autore come il Vieux Carré. Particolarmente affascinante è la sezione di vintage cocktail, con bottiglie d’annata che raccontano una storia di prestigio e qualità. Non mancano infine i signature cocktail, ispirati agli artisti le cui splendide opere decorano le pareti del bar, a partire dai maestri Picasso e Cocteau: su tutti, citiamo il Conte di Picche e il Boulevardier affumicato.
Giacomo Iacobellis

 

Rasputin
Il Rasputin è il primo vero secret bar aperto a Firenze nel 2016, situato nel quartiere di Santo Spirito a Firenze. L’accesso al locale è volutamente discreto: una porta anonima, segnalata solo da una luce blu, introduce gli ospiti in un ambiente sotterraneo dal fascino vintage, illuminato con luci soffuse e ambientato a fine del XIX secolo, in puro Stile Vittoriano. La scelta del locale avviene per la quiete e la privacy che è possibile trovare al suo interno, per l’eccellenza degli ingredienti e per la creatività nella preparazione dei cocktail stagionali, oltre che per la scelta di oltre 500 whisky provenienti da tutto il mondo. Merito di Daniele Cancellara, grande appassionato e conoscitore di distillati, auotre anche di libri sull'argomento. Tutti i cocktail dell'attuale lista hanno nomi di pittori espressionisti. Da segnalare il Munch composto da Nikka Taketsuru Pure Malt, yuzu, zenzero, sesamo nero, sakura e matcha, che unisce la grande scuola del whisky con la tradizione giapponese. Tra le varie particolarità occorre citare R x Winestillery, forse il più piccolo Martini Bar del mondo, con appena due posti a sedere. In questo spazio esclusivo vengono proposti una selezione di Martini, realizzati con distillati artigianali forniti da Winestillery. Per visitare il Rasputin, è consigliata la prenotazione tramite il sito ufficiale ed è vietato l’uso di telefoni cellulari e di fotografie con flash.
Leonardo Romanelli

 

Negroni Experience celebrando il cocktail per eccellenza di Firenze da Rivoire.

Negroni Experience celebrando il cocktail per eccellenza di Firenze da Rivoire.

Rivoire Cocktail Bar
Molto più di una semplice cioccolateria. Rivoire, storico caffè in Piazza della Signoria che nel 2021 si è rinnovato a 360°, è sì nato come bottega del cioccolato grazie a un’intuizione di Enrico Rivoire, maître chocolatier della Real Casa di Savoia ai tempi di Firenze Capitale, ma grazie al nuovo proprietario Carmine Rotondaro ha deciso di andare ben oltre, rispettando le sue radici e allargando al contempo i suoi orizzonti per abbracciare una più completa pasticceria di produzione propria, ottimi piatti della gastronomia nostrana, un’ampia gamma di vini/birre e un’accurata selezione di drink. A coordinare shaker e strainer è la storica head bartender Elisa Randi, gentile anfitriona che nel corso degli anni ha formato uno svariato numero di professionisti della scuola fiorentina, tra i quali Lorenzo Giorgi e Barbara Balanesi, suoi allievi e attualmente i bartender di Rivoire che si dilettano fra grandi classici e signature più innovativi, mentre lei si sposta tra i locali di Firenze e Milano. Come non provare la loro Negroni Experience celebrando il cocktail per eccellenza di Firenze con varie interpretazioni fuori dai binari? L’ennesimo esempio di come la nuova filosofia di Rivoire voglia andare a conciliare in armonia passato, presente e futuro davvero da tutti i punti di vista. In alternativa, un signature molto apprezzato è il Flora base Chartreuse verde.
Giacomo Iacobellis

 

Santa Cocktail Club
Si affaccia su una delle più belle piazze di Firenze, piazza Santa Maria Novella, Santa Cocktail Club. Un progetto nato nel difficile 2020 all’interno dell’hotel Santa Maria Novella (e che al momento è presente anche a Villa Cora e all’Hotel L’Orologio di Roma e Venezia) molto aperto all’esterno grazie alla maestria espressa nei cocktail ideati da Simone Covan e dal suo team. Non solo ricercati negli ingredienti e nelle lavorazioni, spesso complesse e audaci, ma capaci di raccontare l'eccezionale storia artistica della città. La drink list attuale percorre le tre cantiche della Divina Commedia: dopo l’Inferno siamo al Purgatorio con otto signature cocktail che attraversano le cornici della montagna dantesca. Da settembre arriverà il Paradiso: la meno avvincente, ma che potrebbe rivelare soprese estatiche. Davvero ampia la scelta degli abbinamenti food che vanno dalle pizze alle crudité, dai primi ai finger food. Splendida la vista dal dehors, ma anche gli interni vi accoglieranno con un ambiente raffinato e caldo. La presenza dell’hotellerie si esprime soprattutto nel servizio attento: qui forma e sostanza non entrano mai in contraddizione.
Anna Muzio

 

Saporium Lounge
Saporium Lounge è situato accanto al ristorante Saporium: luogo elegante e accogliente, perfetto per chi cerca una combinazione di cocktail d’autore e cucina preparata con ingredienti locali rivista in chiave contemporanea. Entrambi i luoghi fanno parte del gruppo al quale appartiene Borgo Santo Pietro, il resort in provincia di Siena, famoso per la sostenibilità, la biodiversità e l’agricoltura rigenerativa. Il design del locale mescola in maniera equilibrata elementi moderni con dettagli classici, ricordando lo stile italiano degli anni Cinquanta. Il risultato è uno spazio raffinato, ideale per trascorrere una serata rilassante. La guida del bar è affidata a Nicola Spiaggiari, bar manager che ha elaborato una carta cocktail in continuo cambiamento, che riflette la filosofia de "la stagione che non c'è" quindi utilizzando quello che è disponibile dagli orti e dalle serre di Borgo Santo Pietro. L'atmosfera è a metà tra salotto di casa e tapas bar, La stessa cucina che si occupa del gourmet, con lo chef Ariel Hagen gestisce anche tutta la parte delle tapas . Tra i cocktail da segnalare lo Zucca, con base Fusetti Cacao, chutney di zucca salata, mora acida, polvere piccante di peperoncini Cayenna sotto sale.
Leonardo Romanelli


Shake & shock

ll mondo dei cocktail e dei bartender raccontati da Identità Golose.

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