"Io ho visto cose che voi umani non potreste immaginare". No, non siamo in Blade Runner ma tra i sentieri del Parco Nazionale del Pollino, eppure il sentimento di meraviglia provato è lo stesso. In questa Calabria poco patinata in cui cultura, fatica, aria pura e bellezza ruvida sono un tutt’uno, il 12 e 13 luglio è andato in scena il Pollino Cocktail Camp: più di un evento, un esperimento di botanica liquida e avventura condivisa, un campo base per chi ama la mixology ma anche i sentieri polverosi e i racconti davanti al fuoco.
Tutto parte dalla Catasta a Campotenese di Morano Calabro, provincia di Cosenza: un hub culturale avveniristico (che sembra) collocato sotto un colossale mucchio di legna. In questo luogo unico, per il secondo anno consecutivo si son dati appuntamento venti grandi bartender da tutta Italia. Sono scesi (o meglio saliti, data la location) al Sud non solo per shakerare, ma per incontrare la montagna. Una montagna viva, fatta di escursioni a passo lento, foraging tra le erbe officinali, trekking, laboratori e spirito di comunità.
Il pubblico, al pari dei mixologist, ha apprezzato le tante sfumature e caratteristiche gustative delle erbe autoctone che hanno arricchito i drink; ha camminato tra i boschi; ha cantato (o ascoltato, se stonati come il sottoscritto) attorno al fuoco; ha assaporato piatti tipici; e, più in generale, s’è goduto l’atmosfera.
Non si è trattato dunque “solo” di degustazioni e live show: il Pollino Cocktail Camp è partecipazione. È la montagna, è la Calabria. Potremmo addirittura dire che è l’intero Sud, che si fa aroma, spirito e gusto. Il tutto per la felicità dei cultori del settore, dei viandanti, dei ciclisti, dei motociclisti ritrovatisi alla Catasta, divenuta un bivacco metaforico ai confini del mondo, quindi una cerniera fra i mondi.

Dal foraging, alle lavorazioni...

Pollino Cocktail Camp 2025
Pollino Cocktail Camp, format creato da
Catasta (hub turistico del Pollino e bike point della
Ciclovia dei Parchi. Registi dell'evento e soci fondatori della struttura sono
Manuela Laiacona, Giovanni Gagliardi, Donato Sabatella e
Sergio Senatore) con l'obiettivo di promuovere e valorizzare la biodiversità officinale e aromatica dell’area protetta più grande d’Italia, è stato organizzato in collaborazione con il
Conservatorio Etnobotanica di Castelluccio Superiore.

Umberto Oliva, art director del Pollino Cocktail Camp 2025
Protagonisti, nonché promotori del patrimonio botanico, sono stati
Umberto Oliva, art director di questo
PCC 25;
Giuliana Giancano del
Pout Pourri a Torino;
Julian Biondi,
Fermenthinks & Seeds di Firenze;
Benjamin Cavagna del
1930 a Milano;
Ivan Filippelli di
The Spirits a Milano;
Dario Minacori di
La rotta di Ulisse a Messina;
Antonio De Cristofaro di
Brezza a Soverato;
Nino Rossi e
Damiano Martino di
Aspro Cocktail Bar a Santa Cristina d’Aspromonte;
Peke Bochicchio di
Barmacia soluzioni spiritose a Potenza;
Francesco Vocaturo del
Blacksheed di Cosenza;
Carlo Miraglia di
Pollino Divino a Rotonda;
Paolo Settino del
SoleLuna di Castrovillari;
Vittoria Artesi del
Salimora a San Nicolò di Ricadi;
Leone Sannicola del
Musical Club di Saracena;
Domenico Tripaldi bartender di
Caffo;
Roberto Gulino de
La Bodega di Cosenza;
Fedele Aita del
MyCoffee a Morano Calabro;
Enrico Calzuola dell’
Experience cafè a Rocca Imperiale.

Pollino Cocktail Camp 2025
I produttori di liquori del territorio presenti:
Caffo, Emporia Gin, Ferrochina del Moro, Galtieri Liquori, Ginnastic, Ginsud & Amarsud, Il Pellicano Vermouth de
L’Arciglione, Me Fusion Gin,
Mzero Sea Amaro, Passaro Liquori, Qual’Italy e
Vecchio Magazzino Doganale. Hanno condotto il foraging il direttore del
Conservatorio Etnobotanica Carmine Lupia e il responsabile della didattica,
Giovanni Canora.