Shake & shock

06-07-2025

Racconto di Marco Arduino, ovvero: alchimie liquide senza confini

Diplomato all'istituto d'arte, il patron e barman del Mayday Club di Firenze punta tutto sull'alchimia tra ingredienti: associazioni non convenzionali, sperimentazione, ma soprattutto una trasformazione costante della materia

Una delle creazioni di Marco Arduino al Mayday Clu

Una delle creazioni di Marco Arduino al Mayday Club, cocktail bar a Firenze

Nel cuore pulsante di Firenze, dove l'eco della storia dell'arte si mescola al vibrante ritmo della vita notturna, c’è un locale che non è semplicemente cocktail bar, ma un vero e proprio laboratorio di sapori: il Mayday Club. Al timone di questa fucina di creatività troviamo Marco Arduino, patron con un background tanto eclettico quanto affascinante, capace di trasformare ogni drink in un'esperienza sensoriale unica.

Diplomato maestro all'Istituto d'Arte di Firenze, un pedigree che traspare nella cura estetica e nell'attenzione al dettaglio che permea ogni aspetto del Mayday, Arduino non si è fermato ai canoni tradizionali. La sua curiosità insaziabile e una passione che affonda le radici in discipline apparentemente distanti tra loro, lo hanno condotto a un percorso inaspettato: l'alchimia. Non la ricerca della pietra filosofale, certo, ma un'indagine profonda sulle trasformazioni della materia, un interesse che lo ha portato a incrociare i sentieri della profumistica, dell'enologia, della botanica e della farmacia.

Questa insolita combinazione di saperi ha forgiato in Arduino un approccio del tutto originale all'arte della miscelazione. Come un vero alchimista moderno, egli esplora le infinite possibilità offerte dagli ingredienti, studiandone le proprietà organolettiche, le affinità nascoste e le reazioni inaspettate. Il suo obiettivo non è semplicemente creare un drink piacevole, ma orchestrare sinfonie di sapori che sorprendano e delizino il palato, spingendo i confini delle convenzioni. Il primo progetto al quale dedica il suo sapere incrocia il mondo del vino, da lui definito Don Capretti: lo lascia maturare per 45 giorni alla temperatura controllata di 18°C per estinguere la parte zuccherina; quindi, una volta affinata la tecnica inizia a sperimentare anche con il parmigiano reggiano, il fungo porcino, il lardo di colonnata e il sigaro toscano.

Al Mayday, dimenticatevi i classici intramontabili (che pure vengono eseguiti con maestria). Qui, la vera protagonista è la sperimentazione, la ricerca di associazioni non convenzionali che rivelino nuove prospettive sensoriali. Un distillato pregiato si sposa con un'essenza botanica rara, un vino aromatico danza con un estratto di frutta inatteso, una spezia esotica esalta le note nascoste di un bitter artigianale. Ogni creazione di Marco Arduino è il frutto di una meticolosa ricerca, di prove e riprove, di un desiderio costante di stupire e di offrire un'esperienza che vada oltre il semplice bere.

Degustare i cocktail di Marco significa varcare la soglia di un mondo dove l'arte incontra la scienza, dove la tradizione si fonde con l'innovazione. L'atmosfera curata, l'attenzione al cliente e, soprattutto, la sua genialità creativa rendono questo locale un punto di riferimento per chi a Firenze è alla ricerca di qualcosa di più di un semplice cocktail. È un viaggio sensoriale, un'esplorazione di sapori inattesi guidata da un maestro che ha saputo trasformare la sua passione in un'arte unica e inimitabile. Marco Arduino continua ad affinare la sua arte, spingendosi sempre oltre, con la consapevolezza che il mondo della miscelazione è un universo in continua evoluzione, pronto a svelare nuove, sorprendenti alchimie. E Firenze, grazie al suo Mayday, oggi è un po' più ricca di magia.


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ll mondo dei cocktail e dei bartender raccontati da Identità Golose.

Stefano Nico

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Stefano Nico

sambenedettese classe 1975, si occupa di Business Strategy, è curioso per vocazione. Ama definirsi “esploratore delle eccellenze e del buon vino” poiché la sua grande passione è la continua ricerca del buono

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