Non è solo un cambio di scena. È un cambio di paradigma. Patrick Pistolesi lascia il cuore pulsante di Roma per salire sul rooftop del Principe Forte dei Marmi. Qui nasce Sky Kong, una nuova idea di cocktail bar: meno show, più sostanza. Meno formula, più visione. Non è semplicemente un pop-up estivo, ma una dichiarazione d’intenti: portare l’alta miscelazione, quella vera, pensata, strutturata, in uno dei luoghi simbolo del lifestyle mediterraneo, Forte dei Marmi, e farlo con il piglio audace di chi ha già riscritto le regole del bere bene a livello internazionale.

La terrazza del Principe Forte dei Marmi, con una vista veramente unica sulle Alpi Apuane
Dietro al progetto ci sono due visioni che raramente si incontrano ma, quando lo fanno, generano qualcosa di più della somma delle parti: da una parte
Drink Kong, il cocktail bar romano che ha conquistato il mondo (oggi 33° nei
50 Best Bars globali), e dall’altra
Principe Forte dei Marmi, indirizzo culto dell’ospitalità versiliese, dove il lusso si traduce in essenzialità, precisione, qualità sartoriale. Il risultato è
Sky Kong, esperimento liquido che ha preso forma giovedì 29 maggio e proseguirà fino al 15 settembre sul rooftop dell’hotel, il
67 Sky Lounge. Ma attenzione: qui non si parla di semplice “cocktail bar in terrazza”. È un luogo che cambia pelle e si fa palcoscenico. Di uno stile, di un pensiero, di una narrazione che parte dal bicchiere e si apre al paesaggio. A guidare l’operazione è
Pistolesi, figura chiave della nuova mixology europea: carismatico, metodico, sempre avanti di due movimenti rispetto alla tendenza. Per lui, portare
Drink Kong a Forte non significa replicare un format di successo, ma riscriverlo da capo. «Qui abbiamo una terrazza che guarda il mare, ma anche le montagne. La bellezza è ovunque: abbiamo voluto che anche il contenuto del bicchiere fosse all’altezza».

Una delle sale del locale romano di Patrick Pistolesi, Drink Kong
Il menu di
Sky Kong è stato pensato come una collezione stagionale: ingredienti mediterranei, fermentazioni calibrate, texture sorprendenti e un’estetica essenziale, come nel
DNA Kong. Nessuna ostentazione, nessun virtuosismo gratuito: ogni drink è una micro-storia. Locale nelle materie prime, globale nelle suggestioni. E poi c’è l’altro grande protagonista silenzioso:
Valentino Cassanelli, chef del ristorante
Lux Lucis, stella Michelin consolidata da tempo. Se
Sky Kong è il nuovo linguaggio della miscelazione,
Cassanelli ne è il contrappunto culinario. I due non lavorano “insieme”, ma si sfiorano, si annusano, si rispondono. Più che abbinamenti, suggestioni trasversali. «La cucina e la mixology sono due alfabeti che possono scrivere la stessa poesia, se li sai usare con intelligenza», racconta lo chef.

Patrick Pistolesi durante la serata d'apertura di Sky Kong il 29 maggio
Dietro i riflettori – e il glamour inevitabile di un bar che si affaccia sul tramonto versiliese – si cela un lavoro serio con le attività locali. Scelta dei fornitori, tecniche di estrazione e fermentazione che riducono gli scarti, attenzione alla stagionalità. «Essere responsabili non è un vezzo etico – dice
Pistolesi – ma una scelta progettuale. I limiti ci aiutano a creare cose più interessanti». Il debutto ufficiale è stato il
29 maggio, con
Pistolesi in presenza a firmare i cocktail e raccontare la visione. Altre due serate speciali, (una appena trascorsa, il 12 giugno; l'altra il 24 luglio), completano la trilogia. Ma la magia sarà continua, sera dopo sera, fino a metà settembre. Forte dei Marmi ha trovato il suo laboratorio liquido. Un posto dove la mixology italiana si mostra per ciò che è: un’arte in movimento.