Una decina di giorni fa si è celebrata la prima reunion delle Italian Cocktail Weeks, un “episodio pilota” di un format che Paola Mencarelli ha sempre ambientato in città italiane (Firenze, Venezia e Cortina) e in territori (la Toscana e la Costiera Amalfitana) in cui locali e bartender hanno manifestato il desiderio di raccontarsi e di uscire dai confini delle proprie strutture. La prima riunione delle cocktail week ha permesso, invece, di evidenziare in via inedita quanto gli eventi della Mencarelli abbiano un ruolo importante nel fotografare la cultura del bere bene e responsabile in Italia. In particolare, la cornice dell’Hotel La Perla di Corvara (Bolzano), che ha ospitato la kermesse, ha creato il contesto ideale per trovare il tempo di confrontarsi in un quattro masterclass tutte diverse e ugualmente interessanti e in una serata di guest, che hanno evidenziato come ogni bar d’hotel abbia regole e obiettivi differenti.

La drinklist firmata da Antonio Virili, intitolata Il Bel Paese, racconta l'incontro tra città ricche di arte e storia, colori e sapori da rivivere in cocktail come La Primavera, un Negroni amaricante floreale e frizzante con No.3 London Dry Gin infuso alle rose, Bitter Maschio Distilleria Bonaventura Maschio, Baldoria Vermouth Dry e Baldoria Vermouth Rosso
Antonio Virili, bar manager del
Bistrot Music Club & Bar all'hotel La Perla e dunque “padrone di casa" della reunion, ha sottolineato il ruolo fondamentale del termine “ospitalità”, ovvero del sapere accogliere e dare prima ancora che il cliente chieda. Il pubblico con cui interagisce è spesso internazionale e, per questo, è necessario tenere un approccio semplice ai drink partendo dalla miscelazione classica e focalizzandosi sull’evoluzione della tradizione. Per
Andrea Dipino dell’
Azur Lounge dell’
Hotel Miramalfi ad Amalfi, il percorso è stato complesso perché ha dovuto costruire da zero un format di bar che potesse essere specchio dell’ospitalità della struttura della famiglia
Mansi. Il lounge bar è ora il palcoscenico destinato ai suoi signature cocktail, mentre il
Mario’s rappresenta il primo progetto di
Dipino che, poco più che ventenne nel 2022, ha ideato un bar d’hotel che potesse dare un benvenuto e un arrivederci all’ospite indimenticabili.

Andrea Dipino si è ispirato alla sua terra con la Trilogia del Sud – Amalfi in tre atti ovvero tre drink che raccontano il Sud come mito, sapore e visione. Ogni cocktail è un frammento di Amalfi: il mare, la terra, la luce... Come Scirocco, sour agrumato, salino e aromatico con No.3 London Dry Gin, Baldoria Vermouth Dry umami, Prime Uve Nere Distilleria Bonaventura Maschio, succo di limone e zucchero liquido
Per
Edoardo Sandri, dell’
Atrium Bar al
Four Seasons Hotel di Firenze, le cocktail week rappresentano invece un percorso di formazione e uno spaccato di vita personale. Attraverso un excursus tra i signature creati a partire dalla prima
Florence Cocktail Week nel 2016 fino all’ultima dello scorso aprile 2025, si è potuta assaporare la crescita di una città, la creazione di una comunità di bartender alimentata dai bar locali così come dagli ospiti internazionali. Nel contempo, le drinklist pensate per quegli anni hanno mostrato la capacità di intercettare le tendenze, di ripensare il presente e di proiettarsi in un futuro che fanno ora dell’
Atrium e di Firenze stessa una delle destinazioni del bere bene internazionale.

Edoardo Sandri celebra la Firenze nota e non, un viaggio tra le zone della città che ha visto la nascita della prima cocktail week italiana. Via Ghibellina, in particolare, è un Negroni morbido e sperimentale accompagnato con un tarallo e un gel di pesca e a base di Altamura Distilleries Vodka ridistillata alla pesca bianca, Bitter Maschio Distilleria Bonaventura Maschio e Baldoria Vermouth Rosè
Con meno edizioni alle spalle ma con la stessa serietà e profondità di riflessione dei colleghi,
Antonio Ferrara – bar manager de
The Bar all’
Aman Venice – ha sottolineato come l’avvento della
Venice Cocktail Week abbia giocato un ruolo centrale nel portare molti locali come il
The Bar a credere nella propria “potenza di fuoco”. Ancor di più, si sono create le premesse affinché ogni bar e bar d’hotel potesse pensare a una drinklist che fosse identificativa della struttura e della propria filosofia. Oggi,
Ferrara accoglie gli ospiti con la sua seconda carta dal titolo
Riflessioni, che sono un racconto in forma liquida intriso di cultura, arte e sensibilità nel regalare esperienze uniche. Ognuno dei sei drink è dedicato alle sale più importanti e suggestive dei due palazzi storici che ospitano l’
Aman Venice. Attraverso uno studio con i critici dell’arte, ne sono emerse quelle peculiarità e quelle nozioni che hanno permesso di poter trarre la giusta ispirazione per la realizzazione di signature in cui la bellezza sia la costante.

Antonio Ferrara accoglie gli ospiti con una drinklist dal titolo evocativo L'eleganza italiana in viaggio, ovvero un tributo all'eleganza dei bar d'hotel nelle Italian Cocktail Weeks. Ogni cocktail rappresenta un territorio, una tradizione ma soprattutto un'emozione. Come Rinascimento, un Negroni dai sentori speziati rinascimentali a base di Rum Santa Teresa 1796, Amaro Bonaventura Erbe e Fiori Distilleria Bonaventura Maschio, sciroppo miele di castagno e rosmarino e bitter arancia
A chiudere la reunion e per aprire le porte agli appassionati, le guest shift dei quattro bartender hanno animato il bancone diretto da
Virili attraverso un viaggio sensoriale tra drink e narrazione con l’obiettivo di rappresentare – anche se in formazione compatta – quella community di colleghi che, sottolinea
Paola Mencarelli, «danno valore a un movimento che si è andato creando in Italia a seguito delle
Italian Cocktail Weeks».