È possibile sorseggiare Venezia? Sì, ma queste son stregonerie che succedono solo in taluni posti ed a talune condizioni. Uno dei luoghi perfetti in cui il sortilegio può realizzarsi è indubbiamente il bancone dell’Experimental Cocktail Club, presso Palazzo Experimental, fascinosa struttura alberghiera (insignita nel 2024 della "Chiave Michelin") che conta trentadue camere e suite di lusso, un ristorante, Adriatica, ed un cocktail bar, per l’appunto l’Experimental Cocktail Club.
Ciascuna di queste offerte – hotel, ristorante, bar – come in una sorta di animale mitologico a tre teste, è fortemente interconnessa alle altre e, nel loro insieme, vanno a formare quella che è l’anima, unica, unitaria, riconoscibilissima di questo posto: l’atmosfera!
Dopo aver varcato uno dei tre ingressi che si specchiano sul Canale della Giudecca, raggiungiamo il cocktail club. Qui ci accoglie un’atmosfera impreziosita dagli arredi, contemporanei, abbinati per contrasto al DNA antico e sontuoso del Palazzo. Le felici intuizioni della designer milanese Cristina Celestino, dai marmi agli specchi, evocano in ogni dettaglio la città lagunare, città che così pare darci il benvenuto.

Lorenzo Di Cola è attualmente beverage consultant dell'Experimental Cocktail Club, dopo diversi anni dietro il bancone dello stesso in qualità di bar manager.
Questa sorta di comitato d’accoglienza, si rispecchia anche nella cocktail list firmata dal bar manager
Pietro Lorefice e da
Lorenzo Di Cola (beverage consultant), chiamata per l’appunto
Welcome to Veniceland che reinterpreta i sapori del territorio. Si tratta di venti cocktail (fra cui tre straordinari analcolici), venti racconti liquidi che catturano l’essenza stessa della Serenissima, presente anche nella mise en place. Ad esempio, il
Clumsy Dancer (Hendrick’s Gin, 9 di Dante Purgatorio, Mirtilli, Rosmarino, Cetriolo) arriva in un bicchiere realizzato da giovani artigiani del vetro di Murano, un tributo, quindi, al talento locale. Continuando a sfogliare la cocktail list (impreziosita dalle illustrazioni dell’artista
Margherita Caspani) abbiamo optato per un drink che si rifà alla leggenda del mostro della Laguna di Venezia, il
Monsterooni (Farmer’s Gin, Campari, Vermouth del Professore, Cocco, monster cordial). La squadra di giovani bartender, coordinati perfettamente da
Pietro ha dato il meglio di sé facendoci pregustare i cocktail, solleticando la nostra curiosità sull’aneddotica ed i misteri del luogo. Altro che
ProLoco!
Edoardo Ruzzante, Dania Catto,
Marco Brunzin e
Mattia Doni meriterebbero un encomio dal Comune di Venezia.

Il ristorante Adriatica è affidato allo Chef Denis Begiqi in cui la tradizione gastronomica italiana è rivista in chiave contemporanea ma con l'utilizzo di ingredienti locali.
Ma torniamo seri, e parliamo della proposta food: le cucine, tanto del bar, quanto del ristorante
Adriatica, sono affidate al talentuoso chef
Denis Begiqi, il quale ha dato vita a un menu allineato alla filosofia dell’intera struttura: i suoi piatti sono reinterpretazioni dei grandi classici della tradizione veneta, declinati però alla sua sensibilità, creatività, immaginazione.
Coadiuvato da Guillaume Pinaut (director of food & beverage) plenipotenziario dell'ampia cantina vini, chef Denis rielabora i concetti fondamentali della cucina veneta, italiana e internazionale con un continuo occhio alla sostenibilità ambientale.
Prima di andar via, salutiamo il bancone, abbracciamo gli arredi, strizziamo l’occhio alla bellezza, e riflettiamo su come, ciascuno degli elementi nei quali ci siamo imbattuti, sia stato in grado di raccontarci davvero Venezia, l’arcinota Venezia, seppur proiettandoci in mondi e modi nuovi, inesplorati e sorprendenti. Non possiamo, quindi, che tornare a porci la domanda che ha ispirato questo articolo: è possibile sorseggiare Venezia? Si, ma non solo. All’Experimental cocktail club è possibile anche mangiarla, questa città. E navigarla, portarsene un pezzetto con sé, nel cuore!