28-08-2022
Lo staff dell'Une di Capodacqua, vicino a Foligno, in Umbria. Dietro, da sinistra: Fabrizio Olimpieri, direttore di sala e sommelier; Damien Buffet, chef de partie; Valentina Dugo; aiuto cuoco; Simone D’Aluisio, sous chef; Alessio Stefanetti, aiuto cuoco. Davanti, sempre da da sinistra: Ahmed Muhammad, cameriere; Giuliana Vathi, cameriera; Federica Capodicasa, responsabile di sala; e infine lo chef-patron Giulio Gigli. Foto Tanio Liotta
Tra Foligno e Barcellona, andata e ritorno, sono circa 2.500 km, un giorno abbondante da passare in auto senza soste. È una distanza che Giulio Gigli ha percorso anche metaforicamente, lui che per quattro anni è stato tra le colonne del Disfrutar come responsabile del laboratorio creativo nonché chef di cucina e dunque di quel locale fantastico ha seguito tutta l'evoluzione e la grande crescita. Lo ritroviamo però ora - lui che è nato appunto a Foligno nel 1987 - in Italia, è tornato nelle campagne della sua terra, nel piccolo e verdeggiante borgo di Capodacqua, meno di 200 abitanti tra le montagne appena sopra Foligno, del quale è frazione: un luogo ricco di fonti e sorgenti, come indica il toponimo. Ed effettivamente da un torrente, il Roveggiano, traeva l'energia meccanica quel bellissimo frantoio per le olive, del 1600, dove Gigli ha aperto il suo ristorante Une, il primo agosto dello scorso anno.
L'Une da fuori e, sotto, da dentro. La capienza massima è di 35 coperti. "Une" vuol dire "acqua" in umbro antico (Il termine è stato ritrovato su alcune antiche tavole bronzee rinvenute diversi secoli fa nella vicina Gubbio), «ma richiama anche l'unire, il "più d'uno" e dunque la convivialità»
Gigli negli orti attorno all'Une e, a sinistra, nella cantina con conserve e fermentati
Scelta professionale, dunque, e insieme scelta di futuro, maturata «nell'anno e mezzo in cui sono stato fermo, qui a Foligno, a causa della pandemia. Mi sono reso conto innanzi tutto della diversa qualità della vita. E poi ho ritrovato certi prodotti della mia infanzia che avevo quasi dimenticato, dalla roveja all’aglione, dal sambuco alla fagiolina del Trasimeno, dai ceci neri agli umbricelli artigianali. E li ho potuti rivedere con la mia nuova consapevolezza».
Gigli, secondo da sinistra, con (da sinistra) Mateu Casañas, Oriol Castro ed Eduard Xatruch, ossia il magico trio del Disfrutar di Barcellona
Sala e (a destra) cucina in azione
E ora la nostra cena, le foto sono di Tanio Liotta.
Julienne di robiola di capra di Fattoria Calcabrina di Montefalco, uva fragola e olio all'origano
Babà al Bloody Mary, salsa vierge, verdurine crude, maionese al Bloody Mary e latterino fritto. La vierge è una salsa francese a base di olio d'oliva, succo di limone, pomodoro tritato e basilico tritato
Fiori di aglione in conserva maison
Tigella aerea alla norma: la struttura dell'Une prima ospitava un ristorante di cucina romagnola, questo è un omaggio quindi alla precedente gestione. "Aerea" perché l'impasto è al sifone, molto più leggero; all'interno melanzana affumicata, sopra ricotta salata, praline di pomodoro e basilico
Animelle di agnello, lumache di Trevi, spinaci selvatici e burro al levistico. L'agnello viene da Annifo, frazione di Foligno, da un piccolo allevatore locale
Trota fario, escabeche, tomatillo, uova di trota in salamoia, crema di mandorle fermentate, anguilla del Trasimeno affumicata e salsa di pollo. Bel piatto, un po' squilibrato nelle proporzioni tra trota e il resto. La trota - marinata e leggermente scottata - viene da Sellano, «un paese qui vicino». Il tomatillo - messi in conserva in acqua di pomodoro - è de La Clarice, a Cannara: un orto sinergico curato da ragazzi che forniscono all'Une anche buona parte delle erbe (quelle che già il ristorante non recupera nel suo orto)
Reginetta ripiena di tartufo estivo, crema di zucchine fritte, tartufo e alici
Piccione di Capodacqua, peperoni confit, noci, menta campestre. I piccioni «li prendiamo da Franco, il nostro vicino di casa, che li alleva per noi». A condire il piatto è una salsa muhammara, tipica della Siria, a base di peperoni, noci, aglio, melassa di melograno e cumino, molto appetitosa. Poi ci sono anche delle sfere di latte di noci, delle noci sottaceto, del paté di fegato di piccione e una salsa alla base di pesche arrostite
Gelato al grano saraceno, ciliegie umeboshi, dolma di shiso ripiena di grano saraceno al latte. Sopra al gelato ci sono delle scaglie di cioccolato bianco con limone al sale, pepe affumicato e grano saraceno soffiato
Albicocca pochée farcita all'amaretto, parfait miele, tartufo estivo, germogli sciroppati di pino di Civitella
Une via Fiorenzuola, 37, località Capodacqua - Foligno (Perugia) tel. +39 334 8851903 ristoranteune.com aperto dal mercoledì sera alla domenica. Chiuso a pranzo il giovedì menu degustazione a 45 e 60 euro
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a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
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