03-11-2025

Gargano Revolution, ovvero chef insieme per l'identità garganica in cucina

Al Porta di Basso di Peschici, il padrone di casa Domenico Cilenti, Diana Pignatelli e Libero Ratti fanno squadra per raccontare il gusto delle nuove tradizioni territoriali, in un'area dove l'enogastronomia deve essere un asset sempre più importante

Diana Pignatelli, Domenico Cilenti e Libero Ratti,

Diana Pignatelli, Domenico Cilenti e Libero Ratti, ossia gli artefici di Gargano Revolution. Tutte le foto sono di Filippo D'Errico

Sul promontorio del Gargano è scoppiata una rivoluzione. Gentile, silenziosa, ma profonda. È accaduto in un pomeriggio d’ottobre, a Peschici, tra le sale sospese sul mare del ristorante Porta di Basso. Qui lo chef Domenico Cilenti ha accolto due giovani colleghi – tra i volti più vivaci e promettenti del territorio – per un pranzo a sei mani destinato a tracciare quella che lui chiama, semplicemente, “la via”. 

Una via che ha un punto di partenza: l’identità.

Gargano Revolution al Porta da Basso di Peschici, nel Gargano

Gargano Revolution al Porta da Basso di Peschici, nel Gargano

Per custodire questa identità, per promuoverla e proiettarla nel futuro è andato in scena Gargano Revolution – Il gusto delle nuove tradizioni, un incontro che ha unito cibo, pensiero e visione. Gli artefici di questa rivoluzione – Cilenti, appunto, e con lui Libero Ratti e Diana Pignatelli – hanno costruito insieme un menu che è prima di tutto un gesto di consapevolezza: riappropriarsi dell’identità per raccontarla in chiave contemporanea e per assumersene le responsabilità. Una cucina che non si è limitata a custodire la memoria, ma che l’ha rimessa in circolo.

Il Gargano, effettivamente, è un patrimonio di biodiversità, con i suoi monti e i suoi mari, i laghi, le foreste, i borghi e le masserie disperse; è uno scrigno di cultura e colture, ma soffre il peso della stagionalità (quattro mesi di luce e otto di letargo) e di una geografia che lo confina in periferia. Per contrastare tempi e spazi così penalizzati, dunque, i tre cuochi hanno dato vita all’incontro inedito. Cilenti, mente dietro l’operazione e padrone di casa, ha dato il ritmo con la calma sicura di chi è cresciuto a pane e ospitalità. Il suo curriculum parla chiaro: ha raggiunto la stella Michelin (l’unica della provincia) con il ristorante Porta di Basso e ha avviato una scuola di cucina diffusa, con cui nel solo ultimo anno ha ospitato 200 studenti dell’Alma provenienti da 3 continenti, portandoli in giro fra laboratori, lezioni in campagna, in barca o sui trabucchi, trasmettendo loro l’amore per questo stile di vita.

Domenico Cilenti

Domenico Cilenti

Diana Pignatelli e Libero Ratti

Diana Pignatelli Libero Ratti

Libero Ratti è invece il guascone, il figlio della foresta. Dopo anni di esperienze tra Milano e Barcellona, è tornato nel cuore verde della Foresta Umbra, dove oggi guida la cucina del Rifugio dell’Elda Hotel, fatta di piatti bellissimi, di forte spessore concettuale. Il suo pensiero ruota attorno al fuoco, elemento primordiale e simbolico.

Poi c’è Diana Pignatelli, condottiera empatica. All’agriturismo Le Caselle di Rignano Garganico ha trasformato la tradizione contadina in un linguaggio moderno, fatto di sentimento e sapore. Nella sua cucina convivono la concretezza di chi lavora la terra e la curiosità di chi vuole raccontarla.

Assaggi di Gargano: sulla sinistra Acquasale di pane, pomodoro, muggine marinata agli agrumi ed erbette, di Domenico Cilenti. Sulla destra Tubettino risottato in acqua di ciliegino giallo Rosso Gargano, oro edibile, olio al tartufo d’Alba, gel di pelato arrostito e gel di ciliegino giallo aromatizzato alle erbe di Costa, di Libero Ratti

Assaggi di Gargano: sulla sinistra Acquasale di pane, pomodoro, muggine marinata agli agrumi ed erbette, di Domenico Cilenti. Sulla destra Tubettino risottato in acqua di ciliegino giallo Rosso Gargano, oro edibile, olio al tartufo d’Alba, gel di pelato arrostito e gel di ciliegino giallo aromatizzato alle erbe di Costa, di Libero Ratti

A sinistra Polpetta di carne in sugo, crema di patate, cachi al caffè e cannella, farinella di ceci e misticanza di portulaca e olio di sponsale, di Diana Pignatelli. A destra Pomod’oro, ossia mousse al cioccolato fondente, glassa al pomodoro e cioccolato bianco, crumble alle mandorle, marmellata di pomodoro, basilico e sale Maldon, di Domenico Cilenti

A sinistra Polpetta di carne in sugo, crema di patate, cachi al caffè e cannella, farinella di ceci e misticanza di portulaca e olio di sponsale, di Diana Pignatelli. A destra Pomod’oro, ossia mousse al cioccolato fondente, glassa al pomodoro e cioccolato bianco, crumble alle mandorle, marmellata di pomodoro, basilico e sale Maldon, di Domenico Cilenti

Insieme, questi tre cuochi hanno dato vita a un incontro che è anche un manifesto: un’alleanza tra generazioni capace di dipingere un Gargano autentico, fiero della sua ruralità, che non è semplicità ma intreccio di storie e saperi. Il risultato è stato un viaggio corale nel gusto e nel pensiero, un pranzo che ha saputo fondare nove tradizioni e che si è fatto promotore di una “chiamata alle arti” alla quale, ci si augura, rispondano presente sempre più professionisti del turismo. Perché il Gargano non ha bisogno di rivoluzioni violente: la sua è una rivoluzione gentile, fatta di idee, di arti e di condivisioni. Una rivoluzione finalmente capace di superare gli individualismi, per abbracciare una nuova prospettiva: quella delle connessioni, del dialogo, della costruzione comune. Solo così questa terra potrà ambire al futuro che merita.

Foto di gruppo di Gargano Revolution

Foto di gruppo di Gargano Revolution

Un futuro dove la tradizione non è più un punto d’arrivo, ma un punto di partenza, semplicemente, “la via”.

L’evento è stato sostenuto da Rosso Gargano – Pomodori di Puglia, partner dell’iniziativa, che ha contato anche sulla collaborazione di Salvatore Curatolo di Forno Fantasma, pane da grani antichi molito a pietra con farine Zilletta di Brancia.


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

Antonio Mercaldi e Mario Pennelli

di

Antonio Mercaldi e Mario Pennelli

Antonio, imprenditore foggiano, racconta le sue esperienze gastronomiche vissute sempre dal punto di vista del cliente seduto a tavola. Si definisce "cliente professionista" proprio per questo approccio: osservare, vivere e narrare il mondo della ristorazione con curiosità, rispetto e passione.
Mario nasce a Bari nel 1988 e da allora "va sempre girando" (cit. nonna Laura). Scrive di ristoranti, di terre e personaggi leggendari. Ha pubblicato: "Puglia à la carte", "Incredibilia" e "Canti di Terra e di mare".

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