03-03-2023

Braida: la scuola di potatura a Rocchetta Tanaro e il Wine Resort

Vigneti distesi intorno alle colline che seguono i crinali di un Monferrato a tratti spettinato ma decisamente autentico. Un parco naturale che viene visitato da oltre 30 mila persone all’ anno e vanta un’area boschiva di 120 ettari

La magnifica barricaia di Braida

La magnifica barricaia di Braida

Braida ha sede a Rocchetta Tanaro, una porzione di Monferrato situata a 120 chilometri da Milano. Seguendo il testo di una canzone di Paolo Frola, medico e cantautore locale, amico di Giacomo Bologna descrive così questo posto: il mio paese non è una sorpresa, son dieci vigne, sei case e una chiesa. In effetti le vigne della famiglia Bologna completavano il verso del cantastorie, tuttavia, il presente contemporaneo attesta una superficie vitata di 75 ettari della sola famiglia Bologna di Braida.

Vigneti distesi intorno alle colline che seguono i crinali di un Monferrato a tratti spettinato ma decisamente autentico. Un parco naturale che viene visitato da oltre 30 mila persone all’ anno e vanta un’area boschiva di 120 ettari. Meta perfetta per entrare a contatto con la natura e, per gli agricoltori, panacea pura per calmierare gli effetti del riscaldamento del pianeta. Certo, come afferma Giuseppe Bologna anima, con la sorella Raffaella, di Braida: «Qui il vero problema si chiama flavescenza dorata temuta dai vignaioli, una malattia della vite che non riusciamo a debellare».

40 vendemmie Bricco dell'Uccellone dal 1982

40 vendemmie Bricco dell'Uccellone dal 1982

Prosegue Raffaella: «Purtroppo è un vero flagello per l’agricoltura. Ragionamenti che abbiamo dovuto fare pensando al futuro e piantando nuove vigne di Barbera ricordando che nostro padre scommetteva sulla terra, con coraggio, tanta lungimiranza e noi piantiamo Barbera. Quasi anacronistico visto che la quasi totalità dei vignaioli lo sta espiantando perché è molto fragile». Dal 2019 parte dei vigneti Braida compongono lo scenario didattico della Scuola Italiana di Potatura della Vite Simonit & Sirch. Un ciclo di studio che abbraccia due livelli con tutor che guidano gli allievi per far apprendere il taglio di potatura e l’architettura della pianta. Quattro giornate di formazione di cui tre nel periodo invernale e uno per la formazione di primavera, teoria e pratica ben distribuita. Una formazione in primis per i collaboratori di casa che devono conoscere le piante e la nuova condizione di crescita e maturazione delle uve condizionate dai cambiamenti climatici.

Giacomo Jr, Giuseppe, Riccardo, Raffaella, Norbert 

Giacomo Jr, Giuseppe, Riccardo, Raffaella, Norbert 

«La scuola di formazione personale anche straniero in Braida partì con la consulenza dell’agronomo Federico Curtaz di Matura nel 2001. Dal 2011 abbiamo adottato il metodo dei Preparatori d’Uva Simonit &Sirch. Dal 2020 ad oggi Davide Ferrarese prosegue l’aggiornamento e la formazione -affermano i fratelli Bologna -. Un’attività che ha sempre proseguito, anche in pandemia, perché praticata all’aperto quindi senza limitazioni». In effetti occorre lavorare in vigna con competenza e centellinando ogni passaggio per ottenere dei grandi risultati, lavoro di precisione paragonato ad gioielliere esperto che riesce a mettere in rilievo i monili.

Ecco la valorizzazione di Asinara: «Per molti una galera - chiosa Raffaella- e per noi un paradiso. Proprio su questa collina dal toponimo evocativo abbiamo deciso di creare il nostro progetto di ospitalità Braida Wine Resort con solo sette camere. Ogni stanza è denominata con le iconiche etichette di casa Braida. Era un’antica cascina intitolata, originariamente, a San Benedetto da Mentone, patrono di alpinisti e scalatori, costruito dai monaci benedettini per accogliere i pellegrini in viaggio sulla vecchia via Francigena. Circondata da una terrazza sulle vigne dove si scorge in lontananza il fiume Tanaro. Un progetto intriso di autenticità».

Dal 2019 parte dei vigneti Braida compongono lo scenario didattico della Scuola Italiana di Potatura della Vite Simonit & Sirch

Dal 2019 parte dei vigneti Braida compongono lo scenario didattico della Scuola Italiana di Potatura della Vite Simonit & Sirch

La pandemia ha dilatato nel tempo la partenza di questa nuova avventura che nasce per offrire agli ospiti un luogo dove degustare i nostri vini circondato dalle vigne che li producono. Qui sono state piantate le barbatelle del Barbera Curej.  Facendo tesoro di Anna e Giacomo Bologna, genitori illuminati di Raffaella e Giuseppe, non ci si è mai arresi alle difficoltà apparenti. «I miei dicevano – chiosa Raffaella - che nei momenti peggiori occorre creare nuovi progetti per traghettare verso energie ricostituenti». Ospitalità e prima colazione seguendo la stagionalità della primavera, estate e autunno. Braida wine resort è un luogo ideale per feste private con la possibilità di fare passeggiate e assaporare i ritmi della natura con silenzi assordanti e gente del paese che elegge il luogo di conversazione per eccellenza la chiesa del borgo.

Certo immaginare le quaranta vendemmie di Bricco dell’Uccellone esprimono un passato indimenticabile perché la tenacia di Giacomo Bologna è stata premiata, giustamente, con la riconoscibilità di un marchio di successo e poi di un vitigno.  Oggi gli undici ettari vitati dedicati a questo capolavoro enologico evidenziano che il millesimo 1982 guardava già ad un futuro targato Barbera molto identitario, un unicum che ci riserverà memorabili degustazioni, sempre rivoluzionario e autentico. Il 2019 svela un vino elegante, dal frutto maturo con speziature e note balsamiche in evoluzione tipiche di questa etichetta.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Cinzia Benzi

laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione

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