26-12-2025

I brindisi di Capodanno: 11 bottiglie scelte per voi dalla nostra redazione

Gli esperti della newsletter (e della Guida!) Bollicine del mondo vi propongono le etichette migliori per brindare al 2026 che sta arrivando

Tra pochi giorni si aprirà la porta sul nuovo anno, chi aspetta un motivo per lui valido per brindare avrà solo l’imbarazzo della scelta. Per questo numero Cinzia Benzi ha pensato a prodotti non troppo costosi perché facilmente saltano più tappi del solito, e più produttori italiani e meno mondo. Tre champagne, quindi due volte la Sicilia, una per Campania, Piemonte, Veneto, Trentino, Franciacorta e Friuli. Proprio da quest’ultima regione arriva per la prima volta una bollicina senza alcool, lo Spumante Rosé non alcolico Opale Franc Lizêr, Lea Winery. Firma la scheda la stessa Cinzia Benzi.

Paolo Marchi

Spumante Rosé Non Alcolico “Opale” FRANC LIZÊR - Lea Winery, Friuli Venezia Giulia

Siamo in Friuli Venezia Giulia, terra di confini e di venti che arrivano dal mare e scendono dalle montagne, dove nel 2018 prende forma il progetto Lea Winery, nato da un’intuizione della famiglia Spadotto. 132 ettari di azienda agricola, 105 destinati alla vigna, coltivati con un approccio artigianale che dialoga con le più moderne tecniche di vinificazione. Nel DNA aziendale c’è un mantra: sostenibilità, non come slogan, ma come scelta quotidiana e strutturale. È così che nel 2021 nasce Franc Lizêr – in friulano “libero e leggero”-: una linea che apre nuovi orizzonti al bere contemporaneo. Vini 0% alcol che conservano gusto, identità e un carattere sorprendente, come in questa versione rosata da Chardonnay e Merlot in versione spumante. L’eliminazione dell’alcol avviene tramite una membrana semipermeabile: un metodo che preserva l’impronta aromatica e gustativa, senza svuotarla della sua anima. Nel calice il sorso è fresco, immediato, gioioso. Si muove tra frutti rossi – mirtillo e ribes – e note floreali di rosa che incontrano sfumature di zenzero e richiami agrumati nel finale. Solo 25 calorie ogni 100 ml. Una scelta ideale per chi non può assumere alcol, o semplicemente desidera brindare con qualcosa di diverso, senza rinunciare alla forma di piacere più antica e gentile: alzare un calice e festeggiare ciò che sta per arrivare. 
Cinzia Benzi
 

Spumante Cuvée II Extra Brut - Comai, Trentino

Hanno scelto di intraprendere la strada dei vignaioli, Marco Andrea Comai, dando seguito, nello stile che più sentono proprio, alla vocazione vitivinicola di famiglia che ispira la cantina attiva nella zona di Tenno, nei pressi di Riva del Garda, da ben quattro generazioni, passando dalla vendita di uva a cooperative, alla produzione enoica di alta qualità. L’impegno dei fratelli è produrre vini che raccontino il loro legame con la terra, quei luoghi che localmente rispondono al nome de La Busa, gestendo i terreni di proprietà - circa cinque ettari - secondo i principi dell'agricoltura bio. Dalla cura dei vigneti fino alla vinificazione, che giova di un approccio contemporaneo, Marco e Andrea curano in prima persona ogni dettaglio del processo produttivo, conferendo alla collezione di vini, che includono un’interessante selezione di bollicine, una personalità in grado di esprimere autenticamente ogni sfumatura del terroir, ogni bottiglia custodendo le peculiarità del suo vigneto di origine attraverso la qualità del frutto. Ne è ottimo esempio il Comai Cuvée II Extra Brut a base di Chardonnay, in prevalenza, e di Pinot Nero. Bolla importante, naso in cui miele e agrumi si intrecciano anticipando un sorso profondo e progressivo sostenuto da un'acidità vibrante.

Andrea Grignaffini


Spumante “L’Ancestrale 2022” - Stella del Filare, Franciacorta | Lombardia

L’azienda di Luigi Picotti si trova a Provaglio d’Iseo in Franciacorta, a circa 220 metri di altitudine vicino a Monticelli Brusati. Luigi ha un passato di musicista con esperienze a Brooklyn negli Stati Uniti d’America, e solo questo testimonia come l’aplomb di “personaggio” underground c’è tutta. Le vigne sono dislocate in due cru diversi di cui uno è un vero e proprio clos, dove coltiva il Pinot Nero (la vigna più vecchia ha 19 anni) per produrre L’Ancestrale, mentre nel piccolo vigneto vicino casa coltiva Chardonnay. La densità di impianto è di 4.400 piante per ettaro allevate a guyot per entrambi gli appezzamenti da cui provengono le uve. La produzione è minima, quasi sartoriale, con solo 4.000 bottiglie annue. Le formazioni collinari adiacenti, il cui punto più alto è il monte Cognolo (672 metri), aiutano a mantenere un'escursione termica ottimale e una buona ventilazione, specialmente all’alba e nelle ore serali. L’Ancestrale 2022 già dal nome dichiara il suo approccio: 100% Pinot Nero, fermentazione spontanea in acciaio, 12 mesi di affinamento sui lieviti e nessun dosaggio. Olfatto di grande precisione e compostezza, tra note di frutta rossa matura, fragolina di bosco e ciliegia. Anche al palato conferma la sua armonia, con un sorso ampio, pieno e fruttato.

Bruno Petronilli


Rosato Ancestrale “Sely” - Masseria del Feudo, Sicilia

Carolina e Francesco Cucurullo conducono i 15 ettari di proprietà, situati nel territorio vitivinicolo dei Castelli Nisseni in provincia di Caltanissetta, soprattutto Nero d’Avola e Grillo su terreni prevalentemente calcareo-argillosi, in agricoltura biologica sin dagli anni 2000, con grande rispetto per l’ambiente e un’estrema cura nella raccolta. Il clima continentale e l’escursione termica, tra il giorno e la notte, donano una perfetta maturazione dei grappoli, e permette al Nero d’Avola di trovare le condizioni ottimali di coltura, rivelando un alto valore organolettico. Il Sely è un vino secco, petillant, rifermentato naturalmente in bottiglia. È un rosato ancestrale in chiave moderna, proveniente da vigne giovani situate sulle colline circostanti la cantina a circa 500 m s.l.m.. Il mosto, fermentato a temperatura controllata con lieviti indigeni, viene poi raffreddato per bloccare la fermentazione alcolica, ma lasciando una parte di zucchero residua per completarla in bottiglia. Color buccia di cipolla, è piacevole all’olfatto con un bouquet floreale di rose, sentori agrumati di mandarino, profumi fruttati di melograno, pesca e nuance di crosta di pane. Al palato è dinamico, fresco, con una bella sapidità che ne accentua la bevibilità e un bel finale amaricante.

Manlio Giustiniani


Metodo Ancestrale Pinot Grigio - Cantina Tonnino, Sicilia

Cosa ci fa un Pinot Grigio in Sicilia? La spiegazione arriva direttamente dalla Cantina Tonnino: «Il Pinot Grigio è tra i vitigni più coltivati al mondo. Il nostro, coltivato sulle colline di Poggioreale, diventa siciliano. L’acclimatamento di questa varietà nel terroir belicino conferisce al vino un carattere preciso, rinfrescante, ricco di profumi floreali e agrumati». Siamo quindi nelle campagne di Alcamo, dove Tonnino porta avanti un progetto che unisce la tradizione alla sostenibilità. E soprattutto, non si ferma, cercando sempre nuovi spunti, facendo ricerca sul territorio. L'Ancestrale di Pinot Grigio di Tonnino va proprio in questa direzione, da un vitigno molto spesso poco considerato e, soprattutto, un po’ “fuori zona” rispetto all’area del Nord Italia dove è molto più diffuso. Pressatura soffice, fermentazione in cemento fino al raggiungimento di 16-18 g/l di zuccheri: il mosto, così, conclude la propria fermentazione in bottiglia, sviluppando tra i 4 e 4,5 bar di pressione. Il risultato è sorprendente: troviamo un vino gioioso, fresco, fruttato, piacevole, ma soprattutto molto sapido al sorso e dalla spiccata bevibilità.

Raffaele Foglia


Spumante Metodo Classico Guido Carlo - Tenuta Santa Caterina, Piemonte

Gli infernot sono spazi sotterranei scavati nella pietra da cantoni del Monferrato, utilizzati storicamente per conservare il vino in condizioni di temperatura e umidità stabili. A partire da questa tradizione, la Tenuta Santa Caterina è stata restaurata da Guido Carlo Alleva, che ha dato nuova vita a questa proprietà piemontese, integrando rispetto per la storia e innovazione. Il vigneto Maddalena, situato a 300 metri sul livello del mare, produce uno Chardonnay di qualità notevole. I grappoli vengono seguiti con attenzione dalla prima gemma fino alla spremitura, in modo da mantenere intatte le caratteristiche varietali. Da uve selezionate nasce il Guido Carlo Extra Brut, un Blanc de Blancs piemontese che si distingue per equilibrio e pulizia. Questo vino rappresenta un primo grande prodotto, dotato di struttura e freschezza, e allo stesso tempo uno spumante che ben si confà all’abbinamento gastronomico. Il Guido Carlo Extra Brut è un esempio della capacità del territorio piemontese e delle Langhe di produrre vini spumanti di sostanza, capaci di accompagnare piatti complessi con precisione e leggerezza.

Luca Turner


Spumante Metodo Classico Blanc de Noirs Extra Brut "Tre" - Marco Buvoli, Veneto

Qui il Pinot Nero regna sovrano, soprattutto rifermentato in bottiglia, ovvero in quella virtuosa e complessa espressione che è il Metodo Classico. Lavorazioni artigianali, sia in vigna che in cantina, per creare bollicine importanti e complesse con risultati lontani da qualsiasi omologazione del gusto: questa la missione materializzatasi nella mente di Marco Buvoli - autodidatta e dilettante (nell’accezione di chi coltiva un’arte per piacere proprio) che, fino al 2015 era uno stimato agente di commercio nel settore automotive con una grande passione per il vino, forse un ancestrale retaggio tramandato dal padre Nevio, tra i primi sommelier AIS della delegazione di Vicenza, mentre in una fredda sera dell’inverno 1997, davanti al camino, degustava con sommo gaudio un vecchio Champagne Blanc de Noirs. Oggi quell’idea originaria è una solida realtà (con prima vendemmia datata 2001) nella frazione Gambugliano del comune di Sovizzo, adagiata sulla fascia collinare dei Monti Castellari, a nord-ovest di Vicenza. Il consiglio è di iniziare degustando lo spumante più giovane della gamma: il "Tre", con vini di riserva da varie annate, in gran parte affinati in legno, e una piccola percentuale da Metodo Solera. Delicatamente floreale e agrumato; fresco, cremoso e fine; profondo e persistente.

Luca Torretta


Champagne Brut Nature Blanc Assemblage - Chavost, Champagne | Francia

Nella quiete elegante della Vallée de la Marne, dove i filari seguono l’onda morbida delle colline, nasce lo Champagne Chavost Brut Nature Blanc Assemblage. Un vino che parla sottovoce, ma con chiarezza cristallina, della sua terra e della filosofia responsabile che guida la Maison. L’assemblaggio paritario di Chardonnay e Pinot Meunier offre un equilibrio naturale, quasi poetico: da una parte la finezza vibrante dello Chardonnay, dall’altra la morbida espressività del Meunier. Le uve vengono raccolte a mano al pieno raggiungimento della maturazione, nel rispetto del ritmo della natura, per conservare intatta la purezza del frutto. La vinificazione si distingue per la scelta radicale della trasparenza: nessuna aggiunta di solfiti, solo una piccola quota di vin de réserve a completare l’armonia dell’assemblaggio. La seconda fermentazione in bottiglia avviene secondo tradizione, e il vino riposa almeno 24 mesi sui lieviti, lasciando che il tempo scolpisca finezza e profondità. Nel calice si presenta di un giallo paglierino luminoso, attraversato da un perlage fine e persistente. Al naso si apre con grazia: frutti rossi delicati, agrumi freschi, fiori bianchi, a cui si intrecciano cenni di burro e pane tostato che richiamano la lunga sosta sui lieviti. Il sorso conferma la promessa: equilibrio, autenticità, un’energia pulita che racconta senza filtri il terroir della Vallée de la Marne. Il Brut Nature Blanc Assemblage di Chavost è così: un gesto di sincerità. Uno Champagne che non cerca l’artificio, ma lascia parlare la vigna, la terra e il tempo.

Stefania Oggioni


Vino Spumante di Qualità Brut “Millenium” - Carputo Vini, Campania

L’azienda Carputo è una realtà familiare dei Campi Flegrei, attiva nell'area di Quarto, che da secoli vive di vigneti e di terra vulcanica. Fondata negli anni ’90 da Francesco Carputo, con il sogno di produrre qualità nei Campi Flegrei, oggi l'attività aziendale vede impegnata l’intera famiglia: Milena e Maria in amministrazione, Valentina in marketing e comunicazione, Raffaele in produzione con il supporto dell’enologo Antonio Pesce. Le vigne di Falanghina e Piedirosso, coltivate sulla collina di Viticella, a Quarto, sono condotte in regime biologico certificato. Declinazione spumantizzata del vitigno falanghina, "Millenium" Vino Spumante di Qualità Brut affina 24 mesi sui lieviti. Al naso l’ingresso è sottile e raffinato: emergono richiami di zagara e scorza di cedro, poi note di mela cotogna e nocciola e, di sottofondo, una chiara impronta minerale che ricorda la pietra lavica. Il sorso è fresco, agile e carnoso, con una bella cremosità e un deciso fin di bocca sapido.

Adele Granieri


Champagne Blanc de Blancs Grand Cru Brut - Voirin-Jumel, Champagne | Francia

Le sorelle Julie e Pauline sono coinvolte a pieno regime nella gestione di questa piccola Maison familiare di Cramant, nel cuore della Côte des Blancs: non più solo speranza per il futuro, ma certezza di un solido passaggio generazionale. Pauline in cantina, chef de cave ed enologa, Julie nell’accoglienza e a supporto in tutte le fasi della produzione, entrambe accanto al padre Patrick Voirin. Chef de cave con più di 30 vendemmie alle spalle, Patrick, con l’entrata in pianta stabile delle figlie in azienda, si è potuto dedicare quasi unicamente alla gestione delle parcelle di proprietà che compongono più di una decina di ettari di vigna, disseminate in una dozzina di comuni tra la Côte des Blancs e la Montagne de Reims (per oltre il 70% Grand Cru), e che vengono vinificate separatamente in cantina. Va cercato lo Champagne Blanc de Blancs Grand Cru Brut, ottenuto da vinificazioni parcellari effettuate su selezioni di Chardonnay di Cramant, Chouilly e Avize, fermentazione del vino base in acciaio e rifermentazione dell’assemblaggio di due annate, con sosta di tre anni sur lie, dosato 6 g/l. Sorso di perfetta fusione tra souplesse, luminosità e finezza di bolla, con preziosa cremosità di agrumi e spezie in scia. In restyling grafico: in futuro lo troverete come “La V.1 Grand Cru”.

Monica Coluccia


Champagne Cuvée Perpetuelle Premier Cru Non Dosé - Bonnet-Ponson, Champagne | Francia

Nel 1862, a Chamery, Grégoire Bonnet fu uno dei primi récoltant-manipulant a raccogliere e trasformare in autonomia le proprie uve: quello della famiglia Bonnet è un racconto di indipendenza e legame a doppio filo con Chamery, passato attraverso la costruzione della prima pressa da 5.500 kg totalmente manuale nel 1902 (a causa dell’assenza della corrente elettrica nel paese) e culminato con il matrimonio nel 1956 tra André Bonnet Monique Ponson, appartenente a una famiglia di viticoltori di Vrigny. Quando il figlio Thierry li affiancò nel 1979, la Maison era già autonoma nel produrre le proprie 70.000 bottiglie. Fu con Cyril, nel 2013, che venne compiuto l’ultimo step: dopo gli studi in enologia e le esperienze da produttore, avviò la conversione in bio dei vigneti. Soprattutto, Bonnet-Ponson ha maturato - è il caso di dire - uno stile definito grazie ad André Bonnet che più di 50 anni fa decise di creare una riserva perpetua affinata con il metodo solera per infondere un carattere inconfondibile sans année. Come nella Cuvée Perpetuelle Non Dosé che beneficia del 40% di questa preziosa riserva: olfatto maturo, tra miele e albicocca, tabacco e curry che tornano di grande impatto al sorso, ampio ed elegante, salato e, in chiusura, note di liquirizia. Aristocratico.

Alessio Pietrobattista


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

Identità Golose

di

Identità Golose