13-12-2025

Aquila Reale Riserva 2015: la gemma di Cesarini Sforza celebra un anno speciale

Chardonnay in purezza, prodotto solo nelle annate ideali: questo TrentoDoc emoziona unendo freschezza e profondità, ma soprattutto esprimendo tutta la forza del terroir trentino. Un Metodo Classico nobile, perfetto per i brindisi delle feste

Come in tante magie, c’è una formula scandita dai numeri.

Ma anche da una montagna, dal lago, dalla natura tutta che consente di far volare alto un’aquila molto particolare. È l’Aquila Reale Riserva 2015, Chardonnay in purezza, di Cesarini Sforza: in queste sere a Milano, al ristorante Orizzonti, è stata presentata l’anteprima della bottiglia che uscirà tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026. Location in sintonia anche per il suo panorama di una Milano ad alta quota: lo sguardo vaga tra la Torre Velasca e il Duomo e torna su un calice capace di una intensa narrazione di quest’azienda e del suo territorio.

C’è comprensibile fierezza nel saluto di Federica Cazzara, responsabile marketing: «Questa è la nostra punta di diamante. Non si trova ancora in commercio, ma abbiamo voluto condividere con voi questo TrentoDoc». Una condivisione che vuole essere confronto, stimolo. È l’enologo Andrea Buccella, responsabile produzione di Cesarini Sforza, a condurci al Maso Sette Fontane, un cru sulla soglia della Valle di Cembra: 500 metri di altezza, per lo più suoli di origine dolomitica, ecco il punto dove scatta l’incontro fatidico tra l’aria delle Dolomiti e la brezza dell’Ora del Garda. Esposizione a Ovest, escursioni termiche che contribuiscono alla carta d’identità di questo vino.

Uno stato di grazia, quello dell’Aquila Reale Riserva 2015, garantito da un’annata speciale. Non sempre si può produrre infatti questa etichetta: ad esempio, l’anno precedente, non era stato possibile perché occorrono uve perfette, frutto di una selezione severissima. «Nel 2014 c’era stata troppa pioggia – conferma Buccella – mentre la 2015 è stata una delle annate più siccitose degli ultimi venti anni. Si è verificato un anticipo di risveglio della vite e questo è accaduto fino alla vendemmia, avvenuta più o meno nel corso dell’ultima decade di agosto. Abbiamo vendemmiato uve molto sane, proprio perché è stata un’annata tranquilla, con poche piogge e senza grandi problemi».  

Le uve sono sottoposte a raccolta manuale: piccoli contenitori le accolgono, poi vengono pressate intere in un torchio verticale Marmonier. La vinificazione avviene principalmente in acciaio.

Solo il 50% del mosto è selezionato per la Riserva e dopo la fermentazione in bottiglia, il vino riposa per oltre 90 mesi, in media, prima di essere pronto: questa volta, si sono sfiorati i 100 mesi. Il risultato è un Metodo Classico che unisce freschezza e profondità. Ama inoltre concedere tempo per farsi scoprire: la sua acidità alimenta la carta vincente della longevità. Sono trascorsi dieci anni da quella vendemmia, questa Riserva è pronta, eppure saprà offrire non meno piacere più avanti.

È l’eleganza la cifra distintiva, comunicata a ogni senso, partendo dal raffinato perlage. Si esprime agli occhi, con quel giallo paglierino accompagnato da venature dorate. All’olfatto, passando dalla frutta candita e giungendo a leggere note agrumate. Elegante significa però anche con una propria, affascinante libertà, non certo ingabbiato: così il piacere di bere l’Aquila Reale è anche vivacità, freschezza appunto, possibilità di vivere a ogni istante nuove sensazioni.

Del resto, Cesarini Sforza, fondata a Trento nel 1974 da Lamberto Cesarini Sforza, ha sempre voluto raccontare il territorio attraverso i suoi spumanti e su questa riserva ha puntato dal 1986 perché cercava un Metodo Classico – come racconta - «di rara perfezione, capace di racchiudere in una tiratura limitata tutta l’energia e la forza del vocato terroir trentino, ed elevarli verso nuovi orizzonti».

Un’altra tappa, una svolta all’inizio del nuovo millennio: nel 2001, infatti, Aquila Reale diventa un vero e proprio cru. La sua nobiltà si arricchisce dell’esclusività e si fregia di quel grado di eccellenza che è riuscita a raggiungere volando con determinazione.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

Marilena Lualdi

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Marilena Lualdi

responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky

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