Foto Brambilla-Serrani
“Con quella faccia un po’ cosi quell’espressione un po’ cosi che abbiamo noi che abbiamo visto Genova...” cantava Bruno Lauzi per descrivere volti e sguardi dei suoi concittadini. Ad ascoltarlo e a guardarlo bene, dalle prime file di un teatro o di fronte a uno schermo televisivo, Federico Quaranta non sembra essere il prototipo del genotipo ligure. Scarso l’accento, senza quell’intercalare tipico cantilenante, quasi alla porteghese. Fronte alta, barba folta, capelli ricci e scuri. Sembra un esploratore. E invece il conduttore enogastronomico più in auge del momento è nato proprio a Genova nel 1967.
Li è cresciuto, ha studiato, ha affinato la sua passione per la cucina, certo ligure ma con influssi piemontesi, terra di origini dei nonni. Tanto da fargli dire che sui tre gradini del suo podio personale di piatti preferiti ci mette: ravioli del plin, pasta al pesto e bagna cauda. Da anni ormai vive a lavora a Roma. Vi ha mosso i primi passi in Rai: l’avvio alla radio, come molti dei volti e delle voci poi divenute famose sugli schermi della tv. Era il 2003 quando Federico, pioniere a caccia dell’oro del gusto, insieme al compagno di tante avventure professionali Nicola Prudente – in arte Tinto – iniziò a raccontare su Radio1 profumi e sapori della tradizione e l’innovazione enogastronomica italiana.
Una coppia affiatata, Fede e Tinto, una sorta di Arbore-Boncompagni di vino e cibo. Da 17 anni ogni giorno intrattengono gli ascoltatori con storie di vini, territori, agricoltori, prodotti, cibi, cuochi e personaggi. Dalla radio alla tv il passo è stato breve, sempre sotto il cappello di mamma Rai. Ed ecco arrivare i primi collegamenti in esterna per Linea Verde Orizzonti e le apparizioni a La Prova del Cuoco insieme a “sua signora del mezzodì” Antonella Clerici.
Posato, competente, brioso, allegro, Federico conquista il pubblico e, di li a poco, anche la conduzione di Linea Verde prima in versione estiva, poi in quella invernale che mantiene sino al 2019. Poi nuovi progetti televisivi, i libri, qualche sassolino da togliersi dalla scarpa per un’uscita di scena dall’emittente pubblica gestita con pochissimo fair play dai dirigenti della Rai, la felicità per la nascita della figlia Petra nel novembre del 2018 e la solita, innata, capacità di raccontare cibo, vini, le bellezze italiane a tavola con spontaneità ed evidente piacere. Il suo ultimo libro, Terra, uscito a fine gennaio 2020, parla di uomini e donne che portano tradizioni verso il futuro. «Perché tutto gira attorno alle persone», ama dire Federico quando parla di chef, vignaioli, enologi e contadini. Sono le storie la sua passione.
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Giornalista professionista, classe 1966 con una laurea in Fisica e, oggi, docente in IULM e comunicatore. Cultore del bello e del buono, attento osservatore della società e dei suoi cambiamenti, appassionato e commentatore televisivo di golf. Amo e racconto il cibo, quello schietto, vero e senza fronzoli. Scrivo di luoghi, persone, vino, rum e distillati e, quando capita, di politica
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Francesca Poggio, Tinto Prudente, Cristina Mercuri e Luciano Ferraro all'apertura del Barbera d'Asti Wine Festival
Andrea Amadei, gastronomo e sommelier, classe 1987, lodigiano
Sul palco dell'auditorium dello Iulm, a Milano, Claudio Ceroni e Paolo Marchi, con Federico Quaranta, hanno presentato l'edizione numero 17 della Guida di Identità Golose ai Ristoranti d'autore in Italia e nel mondo. Tutte le foto sono di Brambilla-Serrani