12-07-2025

Pintxo a Milano: la cucina basca di Mateus Avila Lobo Coelho

Il creatore di Albufera lancia il secondo progetto gastronomico con la moglie Alice. Formula informale con bocconcini freddi e caldi, vini spagnoli e prezzi accessibili

La pronuncia fa un po' paura: Pintxo sembra chissà cosa. Invece è più semplice di quanto si possa pensare: praticamente si dice pincio. Andando a ben vedere, nemmeno la traduzione è così complicata. In lingua basca «pintxos» è l'equivalente dello spagnolo «tapas» e andando un po' a forzare la mano vale l'italo-veneziano «cicchetti». In pratica: un bocconcino di cose buone da sgranocchiare insieme a un buon bicchiere di vino o di birra all'ora dell'aperitivo. Volendo analizzare a fondo, i pintxos, un po' come i cicchetti, sono spesso appoggiati su una rondella di pane, mentre le tapas sono spesso appoggiate su piattini che girano vorticosamente intorno ai bicchieri.

Terminata questa piccola digressione filologico-gastronomica, si arriva al vero motivo per cui l'argomento è diventato d'attualità in una città come Milano. Dal febbraio 2025, in via Losanna 36 (zona Corso Sempione) ha aperto un locale che si chiama proprio Pintxo ed è diventato immediatamente un punto di riferimento per gli amanti dell'aperitivo, qualunque sia la loro età. Un ambiente informale, giovanile ma adatto anche per gli over, dove sembra di essere in Spagna, anzi più precisamente nei Paesi Baschi perché è proprio da quella cucina – oggi all'avanguardia in Europa – che si trae l'ispirazione per tutti quei bocconcini meravigliosi che vengono serviti.

Dietro questo nuovo progetto vincente c'è Mateus Avila Lobo Coelho, uno chef che viene da lontano, nativo di Vitoria in Brasile. Dal 2012 delizia i milanesi con la sontuosa paella che ha imparato a fare da una signora anziana a Valencia, patria vera e riconosciuta di questo piatto da re. Il suo Albufera in via Settembrini continua a lavorare a pieno regime grazie a uno staff altamente collaudato, nel frattempo Mateus con la moglie Alice si è dedicato anima e corpo al lancio della nuova realtà più informale ma altrettanto interessante.

Da Pintxo funziona così: si guarda il piccolo menù, si guarda soprattutto il bancone dove ci sono le cosiddette tapas frias che escono dalla cucina di Mateus con una continuità inesorabile, si sceglie cosa bere, si ordina alla cassa e si aspetta qualche minuto prima di godersi le prelibatezze in arrivo. Sul menù ci sono alcuni pintxos, o se si preferisce tapas, che solo un eccellente chef può avere pensato: Pan brioche con tartare di tonno rosso, Uovo poché con cipolla rossa e formaggio manchego, Foie gras con marmellata di mela verde, Pane cinese con picanha.

Poi alcune tapas della tradizione: l'immancabile Pan con tomate, le Patatas bravas, le irresistibili Crocchette di funghi o di prosciutto. Le Croquetas meritano una menzione speciale per la loro delicatezza e scioglievolezza. Sul bancone a vista c'è di tutto: pintxos con la tortilla, con il jamón iberico, con il polpo, con formaggi vari. E poi piattini di olive, di peperoni piquillos, di salumi differenti.

In quanto al bere, lo chef e la moglie hanno scelto di proporre una buona varietà di vini soprattutto spagnoli, tutti molto beverini e facili da abbinare. Vengono venduti sia al calice sia a bottiglia e a dire il vero, è quasi sempre complicato arrestarsi dopo il primo calice. Tanto la zona è ben servita dai trasporti pubblici. Ovviamente c'è una buona scelta di birre e non manca una buona carta dei cocktails, preparati e serviti con passione.

Un aperitivo ben fatto può costare una quarantina di euro in due con un calice di vino, una sessantina con una bottiglia. Per ben fatto, si intende che dopo l'aperitivo è finita lì, non ci sarà una cena. O magari si chiude con una porzione di Tarta de queso, la versione tradizionale spagnola della cheese-cake. È molto buona pure quella, tanto per essere chiari.


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

Enzo Palladini

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Enzo Palladini

Enzo “Charles” Palladini (Milano, 1965) è un giornalista della redazione sportiva di Mediaset dal 2002 dopo una lunga permanenza al Corriere dello Sport-Stadio. Una vita in 4 f: Family, Football, Food (& drink), f…. rock music

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