12-11-2023
Shashlik di agnello, aceto di cipolla, delizia assoluta al nuovo ristorante Gallada di Istanbul, chef Fatih Tutak
Vista da qui, Istanbul è pura magia. Serata di qualche giorno fa: ci si accomoda al tavolo del nuovo ristorante Gallada, su un grande terrazzamento a pochi passi dal ponte di Galata, ossia in quel tratto di penisola che, delimitata dal Corno d'Oro da un lato e dal Bosforo dall'altro, è parte della città storica e guarda sull'altra sponda quella ancora più antica, ossia il quartiere di Sultanahmet che è poi il luogo dove sorgeva Costantinopoli e adesso è impreziosito dai monumenti che vediamo illuminati davanti ai nostri occhi, la Moschea Blu, Santa Sofia, nell'oscurità invece il Palazzo di Topkapı, che fu residenza dei sultani ottomani. Il Gallada è il nuovo indirizzo goloso del The Peninsula, sfavillante hotel a cinque stelle in cui il "the" iniziale fa la differenza, a cercarlo su internet si rischia di incappare nel "Peninsula" senza l'articolo davanti, altro luogo d'ospitalità, poco distante, ma tutt'altra cosa, è struttura più modesta, in questi giorni potreste prenotare una stanza a 60 euro mentre per il The Peninsula decuplicare la cifra non basta neppure.
The Peninsula con, al rooftop, il ristorante Gallada
Lo chef Fatih Tutak, due stelle Michelin appena confermate al Turk e ora protagonista anche al Gallada, qui ritratto sul palco del recente Gastromasa 2023, il congresso di cucina giunto alla sua ottava edizione
Pomodori, cipolla, pomodori affumicati, soia e peperoncini kil. Sulla destra s'intravvede il Carpaccio di tonno di Smirne, tahina, pomodoro e yuzu, uno dei signature del Gallada, in effetti molto buono
Ma il top è stato lo Shashlik di agnello, aceto di cipolla, delizia assoluta: lo shashlik è un piatto d'origine caucasica e diffuso in tutta l'Asia centrale, praticamente un kebab di carne allo spiedo con un tocco cinese dato dalla marinata con salsa di soia. In questo caso Tutak cuoce alla brace 18 strati d'agnello, compattati in una forma a parallelepipedo e inframmezzati ognuno con cipolle, grasso d'agnello, funghi e aromi. Come fosse una millefoglie coricata: spettacolo puro, che bontà.
Shashlik in versione tradizionale
Gli shashlik erano popolari nei ristoranti di Mosca e San Pietroburgo alla fine del XIX secolo e, da punto fermo dei menu di raffinati ristoranti, dopo il 1920 divennero un cibo di strada di successo in tutte le città della Russia. In Iran il termine shishleek si riferisce a pezzi di agnellino alla griglia (di solito pezzi della zampa), marinati in una maniera tipica; in Palestina a pezzi di agnello alla griglia; in Israele al tacchino alla griglia. Sarebbe bello se la realtà s'avvicinasse alla cucina, saremmo tutti un po' più legati agli altri.
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di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
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